
(AGENPARL) – mer 22 novembre 2023 Bandecchi (AP): Ripartiamo da madri e padri per una vera rivoluzione sociale
Roma, 22 nov. – “È urgente pensare a un’educazione affettiva capace di
prevenire l’istinto di sopraffazione che è il principale motore di tragici
episodi come quello di Giulia Cecchettin. La base da cui muovere resta la
famiglia, primo nucleo dove si apprendono quei modelli che mi sembra siano
giorno dopo giorno sempre più indeboliti”.
Così Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e leader di Alternativa Popolare.
Non sono solo i giovani i responsabili di questa grande scia di violenza ai
danni delle donne. Tuttavia, non possiamo ignorare come troppi episodi di
cronaca – pensiamo ai fatti di Palermo quest’estate – riguardino le nuove
generazioni, drammaticamente disabituate al rispetto dell’altro e
soprattutto al pagare le conseguenze delle proprie azioni.
L’iper protezione offerta da alcuni genitori – basti pensare che se oggi un
figlio viene bocciato la colpa viene data ai professori – danneggia non
solo i ragazzi ma fa male a tutta la nostra società che sempre più spesso
deve fare i conti con ‘i bravi ragazzi’ che si tramutano in bestie.
Servono famiglie che sappiano dire no e insegnino ai ragazzi a essere
uomini, a trattare le donne come si deve, con rispetto, e a gestire la
frustrazione di un no, di un fallimento.
Io sono stato educato che le donne vanno rispettate nel loro sì e nei loro
no. Le donne vanno protette e questa cosa me l’ha insegnata mia mamma.
Anziché continuare a strumentalizzare una tragedia simile come è stato
fatto questi giorni, è bene che si rifletta anche sul quanto gli attuali
modelli educativi siano viziati: eccessiva indulgenza, permissivismo e
lassismo, tutti errori imperdonabili che disabituano il giovane all’errore
e al senso del limite”, conclude Bandecchi.
Ufficio stampa