
[lid] L’Autorità libica per gli investimenti ha annunciato di essere riuscita a revocare gli ultimi sequestri giudiziari sui beni dell’istituzione in Francia, per la prima volta dal 2013.
La Fondazione ha confermato in un comunicato di essere riuscita a revocare gli ultimi sequestri giudiziari imposti sui suoi beni da parte di soggetti e società internazionali che cercavano di utilizzare fondi e beni della Fondazione per pagare presunti debiti nei confronti di alcune entità statali libiche.
La Fondazione ha dichiarato di aver affrontato questi sequestri davanti ai tribunali europei e di essersi rifiutata di utilizzare i propri fondi per realizzarli. A culmine di questi sforzi, la Corte d’appello di Parigi ha deciso di invalidare l’ultimo di questi sequestri secondo le due sentenze emesse l’11 /16/2023 e 23/11/2023.
La Fondazione ha spiegato nella sua dichiarazione che, per la prima volta dal 2013, non ci sono sequestri giudiziari sui beni della Libyan Investment Corporation in Francia, sottolineando che ciò conferma il successo della Fondazione nella strategia di conservazione e protezione dei suoi beni che sta perseguendo, e rafforza il suo impegno per la propria indipendenza come fondo sovrano che gestisce il proprio denaro a beneficio del popolo.
La Fondazione ha annunciato l’inizio della seconda fase della procedura arbitrale internazionale con lo Stato del Belgio in merito al sequestro imposto dalle autorità belghe sui beni e sui fondi della Fondazione in Belgio in violazione dell’Accordo di promozione e protezione degli investimenti concluso tra i due paesi, secondo al testo della dichiarazione.
La Fondazione ha accolto con favore l’emissione della Risoluzione n. (2701) del 2023 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha confermato la disponibilità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere in considerazione l’introduzione di modifiche alle misure di congelamento dei beni, inclusa la possibilità per la Fondazione di reinvestire i beni soggetti al congelamento in fine di preservarne il valore.
La Fondazione ha confermato che presenterà “nel prossimo periodo il suo piano di investimenti per reinvestire i propri beni in modo da garantire la preservazione del loro valore al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in coordinamento con il Consiglio di Amministrazione”.
