
(AGENPARL) – mar 24 ottobre 2023 Cia Basilicata prepara mobilitazione agricoltori lucani per giovedì 26 a
Roma
Ci saranno anche gli agricoltori lucani giovedì 26 ottobre alla grande
manifestazione nazionale di protesta organizzata da Cia-Agricoltori
Italiani che si terrà in Piazza Santi Apostoli, a Roma. Cia Basilicata dopo
incontri territoriali e nelle sedi intercomunali sta organizzando autobus
con delegazioni da tutti i territori delle due province.
“Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri”: è lo slogan centrale della
manifestazione al quale gli agricoltori lucani aggiungono “non siamo il
problema siamo la soluzione”. “Proprio così – spiegano alla sede regionale
Cia – vogliamo invertire la questione per rimettere al centro l’impresa
agricola e il suo reddito, per tutelare il futuro dei produttori di fronte
alle grandi emergenze e alle sfide globali che toccano il settore primario
e il Paese intero”. Crisi di mercato e concorrenza estera, filiere e
manodopera, aree interne e fauna selvatica, risorse idriche e consumo di
suolo, ambiente e fake news i temi chiave che Cia porterà in
piazza nell’interesse della salute pubblica, dei territori, della sovranità
alimentare e del Paese.
“In piazza per manifestare il disagio che l’agricoltura lucana ha subito
in questi anni e che sta subendo tuttora -sottolineano i dirigenti della
Cia Basilicata – in un’annata in cui tutte le produzioni sono entrate in
piena difficoltà a causa dei cambiamenti climatici e la poca redditività
all’interno della filiera. La Cia ci sta mettendo la faccia e l’impegno per
trovare delle soluzioni, per garantire continuità e forza alla nostra
meravigliosa agricoltura, fondamentale per mantenere il paesaggio, dare
valore aggiunto al Made in Italy, e portare redditività diffusa nel nostro
territorio”. “Spesso, a causa dello scarsissimo valore riconosciuto agli
agricoltori per il loro eccellente lavoro in termini di qualità e standard
di sicurezza alimentare, mette le aziende agricole nelle condizioni di non
raccogliere nemmeno, di lasciare il prodotto sulle piante, perché con certi
prezzi al ribasso non si riescono a coprire nemmeno i costi di produzione.
Per tenere artificiosamente bassi i prezzi da corrispondere agli
agricoltori italiani, spesso si usa la clava delle massicce importazioni
anche di prodotti per i quali l’Italia potrebbe essere autosufficiente.
Così vengono immessi sul mercato tonnellate di prodotti di basso o
bassissimo livello qualitativo provenienti da Paesi nei quali gli standard
di qualità, di sicurezza alimentare e di rispetto del lavoro sono
decisamente inferiori ai nostri. É una situazione grave e inaccettabile che
va cambiata, per questo è importante essere a Roma il 26 ottobre. Facciamo
sentire a Parlamento e Governo la nostra voce”