
[lid] L’Agenzia di stampa DIRE, nell’articolo datato 10.10.2023 (link:
https://www.dire.it/12-10-2023/964376-caso-massaro-il-figlio-resta-con-la-mamma-viatutore-conta-la-volonta-del-minore/, distorce ad arte, con modalità ingannevoli nei confronti dei lettori e degli organi di stampa che attingono da essa i lanci di agenzia, quanto è stato disposto nel Decreto della Corte di Appello in data 03.10.23. Infatti, estrapolare solo alcuni pezzi del decreto, delle relazioni
dei Servizi Sociali e delle note della consulenza tecnica di ufficio disposta dal giudice,
manifesta una evidente violazione della deontologia e dell’etica giornalistica. In dettaglio,
la signora Laura Massaro, ripetutamente definita da DIRE come una “madre coraggio”,
anche secondo la Corte di Appello si è macchiata di comportamenti gravissimi, cui fanno
rifarimento le risultanze istruttorie, che hanno arrecato un univoco ed indiscusso DANNO
in capo al minore, anche questo stigmatizzato nel decreto della Corte. Eppure, l’agenzia
DIRE non ne dà alcuna notizia. Inoltre, è stata altresì respinta la domanda principale degli
avvocati della sig.ra Massaro per un affido super esclusivo, come la stessa chiede dal 2014.
Quindi non corrisponde al vero quanto affermato dall’avvocato Coffari quando dice che
sono state accolte le domande principali della sua assistita. Come non corrisponde al vero
quello che l’avv. Coffari riporta riguardo la Alienazione Parentale, visto che sono state
confermate le 4 CTU che nei 10 anni hanno definito la sig.ra Laura Massaro alienante,
ostativa e hanno ribadito come il minore abbia, suo malgrado, dovuto portare avanti un
patto di lealta’ con la madre. Come non corrisponde al vero che il padre del minore abbia
chiesto LA CASA FAMIGLIA, ma sempre il collocamento ( e non affidamento esclusivo
come controparte) presso di se’ ed in subordine la permanenza CONGIUNTA in casa
famiglia con il proprio figlio, per riequilibrare un rapporto leso dalla madre da 10 anni.
Ancora, il decreto della Corte di Appello del 03.10.23 afferma testualmente che “la
Cassazione ha considerato accertata la mancanza di collaborazione della madre,
collocataria del minore, nel (pur doveroso) facilitare l’instaurazione di un valido rapporto
padre-figlio” e che resta fermo “l’incontrovertibile ormai già avvenuto accertamento, tanto
dell’atteggiamento gravemente ostacolante la facilitazione dei rapporti padre-figlio, posto
in essere da Laura Massaro, quanto della sua reiterata e volontaria mancata esecuzione dei
provvedimenti già adottati dai giudici di merito, che per 10 lunghi anni hanno affrontato
questo caso”. Anche di questi fondamentali passaggi, la cui assenza è dolosamente
fuorviante per i lettori e per i media, DIRE non fa alcuna menzione, occultando di fatto la
verità emergente e compiendo, così, una consapevole azione di disinformazione, contraria
alla più elementare etica giornalistica.
Sarebbe stato normale, per una agenzia di stampa, precisare che la signora Massaro non ha
mai ottemperato, negli anni, ai provvedimenti dell’autorita’ giudiziaria, che si è resa
irreperibile per lunghi mesi, grazie anche ad evidenti coperture politiche e di alcune
strutture private appartenenti alla rete antiviolenza, negando al figlio persino la
frequentazione della scuola. Che i Servizi Sociali hanno relazionato che la sig.ra Laura
Massaro non faceva loro accedere a casa e che li minacciava tramite legale, se avessero
continuato a vedere il figlio, affidato allo stesso Servizio. Sarebbe stato altresì normale
citare le stesse conclusioni a cui è giunta la Corte di Appello, quando afferma che
“nell’ostacolare l’esecuzione dei diversi provvedimenti nel tempo adottati dal Tribunale
per i minorenni e da questa Corte, ha reso impossibile -nonostante sarebbe stato, invece,
suo preciso dovere facilitare- l’instaurazione di un sereno rapporto padre-figlio, con ciò
privando non solo Giuseppe Apadula, ma anche il figlio del diritto alla bigenitorialità”.
O ancora: “Ritiene, dunque, il Collegio che, in virtù di quanto esposto, Laura Massaro, per
tutti questi anni, abbia dimostrato di non essere stata in grado di gestire adeguatamente la
responsabilità genitoriale sul minore: in primis, per aver contribuito in modo assai
significativo a radicalizzare il rifiuto del padre da parte del figlio, ma anche per avergli
trasmesso l’esempio e la convinzione che la mancata ottemperanza ai provvedimenti
giudiziali, di fatto, non comporta conseguenze. “
Parole che sono veri e propri macigni contro la signora Massaro, che qualunque organo di
stampa in buona fede avrebbe sentito il dovere di rimarcare per obbligo di obiettività, ma
l’agenzia DIRE non si è degnata neanche di ascoltare l’opinione del signor Apadula, in ciò
violando l’ennesima regola del giornalismo: sentire l’altra campana prima di pubblicare.
Per questi ed altri motivi, che il signor Apadula si riserva di precisare nelle opportune
sedi, preannunciamo un esposto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti contro l’agenzia
DIRE
Avv. Mirella Zagaria, difensore di fiducia del sig. Giuseppe Apadula