[lid] Il terrorista tunisino che ha ucciso due persone in una sparatoria di ispirazione islamista a Bruxelles è entrato illegalmente in Europa a bordo di una nave di trafficanti di esseri umani nel 2011 ed è riuscito a evitare diversi tentativi di deportazione.
Abdelsalem Lassoued, 45 anni, è stato ucciso dalla polizia a Bruxelles dopo aver investito dei civili con uno scooter e aver iniziato a sparare contro i civili, uccidendo due svedesi e ferendone un altro lunedì sera.
Ora è emerso che il terrorista, che rivendicava l’affiliazione al cosiddetto Stato islamico (ISIS), non aveva il diritto di essere in Europa ma aveva eluso i tentativi di rimpatrio nel suo paese d’origine, la Tunisia, nel Nord Africa.
Secondo un rapporto dell’emittente belga RTL, l’aspirante terrorista è arrivato per la prima volta in Europa a bordo di una nave di trafficanti di migranti nel 2011 sulle spiagge dell’isola italiana di Lampedusa, che è stata per lungo tempo una delle principali destinazioni per i clandestini che attraversavano il Mediterraneo dall’Africa.
Lassoued ha quindi chiesto asilo a Torino, nel nord Italia, ma la sua richiesta è stata respinta. Invece di tornare a casa, si è recato in Norvegia. Le autorità norvegesi sono riuscite a espellere il cittadino tunisino in Italia, ma nel 2012 è riuscito a raggiungere la Svezia dove è rimasto per due anni, durante i quali ha trascorso del tempo in prigione per reati di droga.
È stato nuovamente riportato in Italia e nel 2016 le autorità italiane hanno iniziato a considerare Lassoued pericoloso e a rischio di diventare un radicale islamico. Nonostante gli fosse stato emesso un altro ordine di espulsione, ha contestato con successo la sua rimozione in tribunale. Lassoued si è successivamente trasferito in Belgio dove ha presentato nuovamente domanda di asilo nel 2020 e nel 2021. Sebbene la sua richiesta sia stata nuovamente respinta, ha ignorato l’ordine di allontanamento ed è rimasto nel paese fino all’attacco mortale di lunedì a Bruxelles.
Il fallimento di diversi paesi dell’Unione Europea nel deportare il terrorista prima del suo attacco ha portato a richieste dall’interno del Unione europea per rafforzare la capacità dei governi di rimpatriare migranti illegali e richiedenti asilo respinti.
Mercoledì, sia il primo ministro belga Alexander De Croo che il primo ministro svedese Ulf Kristersson si sono uniti nel chiedere modifiche alla legislazione europea per rendere più semplice il rimpatrio dei migranti nei loro paesi d’origine.
“Il patto europeo sulla migrazione dovrebbe sostenere migliori controlli alle frontiere, ma anche una politica europea di rimpatrio coordinata”, ha affermato De Croo.
“Dobbiamo essere in grado di proteggere i nostri confini. Dobbiamo sapere chi c’è in Svezia. Sono qui legalmente o illegalmente? Se non sono qui legalmente, sono obbligati a lasciare il Paese. Dobbiamo proteggere i nostri confini europei”, ha affermato Kristersson.
Il sindaco di Bruxelles Bernard Clerfayt ha sottolineato che il caso di Lassoued non è un caso isolato : “Ci sono migliaia e migliaia di ordini di lasciare il paese che non sono stati eseguiti e, inoltre, la procedura non prevede alcuna disposizione per aver rintracciato gli indirizzi di tutte queste persone.”