
(AGENPARL) – mar 28 novembre 2023 COMUNICATO STAMPA
È L’ACQUA ATLANTICA A RENDERE
IL MAR MEDITERRANEO “INCLINATO”
Sulle coste africane il mare è sempre più elevato di 20 centimetri.
Prima spiegazione del fenomeno in uno studio sullo “scheletro” del
Mediterraneo pubblicato sul Journal of Marine Science and
Engineering. Il risultato può migliorare la comprensione di correnti e
variazioni future
VENEZIA, 28 novembre 2023 – Perché il Mediterraneo è “inclinato”? Verso le
coste africane il livello è più alto di circa 20 centimetri rispetto a quelle
settentrionali. Il fenomeno è ben noto, ma a fornire una prima spiegazione di
questa inclinazione e della variabilità intrinseca del Mediterraneo è uno studio
appena pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Marine Science and
Engineering da scienziati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, dell’Università
Parthenope di Napoli e dell’Alfred Wegener Institute di Bremerhaven (Germania).
Il gruppo di fisici ed oceanografi coordinato da Angelo Rubino, professore di
Oceanografia e fisica dell’atmosfera a Ca’ Foscari, ha studiato il comportamento
del Mar Mediterraneo escludendo le interazioni tra mare ed atmosfera, quindi gli
effetti dei venti, l’evaporazione, i fiumi, per citarne alcune.
“Uno dei fenomeni più appariscenti della circolazione del Mediterraneo, cioè
l’elevazione della superficie del mare che decresce dalle coste africane verso
nord, osservabile quasi permanentemente nel bacino, è il risultato del trasporto di
acque atlantiche e levantine piuttosto che dell’azione diretta dell’atmosfera”,
spiega il professor Rubino -. ”In un certo senso, questo è lo scheletro della
circolazione marina del Mar Mediterraneo e, finora, nessuna spiegazione
riguardo alla sua natura era stata proposta”.
La differenza di elevazione del bacino mediterraneo tra costa settentrionale e
meridionale è persistente ed evidente da quando i satelliti ne permettono una
misurazione continua e puntuale. Lo scambio tra Oceano Atlantico e Mar
Mediterraneo a Gibilterra, quindi, sarebbe determinante per spiegare il
fenomeno. “E’ ben visibile nel nostro studio l’effetto dell’acqua che entra a
Gibilterra e si accumula verso sud”, continua Rubino.
Il modello del funzionamento del Mediterraneo senza interazioni con l’atmosfera
elaborato nello studio consente anche di individuare correnti marine che, con le
loro variazioni di intensità e con i loro meandri simili alle correnti osservate,
causano lente fluttuazioni nel livello del mare.
Questo “scheletro” del mare e la sua variabilità intrinseca possono contribuire a
spiegare una parte delle variazioni del livello marino osservate nei decenni
scorsi. Inoltre, la sua comprensione potrebbe aiutare a prevedere con maggior
precisione quale sarà il livello del mare nei prossimi decenni.
Università Ca’ Foscari Venezia
Ufficio Comunicazione e Promozione di Ateneo
Settore Relazioni con i media
Le news di Ca’ Foscari: news.unive.it