(AGENPARL) – lun 20 novembre 2023 Brescia, lunedì 20 novembre 2023
COMUNICATO STAMPA
Arte e digitale: quale futuro stiamo costruendo?
Duende
il Festival di arti performative e nuove tecnologie
prodotto dal Centro Teatrale Bresciano e finanziato dal Ministero della Cultura che chiude l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura presenta un calendario di TALK a ingresso libero per riflettere insieme sulla creatività e sull’impatto delle tecnologie sulle arti
> DUENDE | PROGETTI SPECIALI Il cartellone Duende. Festival di arti performative e nuove tecnologie prodotto dal Centro Teatrale Bresciano si arricchisce della sezione dei progetti speciali del festival: una serie di talk aperti al pubblico, che si svolgeranno dall’1 al 10 dicembre 2023 nel Foyer del Teatro Sociale, presso il Liceo Calini, l’Accademia SantaGiulia, al Teatro Idra e presso la LABA.
L’ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti disponibili; gli istituti che ospitano gli eventi richiedono la registrazione all’ingresso dei visitatori esterni.
DUENDE è il laboratorio nel quale facciamo incontrare presente e futuro del teatro e delle arti performative. Che futuro stiamo costruendo? Le professionalità dell’arte e dello spettacolo saranno sostituite dal digitale? Arte e tecnologia sapranno risvegliare la coscienza ecologica delle persone? La creatività è solo un’illusione e le macchine possono sostituire gli autori? In un mondo iperconnesso, stiamo diventando più soli davanti ai nostri inseparabili schermi?
A queste e ad altre domande, il Festival cerca di dare una risposta attraverso una serie di talk: tavole rotonde che, partendo dal lavoro degli artisti ospiti del festival, con il contributo di artiste locali già affermate e in ascesa, cercheranno di costruire un alfabeto intergenerazionale e di mettere a fuoco dove siamo e dove stiamo andando.
Per riconoscere tutto ciò che nell’arte, nel talento e negli eventi culturali, rimane irriproducibile e profondamente umano.
I talk del festival sono realizzati in collaborazione con le scuole superiori e le accademie di Brescia che ospitano gli eventi.
TALK #1 DIGITAL HUMANS E IMITAZIONE DELL’UMANO
1 dicembre ore 10.30 – Foyer del Teatro Sociale di Brescia (via F. Cavallotti, 20)
Intervengono:
Simonetta de Brumatti e Laura Agostinelli – Neosperience, curatrici dell’installazione Digital HumansChiara Abastanotti – graphic novelist Scuola Int. Comics
Greta Tosoni – attivista Virgin & MartyrsModera:
Nadia Busato – Neos Logos e Direttrice artistica del Festival
Gli ambienti digitali basati su intelligenze artificiali generative e capaci di apprendimento sono oggi in grado di appropriarsi e replicare caratteristiche umane anche singolari. Voce, tratti del volto, movimenti, espressioni: i digital humans, o repliche digitali di soggetti umani, diventano sempre più sofisticati e simili agli originali. Quali ricadute può avere questa prospettiva sullo spettacolo? Siamo più vicini alla perdita di identità o alla realizzazione di un sogno di immortalità che può riportare in vita icone immortali dello spettacolo?
L’incontro è organizzato in collaborazione con l’ITC Abba-Ballini
Simonetta De’ Brumatti inizia la carriera nel 1994 dopo la Laurea al DAMS, come ricercatrice a Barcellona in una Interactive TV e poi a Milano come ideatrice, sceneggiatrice e responsabile progetto di un videogioco 3D interattivo. Ha seguito l’evoluzione del web da strumento per pochi a medium di massa, prestando attenzione al cambiamento dei linguaggi, delle persone e delle relazioni (con le marche, i prodotti e nella nostra vita). Dal 2011 si occupa di strategia, ideazione e coordinamento di progetti di digital customer experience in Neosperience Spa, PMI innovativa quotata all’Euronext Growth Milan per clienti come Haier – Gruppo Candy, Moleskine, Vivisol- Gruppo Sol, Rinascente. Mattel. Come responsabile del team creativo, si basa su quattro principi: condivisione, contaminazione, libertà, responsabilità. Non smette di cercare nuovi modi per esprimersi e sperimentare.
Laura Agostinelli è art director. Di sé dice: “Sperimento tecniche visive e linguaggi multimediali per supportare brand, persone, imprese, nella trasmissione dei loro valori e nel loro percorso di innovazione. Mi piace lavorare insieme a team di talento, affrontare le sfide digitali con i nuovi tool di intelligenza artificiale e tornare a giocare con gli acquerelli con mio figlio. Ho inseguito i miei sogni dalla Riviera del Conero a Milano, dando forma a progetti visivi e di comunicazione per grandi marchi, senza rinunciare alla passione musicale. Nel tempo libero compongo musica dance esprimendo la voce e suoni vocali attraverso diversi strumenti tecnologici, un’esperienza che mi dà nuove energie, ispirazione e spunti per il lavoro di ogni giorno”.
Chiara Abastanotti mescola il linguaggio del disegno con teatro, musica e
attivismo, è docente di Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Brescia. Le sue ultime pubblicazioni sono Lucille degli Acholi con Ilaria Ferramosca, Ed. Il Castoro/Editions Paquet (Vincitore Premio Orbil 2023), La distanza dei satelliti per Tacotoon e Stereolite per MalEdizioni (entrambi con con Luigi Filippelli) e l’opera collettiva Backway per Mesogea. Ha disegnato anche per Beccogiallo, Settenove, Liberedizioni, GraphicNews, eBelCan/Teatro Telaio. È autrice di Appuntamento all’albero morto (Lapislazuli), e di Seme e Moltitudine per il collettivo Bohnobeh!. Ha collaborato con le redazioni di Canicola Bambini e Kuš! (LV).
Greta Tosoni è sex coach, educatrice sessuale queer e attivista in ambito di diritti sessuali e LGBTQIA+. È presidente di Virgin & Martyr (associazione per l’educazione sessuale, socio-emotiva e digitale in Italia) e vicepresidente del Comitato Brescia Pride 2023. Per facilitare il benessere sessuale e sociale – attraverso il confronto e la consapevolezza di ciò che ci rende esseri umani e sessuali – dal 2017 esplora e divulga con un approccio gentile e transfemminista le intersezioni tra corpo, identità, emozioni e relazioni.
TALK #2 ARTE E SOSTENIBILITÀ. L’IMMERSIVITÀ PER SVILUPPARE UN’ECOLOGIA INTEGRALE
2 dicembre ore 11 – Aula Magna del Liceo Calini di Brescia (via Monte Suello, 2)
Intervengono:
Daniele Spanò – video-artista, autore dell’installazione artistica Atto Primo per DUENDE Festival
Sara Poli – regista e autrice
Maria Mirani – musicista e autrice. Via dell’Ironia
Modera:
Nadia Busato – Neos Logos e Direttrice artistica del Festival
“Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri ‘lamenti della Terra’ che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi”. Con queste parole, affidate all’enciclica Laudate Deum, Papa Francesco apre con forza alla necessità di un’ecologia integrale, lanciando il suo appello anche agli artisti. È possibile oggi per gli artisti agire per la creazione di una coscienza/conoscenza ecologica, sfruttando anche la potenza delle tecnologie immersive?
L’incontro è organizzato in collaborazione con il Liceo A. Calini di Brescia
Daniele Spanò (Roma 1979) dopo una formazione da scenografo, inizia l’attività di regista e artista visivo soprattutto nell’ambito della performance e della videoarte. Tra le collaborazioni più importanti quelle con il videoartista Gary Hill per la realizzazione della sua installazione Resounding Arches al Colosseo di Roma e quella con Takeshi Kitano per rappresentare il fermento artistico della città di Roma per un format televisivo da lui condotto dal nome Takeshi’s Art Beat. Dal 2012 al 2015 è consulente artistico per la Fondazione Romaeuropa e curatore della mostra DigitaLife. Nel 2014 nasce la collaborazione con Luca Brinchi con il quale realizza contenuti multimediali e scenografie per numerosi spettacoli di teatro e danza. Tra i lavori più importanti: Line In the Sand per il Media Art Centre (NY City) 2019; Orbis, prodotta e promossa dall’ Ambasciata italiana in Armenia nel 2019, inserita all’interno della mostra su Giorgione a Palazzo Venezia (Roma) prodotta dal Polo Museale del Lazio (MIBAC).
Sara Poli è regista teatrale, regista documentarista e artista visiva. Inizia come regista teatrale nel 1990. Esplora testi classici e contemporanei per oltre un decennio ma la sua curiosità la spinge anche verso altri linguaggi e allora… documentari, installazioni, fotografie entrano nel suo alfabeto e si intersecano in percorsi sempre stimolanti e di forte impatto emotivo.
Maria Mirani, classe 1994, nel 2019 si diploma al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia in chitarra classica, e nel 2021 si laurea in Cinema all’Accademia di Brera. Nel 2022 pubblica con Bietti Edizioni Rainer Werner Fassbinder. Una luce dal di dentro. È autrice musicale, cantante e chitarrista nella band Viadellironia. Il suo disco d’esordio Le Radici sul Soffitto, uscito nel 2020 per l’etichetta Hukapan Records di Elio e Le Storie Tese, ha vinto il bando Per Chi Crea di SIAE e MiBact, che ne hanno finanziato la realizzazione, ed è prodotto da Cesareo (Elio e Le Storie Tese). Nel maggio 2023 è uscito, sempre per Hukapan Records, Il desiderio che mi frega, il suo secondo disco.
TALK #3 IL PARADOSSO DEL PERFORMER
4 dicembre ore 15.30 – Accademia di Belle Arti SantaGiulia (via N. Tommaseo 49)
Intervengono:
Simone Derai di Compagnia Anagoor, per DUENDE in scena il 4 dicembre con Mephistopheles e al cinema il 6 dicembre con Todos los malesFrancesca Garioni – attrice e regista
Giulia Rosa – illustratrice e graphic novelistModera:
Nadia Busato – Neos Logos e Direttrice artistica del Festival
La centralità dell’attore nello spettacolo dal vivo è materia di conflitto da lungo tempo. Il Novecento è segnato dalle sperimentazioni di “eliminazione” dell’attore, a partire dai celebri Balli Plastici (1918), di Depero e Clavel, che avevano come obbiettivo quello di rivoluzionare il teatro comune, tramite la sostituzione degli attori con marionette di legno, più simili a degli automi che delle persone. Non fu solo il futurismo, con la sua esaltazione per la tecnica, a vedere nell’attore un elemento non necessario allo spettacolo. C’è un filo rosso che lega il teatro “liberato” dagli attori, da Depero e Meyerhold, fino ai moderni ologrammi e androidi?
L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti SantaGiuliaLa compagnia Anagoor nasce da un’idea di Simone Derai e Paola Dallan. Fondata nel 2000 a Castelfranco Veneto, trova oggi la sua dimora in un suggestivo luogo consacrato alla ricerca, La conigliera, dove vengono realizzate rassegne, residenze teatrali e numerose attività dedicate alla musica e all’arte contemporanea. Il Leone d’Argento della Biennale Teatro che riceve nel 2018 porta la seguente motivazione: “Ciò che rende il loro lavoro a tratti concettuale ma anche profondamente artigianale è il fatto che non demandano a nessuno la scelta artistica, riuscendo come collettivo a realizzare tutto da soli, dalla scrittura del testo alla costruzione di scene e costumi sempre di grande impatto, a tal punto che i loro spettacoli sono programmati in molti teatri italiani e stranieri”.
Francesca Garioni (Milano, 1962) è attrice, formatrice e regista. Diplomata alla Sorbona di Parigi, torna a Milano per frequentare il CTA. Poco più che ventenne, lavora per la prima volta con Dario Fo e Franca Rame, che segneranno il suo approccio al teatro e con i quali più volte tornerà a formarsi. Dopo diverse esperienze di teatro con una rilevante componente nel sociale, che includono progetti e spettacoli con pazienti psichiatrici, oggi è attiva soprattutto nella provincia di Brescia, come formatrice e performer, per un teatro civile e di sensibilizzazione su temi contemporanei e per una cultura inclusiva di soggetti con fragilità psichica. Nel 2018 ha vinto il Premio Luce presso il Vittoriale come migliore interpretazione di testi poetici.
Giulia Rosa, classe 1992, è un’illustratrice, motion designer e autrice italiana.
Seguitissima sui social, vanta numerose collaborazioni editoriali. Ha insegnato alla Laba Accademia di Belle Arti di Brescia, dove si è diplomata. Tra le sue pubblicazioni, Marina. Vita di Marina Abramovic (Hop!, 2018), Pages not found (Hop!, 2021), Amore mio illuminato (Hop!, 2019), VeLo spiego (De Agostini, 2022), Pianeta Giulia: tutta colpa di Venere! (Mondadori Electa, 2022), Corpo libero (Hop!, 2022) e Lasciami qui (Rizzoli Lizard, 2023).
TALK #4 LA COPIA DI MILLE RIASSUNTI. CHE STORIE SCRIVONO LE MACCHINE?
5 dicembre ore 12 – Teatro Idra c/o MO.CA di Brescia (via Moretto, 78)
Intervengono:
Ermelinda Nasuto e Danilo Giuva – Compagnia Licia Lanera, per DUENDE in scena il 5 e 6 dicembre con Con la carabina
Valeria Battaini – autrice e regista, Teatro19
Giulia Milesi – illustratrice, DesperateminddModera:
Nadia Busato – Neos Logos e Direttrice artistica del Festival
Teorici di modelli narrativi hanno provato a schematizzare le “storie possibili”: dalla mitologica lista dei 69 modelli censiti da Kipling fino alle sette grandi famiglie di storie dell’inglese Christopher Booker. Posizioni più radicali arrivano a ridurre addirittura la capacità narrativa umana a una sola storia (il triangolo di Freytag e il viaggio dell’eroe di Vogler). Nel suo celebre romanzo distopico, Aldous Huxley teorizzava un cinema fatto solo di trame prevedibili, prodotte in serie in una cooperazione uomo-macchina da impiegati della Casa di Propaganda. Oggi che le intelligenze artificiali possono produrre soggetti, scrivere sceneggiature, girare film, quale valore ha l’autorialità?
Il talk si terrà alla fine della prima replica dello spettacolo CON LA CARABINA
La Compagnia Licia Lanera nasce nel 2006, cofondata da Licia Lanera con il nome Fibre Parallele. Opera nel teatro sperimentale e nel teatro di prosa ed è finanziata da MIC e da Regione Puglia. Il core business della compagnia è produrre spettacoli teatrali e portare avanti la tournée rispecchiando la grande tradizione delle compagnie di giro. Sono quindici gli spettacoli prodotti e portati in tournée dal 2006 ad oggi. Ad oggi il repertorio ha all’attivo sette spettacoli: The Black’s Tales Tour, Mamma (primo premio al Troia Teatro Festival), la trilogia Guarda come nevica, Venere/Adone e Con la carabina.
Valeria Battaini, si diploma al Corso di Formazione Superiore per attori di prosa di ERT e prosegue la propria formazione con Renata Molinari approfondendo con lei lo strumento compositivo dei cosiddetti “triangoli” di Thierry Salmon. Nel 2004 fonda a Brescia l’associazione culturale Teatro19 insieme a Francesca Mainetti e Roberta Moneta, ricoprendo all’interno della compagnia i ruoli di attrice, regista, autrice, formatrice. Realizza spettacoli fuori dai luoghi deputati e site specific e lavora con attori non professionisti, con esperienze di vita particolari: migranti, senza tetto, disabili, utenti dei servizi per la salute mentale. Negli anni matura esperienze in ambito video-cinematografico in produzioni indipendenti dirette dal regista Elia Moutamid. Dal 2012 opera come voice over e speaker professionista. Dal 2020 realizza podcast indipendenti e collabora a produzioni audio.
Giulia Milesi realizza illustrazioni e ritratti personalizzati digitali, dando vita ad una fotografia attraverso il disegno, per rianimare un ricordo e renderlo indelebile. Avendo a cuore i temi di sostenibilità ambientale, salute mentale e beneficenza realizza i propri prodotti scegliendo adeguatamente i materiali, i temi trattati nelle proprie grafiche e le associazioni a cui donare parte del proprio ricavato. Il suo progetto imprenditoriale Desperatemindd è incubato nel Makers’ Hub di MO.CA a Brescia.
TALK #5 INTERNET CI RENDE PIÙ SOLI?
7 dicembre ore 15 – Auditorium LABA di Brescia (via Don Vender, 66)
Intervengono:
Compagnia lacasadargillaPaola Cannizzaro – autrice e performer, Compagnia BelcanGiulia Lineette – artista, Virgin & MartyrModera:
Nadia Busato – Neos Logos e Direttrice artistica del Festival
Le tecnologie empatiche promettono di essere un antidoto alla solitudine. Non si tratta più di relazionarsi con i propri dispositivi (a casa, in auto, al lavoro, per strada) per essere più produttivi, sicuri o anche, ammettiamolo, più pigri, bensì di avere, attraverso loro, la sensazione di essere sempre in dialogo e in relazione con “gli altri”. Lo smartphone è lo strumento che sempre più spesso, fisicamente, frapponiamo d’istinto tra noi e il mondo. Quando siamo a un concerto, quando vediamo un monumento, quando assistiamo a qualcosa, d’istinto afferriamo il telefono e avviamo la telecamera. Internet ci sta rendendo più connessi o sta creando per noi nuove solitudini?
L’incontro è organizzato in collaborazione con Accademia LABA Brescia.
La compagnia lacasadargilla riunisce intorno a Lisa Ferlazzo Natoli (autrice e regista), Alessandro Ferroni (regista e disegnatore del suono), Alice Palazzi (attrice e coordinatrice dei progetti) e Maddalena Parise (ricercatrice e artista visiva), un gruppo mobile di attori, musicisti, drammaturghi, artisti visivi.
Paola Cannizzaro è attrice, performer, insegnante di teatro e art counselor. È stata attrice ed organizzatrice della compagnia teatrale Accademia degli Artefatti. È stata interprete e collaboratrice della Compagnia di danza contemporanea Sistemi Dinamici Altamente Instabili. Nel 2009 ha fondato Belcan con Michele Beltrami, creando spettacoli, film documentari, manifestazioni, mostre d’arte, conducendo laboratori creativi ed editando libri. Dal 2011 è attrice per la Compagnia Teatro Telaio di diversi spettacoli di teatro per ragazzi replicati in Italia e all’estero.
Giulia Lineette (she-her), nata a Brescia nel 1991, è un’artista che vive e lavora a Milano. La sua formazione è trasversale e le permette di sperimentare diversi medium creativi, dalla fotografia (IED Milano 2013) al disegno (Bauer Milano 2017), passando per la scrittura e la performance. Questa multi-potenzialità la porta a collaborare con realtà che vanno dall’editoria alla musica, fino alla sfera educativa con la co-fondazione dell’associazione Virgin & Martyr per la quale di occupa di lezioni, workshop e panel su tematiche legate a emozioni e relazioni, al corpo, al mondo digitale e all’etica del lavoro. La sua arte ha l’obiettivo di decostruire la comfort zone emotiva: Giulia sfida il pubblico con i suoi disegni corporei, il movimento e i giochi di parole, per portare alla luce questioni scomode e provocatorie. Con il suo lavoro scava a fondo nelle questioni personali e sociali, spingendo chi guarda a trovare le risposte più intime e sincere.
TALK #6 LA CULTURA CI È CARA
9 dicembre ore 16 – Foyer del Teatro Sociale di Brescia (via F. Cavallotti, 20)
Intervengono:
Compagnia Babilonia Teatri, per DUENDE in scena il 9 dicembre con OK boomer. Anch’io sono uno stronzo (V.M. 18)
Fausta Faini – formatrice e impresaria, HVoxCaterina Rozzini – art director
Modera:
Nadia Busato – Neos Logos e Direttrice artistica del Festival
In rete, i contenuti generati dagli utenti (UGC) superano quelli professionali (PC), ed entrambi sono superati da quelli prodotti dalle macchine (bot-net). Oltre a un cortocircuito di credibilità, c’è un problema di sostenibilità economica. Distratti dal mito degli influencer, ignoriamo che la rete è piena di contenuti prodotti gratuitamente da figure che, fino a pochi anni fa, godevano di un riconoscimento economico e di prospettive non certo misurate in follower. Giornalisti, reporter, documentaristi, ma anche illustratori, artisti, musicisti: una rete che continua a ingurgitare la creatività senza tutelarla sta distruggendo, di fatto, il valore economico delle professionalità culturali?
Babilonia Teatri è una formazione entrata con passo deciso nel panorama teatrale contemporaneo distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk. I fondatori del gruppo, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, compongono drammaturgie dall’incedere unico, sorta di litanie scolpite nelle contraddizioni dell’oggi, portate in scena con attitudine ribelle. Hanno indagato diverse angolazioni della vita di provincia, cristallizzandola come microcosmo di un dolore universale, affrontato con coraggio dissacrante. Coraggio che è valso al gruppo il prestigioso Leone d’argento della Biennale di Venezia.
Fausta Faini è project manager culturale, direttrice artistica e co-founder della scuola di teatro Spazio H.Vox. Di sé dice: “Sono nata a Brescia dove vivo. Lavoro come project manager culturale e direttrice artistica. Mi avvicino al teatro verso la fine degli anni ‘90 attraverso corsi e laboratori. Nel 2007 fondo con mio marito Fabio Venturelli la scuola di teatro Spazio H.Vox, una realtà formativa articolata che rappresenta a Brescia uno dei punti di riferimento per la formazione teatrale. All’interno della scuola rivesto il ruolo di direttrice artistica e organizzativa. Ho molti e variegati interessi. Sono una persona dinamica, orientata al cambiamento, attenta, curiosa e naturalmente predisposta all’ascolto.
Caterina Rozzini (Brescia, 1998) dopo il diploma scientifico, ha trascorso un anno all’estero spostandosi tra New York, Guinea-Bissau e Mali. In questo anno ha sviluppato la sua indole artistica, scegliendo di proseguire gli studi allo IED, sezione internazionale di Graphic design, affiancando l’attività formativa ai primi lavori. Lavora a Brescia, dove è parte del team di Stra Studio e unisce la passione per la fotografia e il ritratto alla sua ricerca sull’estetica visuale nel digitale.
> COS’E’ DUENDE FESTIVAL?
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