[lid] L’amministratore delegato Fabrice Fries respinge le critiche secondo cui l’AFP sarebbe prevenuta nei confronti dei palestinesi nelle testimonianze al Senato.
Secondo quanto riportato dai media, l’AFP è stata criticata dal Senato francese per la sua politica editoriale riguardo agli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza.
L’amministratore delegato dell’agenzia di stampa francese Fabrice Fries ha testimoniato martedì al Senato sulla politica editoriale dell’AFP che non è stata considerata filo-israeliana.
Ha respinto le critiche secondo cui l’AFP sarebbe faziosa, secondo il quotidiano Le Parisien.
Fries ha anche sostenuto la politica editoriale dell’agenzia di non utilizzare “terrorista” come aggettivo se non tra virgolette.
Ha sottolineato che si tratta di una politica vecchia di 20 anni e ha spiegato che si applica a “tutti i movimenti, senza eccezioni”.
In una dichiarazione pubblicata sul sito web dell’AFP in merito a un articolo scritto il 12 novembre per Le Monde, Fries si è scagliato contro i critici che “promuovono la vecchia idea secondo cui AFP in realtà sta per Agence France-Palestine”.
Senatori e parlamentari di destra hanno spesso criticato l’AFP per la sua copertura dal 7 ottobre.
Da quella data, secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità palestinesi, almeno 11.500 palestinesi sono stati uccisi, tra cui più di 7.800 donne e bambini, e oltre 29.200 altri sono rimasti feriti.
Migliaia di edifici, tra cui ospedali, moschee e chiese, sono stati danneggiati o distrutti negli implacabili attacchi aerei e terrestri di Israele contro l’enclave assediata.
Il bilancio delle vittime israeliane, nel frattempo, è di circa 1.200, secondo i dati ufficiali.