
(AGENPARL) – dom 26 novembre 2023 Se non riesci a visualizzare questo messaggio clicca qui
PNRR E PICCOLI COMUNI, PATTO IMPOSSIBILE. UNCEM: SENZA RIFORME E CON IL MUNICIPALISMO CHE PERVADE IL PIANO, RISULTATI DRAMMATICI E ATTESI. CAMBIARE
PASSO”Le modifiche del PNRR approvate da Bruxelles
non risolvono i problemi dei piccoli Comuni, questioni sollevate da
Uncem sin dal luglio 2020 quando è iniziato in Conferenza Interministeriale Affari Europei il lavoro sul PNRR. La logica municipalista che gli ultimi Governi hanno accettato, fortemente voluta da
alcune lobbies e associazioni, per dare tutto a tutti, millantare efficienza, promettere il bello della partecipazione, impedisce accelerazione ed efficacia degli investimenti. I Comuni rinunciano ai
fondi. O non sanno come spenderli, come avviene per gli eccessivi voucher per la digitalizzazione della PA, capaci
di sballare il mercato e portare il costo di un sito comunale da 5mila a 35mila
euro. Come scrive il mio predecessore in Uncem, Enrico Borghi, ‘aver lasciato i piccoli Comuni a se stessi, rinunciando a una vera riforma degli Enti locali
in grado di assicurare efficienza e rappresentanza – si può fare, in Francia i Comuni sono 36.000 contro i neanche 8.000 dell’Italia, ma sono organizzati in ‘comunità di aggregazione’
territoriali, ‘Communauté de communes’, in modo obbligatorio – determina la perdita di investimenti per territori
deboli. In assenza della Politica, pagano sempre i più fragili. E senza le
riforme per modernizzare il sistema-Paese, il PNRR rischia di essere una straordinaria occasione perduta’. Uncem ripete da un po’ che dobbiamo finalmente affrontare la domanda: ‘come si sta insieme’,
come riorganizziamo dall’alto, in modo duraturo, i Comuni, piccoli e grandi insieme, che lavorano insieme, città e paesi, montagna e zone di pianure. Insieme. E vale per le Regioni, come per per i
Comuni. Alla domanda su come ci si aggrega, come si fa insieme, come si agisce in comunità, gli ultimi Governi non hanno risposto.
E così la frammentazione, il municipalismo che ha mosso
tutti i bandi PNRR – tranne quello della Strategia delle Green Communities, con 135 milioni di euro, che abbiamo voluto e orientato – il municipalismo logica perversa del tutti contro tutti,
non aiutano. Poi è arrivato il Ministro Fitto che ha spostato senza motivo risorse PNRR delle quali non sappiamo ancora modalità di sostituzione e dunque logiche di intervento, in
particolare su dissesto idrogeologico e piccole opere comunali. Regnano dubbi e incertezza anche su appalti e interventi avviati
dagli Enti locali. Se i Comuni lavorano da soli, sul PNRR in
particolare, si va poco lontano. Insieme, nella logica sinodale che stiamo affrontando, si è vivi e si spendono bene risorse alle quali oggi i Comuni rinunciano, o non sanno come fare a
spendere. E andranno in crisi. Perché è impensabile spendere 200 o 300 mila euro, o più, nei Comuni con meno di 5mila abitanti, e aspettare un anno prima che Roma rimborsi la cifra
spesa. La Politica abbia la forza di fare riforme. Dall’alto. Dallo Stato, chiedendole alle Regioni anche con un potere sostitutivo.
Registriamo mancanza di sussidiarietà e di riforme. Un
modello istituzionale più moderno, dalle Regioni ai Comuni, va costruito nella logica comunitaria, nell’insieme, nel favorire dialogo, lavoro congiunto, fiducia e stima reciproca. Anche questo deve
fare la Politica, frenando ogni logica municipalista, che serve a nulla, vanifica gli investimenti, frena ogni sviluppo”.Lo afferma Marco
Bussone, Presidente Uncem.
UNCEM – Unione Nazionale
Comuni Comunità Enti Montani
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