
(AGENPARL) – gio 12 ottobre 2023 Giovedì 12 ottobre 2023
Brescia, Foyer del Teatro Sociale
COMUNICATO STAMPA
La 50a Stagione di prosa del
Centro Teatrale Bresciano si apre con
Il caso Kaufmann di Giovanni Grasso,
con Franco Branciaroli nel ruolo di protagonista e la regia di Piero Maccarinelli
Sul palcoscenico, una compagnia di altissimo livello con Graziano Piazza, Viola Graziosi,
Franca Penone, Piergiorgio Fasolo,
Alessandro Albertin, Andrea Bonella
Dal 17 al 22 ottobre al Teatro Sociale di Brescia,
poi in tournée a Roma, Torino e Verona
Debutta in prima nazionale assoluta Il caso Kaufmann, nuova produzione del Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona, Il Parioli, su testo di Giovanni Grasso, per la regia di Piero Maccarinelli, con un cast eccezionale guidato da Franco Branciaroli.
Un nuovo tassello alla collaborazione tra la penna di Giovanni Grasso e lo sguardo del regista Piero Maccarinelli – dal cui sodalizio è nato Fuoriusciti, spettacolo di successo prodotto dal CTB per la Stagione 2019/2020 – che racconta la tragica vicenda dell’anziano ebreo Leo Kaufmann, sconvolgente scontro tra odio e ingiustizia.
Ispirato a una storia vera, quella di Leo Katzenberger e Irene Seidel, Il caso Kaufmann è la trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo di Giovanni Grasso (Rizzoli, 2019), vincitore nel 2019 di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Cortina d’Ampezzo per la narrativa italiana e il Premio Capalbio per il romanzo storico.
In scena per la cinquantesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata Il mondo nuovo, Il caso Kaufmann inaugura il cartellone 2023/2024 del CTB: sarà al Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20) dal 17 al 22 ottobre 2023, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30.
Dopo il debutto bresciano, lo spettacolo sarà in tournée al Teatro Parioli di Roma (24-29 ottobre 2023), al Carignano di Torino (31 ottobre-5 novembre 2023) e al Teatro Nuovo di Verona (7-12 novembre 2023).
Nello spettacolo, Franco Branciaroli è Lehman Kaufmann, presidente della Comunità ebraica di Norimberga, Graziano Piazza è Padre Höfer, cappellano del carcere di Monaco, Viola Graziosi veste il ruolo di Irene Seider, giovane fotografa, Franca Penone è Eva Greese, ex governante di casa Kaufmann, mentre Piergiorgio Fasolo interpreta Oskar Rothenberger, presidente del Tribunale speciale di Norimberga, Alessandro Albertin è Herbert, tirocinante in magistratura e assistente di Rothenberger, Andrea Bonella è Hans Groß, giudice istruttore presso la Corte ordinaria di Norimberga e la Guardia carceraria.
Le scene sono di Domenico Franchi, le luci di Cesare Agoni, le musiche di Antonio Di Pofi e i costumi di Gianluca Sbicca.
Il caso Kaufmann è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano.
Lo spettacolo è ambientato nel 1941, a Monaco di Baviera. Ci troviamo nella cella di massima sicurezza all’interno del carcere di Stadelheim.
Un condannato a morte, alla vigilia dell’esecuzione, chiede alla guardia carceraria di poter vedere il cappellano. Alle rimostranze della guardia (“Ma a che le serve un prete? Lei è ebreo!”), il prigioniero ribatte che ha sentito l’improvviso desiderio di convertirsi al cattolicesimo. La guardia, nonostante l’iniziale perplessità, acconsente alla strana richiesta. Pochi minuti dopo, il cappellano entra nella cella di Leo Kaufmann, anziano ex presidente della comunità ebraica di Norimberga.
Leo chiarisce immediatamente al sacerdote che non ha alcuna intenzione di abbandonare l’ebraismo in punto di morte, ma che ha inventato la storia della conversione solo perché spera di poter far recapitare un messaggio di addio alla giovane Irene, condannata a quattro anni di carcere duro per falsa testimonianza, nel disperato tentativo di salvare l’anziano amico.
Il prete, incuriosito dalla vicenda tragica e colpito dalla dignità del prigioniero, accetta di restare con lui in cella nelle sue ultime ore. E, in un dialogo intimo e serrato, ne raccoglie le confidenze e i segreti.
Leo Kaufmann svela al prete che è stato condannato a morte dal Tribunale speciale di Norimberga in violazione delle Leggi dell’Onore e del Sangue del 1935, per aver commesso il reato di “inquinamento razziale”. Nonostante Kaufmann si sia sempre dichiarato innocente, la Corte di Norimberga ha infatti stabilito l’esistenza di una lunga relazione di carattere sessuale con la poco più che ventenne “ariana” Irene Seider, figlia del suo migliore amico.
Davanti al prete cattolico, che si dimostra umano e comprensivo, l’anziano ebreo accetta di ripercorrere la sua drammatica vicenda fin dagli inizi quando, nell’ormai lontano 1933, Kurt, il suo migliore amico, gli affida la figlia Irene, decisa a trasferirsi a Norimberga per seguire un corso di fotografia.
Tra l’anziano uomo, vedovo e senza figli, e la giovane “ariana” si instaura immediatamente un rapporto speciale di affetto, confidenza e, anche, di desiderio, immediatamente represso. Nonostante l’implacabile macchina di persecuzione anti-ebraica messa in piedi dal nazismo al potere renda, con il passar del tempo, sempre più difficile la prosecuzione di questa profonda e sincera amicizia, il legame innocente tra Leo e Irene non è passato inosservato tra i vicini di casa, i conoscenti, gli abitanti del quartiere, sempre più imbevuti di odio e dominati dalla paura.
Kaufmann, ridotto ormai in miseria dai provvedimenti razziali, viene arrestato e condotto in carcere. Ma se, in mancanza di prove, il giudice istruttore Hans Gro? ne firma il proscioglimento, il settario giudice nazista Rothenberger, presidente del Tribunale speciale di Norimberga, riesce, con un artificio procedurale, a farsi attribuire la competenza sul caso. E per Kaufmann e Irene, trascinati in un processo farsa, con giudici fanatici e con testimoni malevoli e inattendibili, non vi sarà più scampo.
Ufficio stampa
Centro Teatrale Bresciano
Veronica Verzeletti
http://www.centroteatralebresciano.it
Biglietti
Intero
platea27 €
I galleria 20 €
II galleria18 €
III galleria15 € ridotto gruppi*
platea25 €
I galleria 18 €
II galleria16 €
III galleria13 € ridotto speciale**
platea20 €
I galleria 16 €
II galleria14 €
III galleria11 €
Riduzioni
** la riduzione speciale è riservata a giovani fino a 25 anni e ultrasessantacinquenni
Modalità di acquisto
Gli orari sono in vigore dal 17 ottobre 2023
– Biglietteria del Teatro Sociale Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia
> da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00
> domenica dalle ore 15.30 alle 18.00 solo nei giorni di spettacolo
> 30 minuti prima dell’inizio di ogni spettacolo saranno in vendita esclusivamente i biglietti per la serata stessa.
– Punto vendita CTB Piazza della Loggia, 6 – Brescia
>da martedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 (escluso i festivi)
– Biglietteria telefonica
Si informa che agli acquisti effettuati telefonicamente e pagati con carta di credito verrà applicata la maggiorazione pari al 2,5% del costo dell’abbonamento o biglietto.
– On-line sul sito http://www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito VIVATICKET
Il caso Kaufmann
di Giovanni Grasso
regia Piero Maccarinelli
Franco Branciaroli Lehman Kaufmann, presidente della Comunità ebraica di Norimberga
Graziano Piazza Padre Höfer, cappellano del carcere di Monaco
Viola Graziosi Irene Seider, giovane fotografa
Franca Penone Eva Greese, ex governante di casa Kaufmann
Piergiorgio Fasolo Oskar Rothenberger, presidente del Tribunale speciale di Norimberga
Alessandro Albertin Herbert, tirocinante in magistratura e assistente di Rothenberger
Andrea Bonella Hans Groß, giudice istruttore presso la Corte ordinaria di Norimberga e la Guardia carceraria
scene Domenico Franchi
luci Cesare Agoni
musiche Antonio Di Pofi
costumi Gianluca Sbicca
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona, Il Parioli
direttore di scena ed elettricista Chiara Lussignoli
sartoria, trucco e parrucco Bruna Calvaresi
macchinista Filippo De Martino
direzione di produzione Giacomo Brambilla
direzione tecnica Cesare Agoni
ufficio tecnico Edwige Paulin
amministratrice di compagnia Francesca Chiappetta
scene realizzate nel laboratorio del Centro Teatrale Bresciano
responsabile della costruzione Michele Sabattoli
macchinista costruttore Pierangelo Razio
elettricisti e fonici Claudio Clemenza, Marco Gavezzoli, Marco Renica
ufficio stampa e comunicazione Veronica Verzeletti, Sabrina Oriani
Si ringrazia Mediapont
La calunnia è un venticello
Nell’importante saggio Come si diventa nazisti, William Sheridan Allen sostiene che il primo sintomo è l’indifferenza, o meglio, il non voler vedere piccoli torti subiti da altri. A me è sempre sembrata una verità esemplare: in microscala, che poi, in macroscala, sarebbe diventata, per dirla con le parole di Hannah Arendt, la Banalità del male.
Il caso Kaufmann prende in esame una singola vita e una singola morte. Ci troviamo di fronte all’orrore delle leggi razziali, ma non ancora di fronte al male assoluto della Shoah.
Kaufmann è un commerciante ebreo che riceve l’incarico da un amico ariano di occuparsi della sua giovane figlia a Norimberga. Da questo atto di generosità prende inizio il suo calvario.
Quello che mi affascina del testo di Giovanni Grasso è proprio l’iniziale indifferenza e poi la demenziale insensatezza della costruzione di indizi contro di lui da parte della sua piccola comunità di quartiere.
Tutto si svolge infatti in un quartiere di una città di provincia, Norimberga.
La costruzione delle prove contro di lui, l’inesorabile incedere della calunnia verso Irene, la speculazione degli indizi abilmente costruiti, procede come nel miglior polar.
Parallelamente, i due processi contro Kaufmann testimoniano come le parole possano assumere valori diversi a seconda dell’uso e della contestualizzazione che ne viene fatta.
Testimone esterno di tutte le narrazioni è un prete cattolico a cui Kaufmann vorrà ricostruire la sua oggettiva verità.
Ma sul plot principale si inseriscono, interagendo, anche dati personali, sentimenti che si confondono fra una posizione paterna e un desiderio inevitabile della bella Irene.
Eppure, tutto è affrontato con grande pudore e, insieme, con una inesorabile denuncia della mediocrità della calunnia che porterà all’esecuzione di Kaufmann per disonore razziale.
Rappresentare questa storia è per me un piacere e un dovere civile.
Piero Maccarinelli
Nota a cura di Camilla Baresani Varini
Presidente del Centro Teatrale Bresciano
Due sono i temi che danno al testo di Giovanni Grasso il vigore del collegamento con l’attualità.
Anzitutto, l’eterno antisemitismo che a fasi cicliche si riaccende e, di conseguenza, la necessità di continuare a raccontare come si arrivò all’Olocausto mostrando alle nuove generazioni le conseguenze del razzismo. In particolare, il lavoro di Grasso parla di paure tuttora diffuse persino nella nostra Europa. Basti pensare alle teorie sull’inquinamento razziale di Orbán, il primo ministro ungherese. Va aggiunto che l’argomento delle persecuzioni razziali oltre a essere perfettamente nel dibattito del nostro tempo, è collegato al tema del fascismo, del nazismo, dei totalitarismi che sfruttano le paure create nella popolazione per mettere in moto i peggiori risentimenti dei singoli cittadini: ecco allora l’eterno scatenarsi del meccanismo della delazione, che accompagna tutte le dittature, come nel Kaufmann, come in tanti romanzi di successo (da Ognuno muore solo di Hans Fallada a Il quinto angolo di Izrail’ Metter), e come ancor oggi nella Russia di Putin.
Va inoltre ricordato che proprio per l’attualità di questi temi, il totalitarismo, la delazione, il razzismo e l’antisemitismo, nel mondo editoriale i libri che hanno nel titolo le parole “Hitler”, “Mussolini”, “nazismo”, “fascismo” contano regolarmente su vendite maggiorate. Il pubblico dei lettori continua a provare interesse, curiosità, desiderio di saperne di più. La grande storia e Passato e presente, programmi RAI condotti da Paolo Mieli, ogni volta che propongono puntate su Mussolini e il fascismo e soprattutto sull’Olocausto, il nazismo, Hitler, le persecuzioni razziali ottengono i picchi di ascolto di stagione, anche se spesso si tratta di repliche.
L’altro tema portante del Kaufmann di Grasso riguarda quella particolare zona franca in cui si possono creare dei rapporti di scambio intellettuale tra un uomo anziano e una giovane. In questo caso la relazione è totalmente asessuata, benché non manchino i margini di ambiguità. Il desiderio a tratti è presente, forse solo in Kaufmann, forse anche in Irene, e in noi rimane un margine di dubbio su quello che avrebbe potuto succedere se entrambi non si fossero censurati. Questo genere di relazione, tra pigmalioni e giovani discepoli, ha come correlato la produzione di pettegolezzi, maldicenze, risatine, insinuazioni eppure è parte integrante del nostro immaginario e delle nostre vite. Persino il losco Humbert Humbert, protagonista di Lolita, nella sua viscida attività di corruttore aspira a essere il pigmalione dell’adolescente che gli fa rivivere emozioni sopite. Kaufmann e Irene non oltrepassano nessun limite, anche se l’età della ragazza lo consentirebbe. Tuttavia, il desiderio aleggia sul loro scambio, su di lei che offre giovinezza e apertura alla vita, su di lui che offre aiuto concreto e saggezza. Se Kaufmann non fosse stato ebreo, avrebbero potuto oltrepassare il limite delle convenzioni, scatenando solo banali pettegolezzi. Invece la questione della razza rende drammaticamente sconvenienti, addirittura mortali le illazioni e le fantasie di chi li scruta pieno di invidia e risentimento sociale.
Oggi la censura, è tornata di moda, è al centro del dibattito corrente. Non quella clericale, dei totalitarismi o del perbenismo borghese, bensì una nuova forma di stampo opposto. La censura che vuole proteggere la sensibilità delle minoranze e dei portatori di ogni forma di diversità, del corpo, del colore della pelle, del genere, dell’età. Ai nostri giorni, la vicenda esistenziale di Kaufmann e di Irene sarebbe soggetta a nuove forme di censura?
Giovanni Grasso (Roma, 1962), giornalista e scrittore, è dal 2015 consigliere del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la stampa e la comunicazione. È autore di numerosi documentari per la Rai. Tra le sue pubblicazioni Piersanti Mattarella, da solo contro la mafia (Edizioni San Paolo, 2014), e i romanzi Il caso Kaufmann, Icaro, il volo su Roma e Il segreto del Tenente Giardina, editi da Rizzoli. La sua pièce teatrale Fuoriusciti, che racconta dell’esilio di don Sturzo e Gaetano Salvemini, ha debuttato nel 2019 al Carignano di Torino, una produzione Centro Teatrale Bresciano. La sua ricerca letteraria scandaglia, a cavallo tra storia e creazione, i sentimenti umani di fronte alle pagine più buie del Novecento. A Il caso Kaufmann, da cui è stato tratto l’omonimo spettacolo teatrale prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, sono stati attribuiti diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Cortina d’Ampezzo per la narrativa e il Premio Capalbio per il romanzo storico.
Piero Maccarinelli Dopo aver avviato gli studi di Architettura presso il Politecnico di Milano, consegue il diploma in regia presso il Piccolo di Milano nel 1979. Nel 1982 avvia la sua carriera di regista. Diventa in seguito assistente di Maurizio Scaparro per la Biennale di Venezia ed il Teatro alla Scala. Nel 1984 è aiuto regista del film Don Chisciotte; nel 1988 è casting e aiuto regista del film La leggenda del santo bevitore, diretto da Ermanno Olmi. Ha pubblicato con Tullio Kezich il libro Da Roth a Olmi per Nuova immagine cinema. Dal 1984 al 2001 è stato nel consiglio di amministrazione nella casa di produzione cinematografica Mikado Film. Vive e lavora a Roma, dove ha fondato nel 2004 con Carlo Degli Esposti, Carol Levi, Tilde Corsi, Cristina Comencini, Roberto Cicutto, Gian Casoni, Riccardo Tozzi e Guendalina Ponti Artisti Riuniti, associazione culturale di cui è stato direttore artistico, dal 2014 trasformata in società a responsabilità limitata. Con Walter Veltroni e Maria Ida Gaeta ha ideato il Festival letterature alla Basilica di Massenzio, di cui è stato regista dal 2002 al 2008. Anche docente in varie scuole di recitazione teatrale e cinematografica (Scuola del Teatro di Roma diretta da Luca Ronconi, Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, Centro sperimentale di cinematografia (CSC). Nella stagione 2018-2019 ha diretto il workshop, prodotto da Artisti Riuniti, Dalla drammaturgia tradizionale all’algoritmo-Teatro e sistemi complessi sui rapporti fra drammaturgia-intelligenza artificiale e giochi di ruolo. Nel 2015 Rai Libri ha pubblicato Adda passà ‘a nuttata sui primi 10 anni di attività di Artisti Riuniti. Ha commissionato numerose opere teatrali fra gli altri a Cristina Comencini, Marco Malvaldi, Daniele Mencarelli, Carlo Longo e Giovanni Grasso per promuovere rapporti fattivi fra letteratura cinema e teatro. Da settembre 2021 è direttore artistico del Teatro Parioli (il Parioli). Nel 2023 è stato nominato dalla Presidenza della Repubblica Italiana Commendatore. I suoi lavori teatrali comprendono: Experimentum mundi, musiche di Giorgio Battistelli, Parigi, Festival d’Automne, 13 novembre 1982; La casa dei sogni di Italo Moscati, Benevento 1984; nel 1985: L’affittacamere di Joe Orton, Milano, Teatro di Porta Romana; Teppisti! di Giuseppe Manfridi, Roma, Spaziouno; La fiaccola sotto il moggio di Gabriele D’Annunzio, riduzione di Annibale Ruccello, Roma, Teatro Quirino, 1986; nel 1987: I tre moschettieri. X puntata, di Ghigo De Chiara, Teatro Stabile dell’Aquila; Anima bianca di Giuseppe Manfridi, Roma, Teatro della Cometa; Perché irrompa la luce, con Irene Papas, Mozia, 1988; nel 1989: Giacomo, il prepotente di Giuseppe Manfridi, Genova, Teatro Duse; Alla meta di Thomas Bernhard, Asti Teatro; nel 1990: Hanging the President, di Michele Celeste, Asti Teatro; L’ospite desiderato di Rosso di San Secondo, Roma, Sala Umberto; nel 1991: Cerimonie per un addio, di Giuseppe Manfridi, Roma, Sala Umberto; I soldi degli altri (Others people money) di Jerry Sterner, Bologna, Teatro Duse; L’ispettore segugio di Tom Stoppard, Viareggio, Noir in festival; nel 1992: Le Palier (Ti amo, Maria!) di Giuseppe Manfridi, Parigi, Petit Montparnasse; Verso la fine dell’estate di Carlo Repetti, Spoleto; Omaggio a Octavio Paz, Roma, Accademia di Spagna; nel 1993: Festa d’estate (Lips Together, Teeth Apart) di Terrence McNally, Milano, Teatro San Babila; Loro di Ugo Chiti, Lei di Giuseppe Manfridi, Roma, Piccolo Eliseo; Il melologo comico, da Stranilandia di Stefano Benni, Roma, RomaEuropa Festival; Indians. La vera storia del Circo di Buffalo Bill di Arthur Kopit, Roma, Palazzo delle Esposizioni; 1994: Dinner Party di Pier Vittorio Tondelli, Reggio Emilia; Paz Music, testi di Octavio Paz, Lisbona, XVIII Encontros Gulbenkian de Música Contemporânea; Scuola romana di Enzo Siciliano, Roma, Piccolo Eliseo; Line di Israel Horovitz, Parma, Teatro Due; Vita col padre di Howard Lindsay e Russel Crouse, Roma, Teatro Quirino; Preferirei di no di Antonia Brancati, Taormina, 1995; nel 1996: Harvey di Mary Chase, Milano, Teatro San Babila; La partitella di Giuseppe Manfridi, Roma, Teatro Quirino; Pallida madre, tenera sorella di Jorge Semprún, Gibellina; 1997: Quando il marito va a caccia di Georges Feydeau, Milano, Teatro San Babila; Dolores Ibarruri versa lacrime amare di Antonio Tabucchi, Firenze, Teatro La Pergola; Il riformatore del mondo di Thomas Bernhard, Milano, Teatro Franco Parenti; 1998: Ahi, corpo crudele! di Giuseppe Manfridi, Teatro della Cometa; Operette morali di Giacomo Leopardi, Roma, Teatro dell’Angelo; Differenti opinioni (Amy’s view) di David Hare, Pistoia, Teatro Manzoni; 1999: Rosanero di Roberto Cavosi, Rieti, Teatro Vespasiano; Prima della pensione di Thomas Bernhard, Teatro Eliseo; Elegia per una signora, parte prima, di Arthur Miller, Benevento; L’invenzione dell’amore di Tom Stoppard, Palermo; nel 2000: L’amico di tutti di Bernard Slade, Teatro del ‘900, Genova; Elettra/Oreste di Euripide, Teatro Greco di Siracusa; Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, Palermo; 2001: Tre variazioni della vita di Yasmina Reza, Teatro Stabile di Genova; Il fu Mattia Pascal, Teatro Stabile di Catania; 2002: Gin Game di Donald L. Coburn, Benevento; Ifigenia in Aulide di Euripide, Vicenza, Teatro Olimpico; Moosbrugger. L’angelo sterminatore di Enrico Groppali, Arena del Sole; 2003: La coscienza di Zeno, adattamento di Tullio Kezich, Teatro Stabile di Trieste; L’altra metà di Rocco Familiari, Teatro Stabile di Catania; 2004: 4.48 Psychosis di Sarah Kane, Roma, Palladium; Eneide. Nostra contemporanea, Roma, Basilica di Masenzio, 18 settembre; 2005: Le troiane di Euripide, Vicenza, Teatro Olimpico; Un’ora e mezzo di ritardo, di Gèrald Sibleyras e Jean Dell, Pistoia, Teatro Manzoni; Il fucile da caccia, da Inoue Yasushi, Roma, Teatro Valle; 2006: Nathan il saggio di Gotthold Ephraim Lessing, Roma, Teatro Palladium; Cara Cina di Goffredo Parise, Biennale di Venezia; Odissea, tre notti di viaggio con Ulisse, adattamento di Dario Del Corno, Roma, Parco della Musica, luglio; Medea di Euripide, Vicenza, Teatro Olimpico; La stanza di sopra di Stefano Ricci e Gianni Forte, Roma, Teatro Valle; 2007: Gallina vecchia di Augusto Novelli, Volterra, Teatro Persio Flacco; Mussolini, l’ultima notte di Gianni Clerici, Roma, Teatro Valle; Iliade. L’aspra contesa adattamento di Guido Paduano, 12 serate per 12 libri Roma, Foro Traiano, 25 giugno 2007; Progetto Iliade e Odissea, Segesta Festival; Lunga giornata verso la notte di Eugene O’Neill, Chieti, Teatro Marrucino; Ritter, Dene, Voss di Thomas Bernhard, Teatro di Roma; 2008: Il romanzo di Ferrara, di Tullio Kezich, Roma, Artisti Riuniti; Gli occhiali d’oro, di Tullio Kezich, Milano, Teatro Franco Parenti; 2009: Freud, Freud, I love you di Luca Mosca, Roma, Teatro Olimpico; Tu non sei più mio padre. Edda: piccola Antigone fascista, di Pasquale Chessa e Muriel Drazien, Roma, Piccolo Eliseo; L’ultimo safari, di Mauro Covacich, Roma, Piccolo Eliseo; Leonilde, storia eccezionale di una donna normale di Sergio Claudio Perroni, Roma, Sala della Protomoteca, Campidoglio Roma; 2010: Troilo > Cressida di William Shakespeare, Spoleto Festival; Vincere si deve la sorte di Virgilio, Gibellina, Cretto di Burri; 2011: L’autobus di Stalin di Antonio Pennacchi, Roma, Piccolo Eliseo; Dolores Ibarruri versa lacrime amare di Antonio Tabucchi, Roma, Palazzo Santa Chiara; 2012: Colazione da Tiffany, di Truman Capote, Pistoia, Teatro Manzoni; Il sistema di Ponzi, di David Lescot, Roma, Piccolo Eliseo; Il gioco dell’amore e del caso di Marivaux, Teatro Stabile della Toscana, 24 aprile; Io e… Indro Montanelli, da testi di Indro Montanelli, di Galli Della Loggia, Spoleto Festival; John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen, trad Magris Pistoia, Teatro Manzoni; 2013: Farà giorno di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, Novara, Teatro Coccia; Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg, Novara, Teatro Coccia; L’Esposizione Universale, di Luigi Squarzina, Teatro di Roma, 2015; 2017: Il padre di Florian Zeller, Massa, Teatro Guglielmi; Ciao di Walter Veltroni, Teatro Stabile della Toscana, 24 marzo; La domanda della regina di Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti, Teatro Stabile Trieste; 2019: La menzogna di Florian Zeller, Salerno, Teatro delle Arti; L’infinito tra parentesi di Marco Malvaldi, Teatro Stabile di Trieste; Fuoriusciti di Giovanni Grasso, CTB, 2020; nel 2021: La quarta rivoluzione, di Guido Chiarotti e Carlo Longo, CTB; La Mafia di Luigi Sturzo, Teatro della Toscana-Accademia Silvio D’Amico, 13 maggio; Divina Commedia – La prima giornata, Spoleto, Festival dei Due Mondi, 8 luglio; 2022: Agnello di Dio, di Daniele Mencarelli, CTB; L’amore, le armi: Enea, eroe moderno, dall’Eneide di Virgilio, Napoli Campania Festival; La zattera di Gericault, di Carlo Longo, Teatro Stabile di Napoli; Il figlio, di Florian Zeller, Il Parioli di Roma-Teatro della Toscana, 2023. Per la Televisione: Gioco perverso, regia di Italo Moscati – film TV (1993); sceneggiatura La partitella, di Giuseppe Manfridi, Rai2, 1997; Giacomo il prepotente, di Giuseppe Manfridi, Rai2, 1998; Eliseo: un secolo in scena (documentario televisivo, co-autore insieme a F. Cappa; regia di G. Ribet); John Gabriel Borkman, Rai5, 2015; Farà giorno, di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, Rai5, 25 aprile 2016; Una serata per Anna Magnani, Rai1; Il Padre di Florian Zeller Rai5; La Mafia di Don Sturzo Rai5 con Marco Odetto. Per la Radio: Dinner Party di Pier Vittorio Tondelli, Radio3, 2001. Opere: Adda passà ‘a nuttata ERI edizioni .10 anni di Artisti Riuniti; La Leggenda del Santo bevitore da Roth a Olmi con Tullio Kezich Camunia edizioni.
Franco Branciaroli, nato a Milano nel 1947, viene riconosciuto da giovanissimo come uno dei maggiori talenti del teatro italiano. Si diploma alla Civica Scuola del Piccolo Teatro di Milano e, al Piccolo, debutta nell’estate del 1970 in La battaglia di Lobositz di Peter Hacks, con la regia di Guy Rétoré. Sullo stesso palcoscenico farà la sua prima vera apparizione diretto da Patrice Chéreau in Toller di Tankred Dorst.
Dopo aver incontrato Aldo Trionfo al Teatro Stabile dell’Aquila in Arden of Faversham, lavora con lui allo Stabile di Torino interpretando Peer Gynt di Ibsen, Ettore Fieramosca di Massimo d’Azeglio, Nerone è morto di Miklos Hubay, Gesù di Theodor Dreyer in prima mondiale, Bel Amì e il suo doppio di Luciano Codignola e Faust – Marlowe – Burlesque, pastiche di Trionfo e Salveti, in coppia con Carmelo Bene, scambiandosi nel corso della serata i ruoli di Faust e Mefistofele. Partecipa quindi al Laboratorio di Prato diretto da Luca Ronconi, dove incarna Sigismondo ne La Torre di Hoffmansthal e interpreta, nel 1979, L’uccellino azzurro di Maeterlinck.
Con la regia di Ronconi nel 1990 lavora in Besucher di Botho Strauss e in Féerie – Pantomima per un’altra volta di Celine. In quegli anni inizia anche il sodalizio con Giovanni Testori del quale interpreta In exitu, Verbò, Sfaust, SdisOrè. Nel 1996 interpreta Medea di Euripide per la regia di Ronconi – un allestimento originalissimo in cui Branciaroli interpreta la parte della stessa Medea – spettacolo che verrà presentato per oltre 200 repliche nei maggiori teatri italiani. Tra gli altri, interpreta La vita è sogno e Prometeo incatenato di Ronconi, La Moscheta con la regia di Claudio Longhi, Finale di partita di Beckett, Vita di Galileo di Brecht per la regia di Antonio Calenda.
Nel 2014 debutta Enrico IV, suo primo lavoro pirandelliano e Dipartita finale, che lo vede in scena con Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e Massimo Popolizio. Nel 2015 dirige e interpreta Macbeth di William Shakespeare; nel 2017 veste nuovamente i panni di Medea, un riallestimento con cui festeggia i suoi 70 anni e gli oltre 40 di carriera.
Per il Centro Teatrale Bresciano ricopre il ruolo di consulente artistico da luglio 2010. Un sodalizio inaugurato con Il Servo di Scena di Ronald Harwood, titolo inserito nella Stagione 2011-2012. Lo spettacolo avvia la collaborazione tra il Centro Teatrale Bresciano e il Teatro de Gli Incamminati che, nel 2017-2018 coproducono I Miserabili di Victor Hugo e, nel 2018-2019, Lettere a Nour di Rachid Benzine, spettacoli di cui Franco Branciaroli è protagonista. Tra le produzioni firmate CTB più recenti si segnalano Il mercante di Venezia con la regia di Paolo Valerio e, attualmente in scena, Il caso Kaufmann di Giovanni Grasso, regia di Piero Maccarinelli.
Graziano Piazza Attore, regista e docente di accademia, ha lavorato ricoprendo ruoli da protagonista con grandi registi della scena nazionale e internazionale come Luca Ronconi (Venezia Salva, Infinities, Odissea doppio ritorno, Prometeo incatenato), Peter Stein (Tito Andronico, Penthesilea, Demoni, Der Park, Richard II), Benno Besson (Mille franchi di ricompensa, Tuttosà e Chebestia), Anatoli Vassiliev (studio sul Gabbiano Ja Ciaka), Cesare Lievi (Dreck-Schifo, Caterina di Heilbronn, Alla meta, Principe di Homburg, La fine dell’inizio), Federico Tiezzi (Paradiso, Adelchi, Passaggio in India, Romeo e Giulietta, Stesso Mare di Amos Oz, Calderòn di Pasolini), Gabriele Lavia (I pilastri della società), Massimo Castri (Misantropo), Antonio Calenda (Aiace), Nanni Garella (Innamorati, Esuli, Intrigo e amore, Medea, Arlecchino servitore di due padroni), Giancarlo Nanni (Marx a Soho, Dialoghi con Leucò), Piero Maccarinelli (protagonista di Oreste, per il Teatro Greco di Siracusa), Daniele Salvo (Giulio Cesare, Re Lear – come protagonista – Edipo re, Coefore, Il vecchio e il mare – come protagonista), Veronica Cruciani (La Bottega del caffè), Giancarlo Sepe (Itala film Torino, Santa Giovanna dei macelli, Buon compleanno S. Beckett, L’età del jazz), Glauco Mauri (Re Lear), Mario Missiroli (Zio Vanja), e poi ancora con Mauro Avogadro (Il Benessere di Brusati, La Donna del mare di Ibsen), Cristina Pezzoli (La tragedia spagnola), Lina Prosa (Lampedusa way), Emanuela Giordano (Quartetto, Casa di Bambola), Walter Malosti (Macbeth), Duccio Camerini (Edipus on the top), Monica Conti (Sorveglianza stretta di Genet), Alessandro Machia (A Steady Rain), Emiliano Bronzino (Zio Vanja, Tre sorelle), Veronica Cruciani (L’amante), Robert Carsen in Edipo re per le rappresentazioni classiche del Teatro Antico di Siracusa con il ruolo di Tiresia per il quale ha vinto il Premio Internazionale Ennio Flaiano come miglior attore nella sezione “Teatro” e il Premio Le Maschere del teatro.
Alternando spettacoli classici a una ricerca individuale su personaggi con una forte connotazione contemporanea, ha interpretato il monologo in prima nazionale Dreck-Schifo di Robert Schneider per il Centro Teatrale Bresciano, con la regia di Cesare Lievi. La sua ricerca approfondisce anche la componente musicale: ha lavorato in diversi melologhi con musicisti del calibro di Michele Campanella, Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi, Giacomo Manzoni (vincitore del disco d’oro europeo del barocco con Werther di Gaetano Pugnani). Graziano Piazza è stato protagonista delle scene del Teatro Antico di Siracusa (con Oreste del 2000) e di Epidauro in Grecia (in Penthesilea con Peter Stein). La sua ricerca si rivolge anche a luoghi non prettamente teatrali, sperimentati in Demoni di Peter Stein e in Infinities di Luca Ronconi per il Piccolo Teatro di Milano.
Per il cinema ha partecipato al Festival di Venezia con Valzer di Salvatore Maira (vincitore del Premio Pasetti), e altri film fra cui il cortometraggio La resa di Luca Alcini, con cui ha vinto come migliore attore al ShorTS International Film Festival.
Molte le collaborazioni televisive che l’hanno visto in ruoli di protagonista di puntata, tra cui un episodio della fortunata serie Il commissario Montalbano con Luca Zingaretti.
Viola Graziosi Attrice poliedrica tra le più apprezzate del panorama italiano, debutta a 17 anni come Ofelia nell’Amleto di Shakespeare, diretta da Carlo Cecchi. Bilingue francese, consegue il diploma di recitazione nel prestigioso Conservatoire d’Art Dramatique di Parigi. Lavora tra Francia e Italia sempre in ruoli di rilievo, alternando teatro classico a una ricerca contemporanea di nuovi linguaggi.
Nel 2013 vince il Premio Adelaide Ristori come miglior attrice per Intervista diretta dal marito, Graziano Piazza. Con lui porta avanti una ricerca sul femminile attraverso diversi spettacoli: Misura x Misura di William Shakespeare, Aiace di Ghiannis Ritsos in versione femminile, Offelia Suite, Premio Actress of Europe 2020, di Luca Cedrola e Arturo Annecchino, Orfeo ed Euridice – dal mito ai nostri giorni, tratto da Claudio Magris e Gluck, Elena tradita ancora di Luca Cedrola.
Lavora con importanti registi del panorama italiano e internazionale, tra cui Alain Françon, Marcel Maréchal, Gabriele Lavia, Federico Tiezzi, Piero Maccarinelli, Daniele Salvo, Paolo Magelli, Franco Però, Veronica Cruciani.
È Elena al Teatro Greco di Siracusa nelle Troiane di Euripide diretta da Muriel Mayette-Holtz, Fedra nella omonima versione di Seneca al Teatro Antico di Segesta e al Teatro Nazionale di Genova, Didone nel Viaggio di Enea, diretta da Piero Maccarinelli per la Cavea dell’Auditorium di Roma. È Sibilla Aleramo in Amo dunque sono diretta da Consuelo Barilari per il Festival dell’Eccellenza al femminile, e l’Ancella di The Handmaid’s Tale, nello spettacolo tratto dal bestseller Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, con la regia di Graziano Piazza, per il Napoli Teatro Festival.
Di recente incarna le eroine del mito nella scrittura visionaria del Presidente Luciano Violante: Clitemnestra (candidata miglior interprete di monologo al Premio Le Maschere 2022), Medea e la nuova produzione Circe, debutto imminente all’Olimpico di Vicenza e al Teatro India di Roma, sempre diretta dal regista Giuseppe Dipasquale.
Dopo il successo di Agnello di Dio di Daniele Mencarelli, torna a lavorare con Piero Maccarinelli e con il Centro Teatrale Bresciano ne Il caso Kaufmann di Giovanni Grasso.
Nella stagione 23-24 sarà in scena anche con I Creditori di Strindberg, per la regia di Veronica Cruciani al Teatro Nazionale di Genova, e con La pazzia d’Orlando diretta da Graziano Piazza al Teatro Stabile d’Abruzzo e al Teatro Nazionale di Torino.
Nel cinema esordisce giovanissima con Francesca Comencini in Le parole di mio padre (Cannes 2001). È diretta da Pupi Avati, Alessio Liguori, Alberto Bennati in film italiani e internazionali. Vince il Premio miglior attrice non protagonista al San Benedetto Film Fest per The fragile friend di Salvatore Vitiello (2020). Partecipa a varie fiction tv, tra cui Distretto di polizia, Un passo dal cielo, L’isola, Nero Wolfe, L’allieva 2, Nero a metà, Chiara Lubich. È una delle voci più amate di audiolibri in Italia (Certificato di eccellenza Audible Studios) e tra le voci più seguite di Rai Radio3.
Ha conseguito una laurea specialistica in Studi teatrali all’Università Sorbonne Nouvelle, di Parigi.
Franca Penone si diploma presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi e debutta nel 1993 al Teatro Argentina di Roma ne I sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello per la regia di Mario Missiroli.
L’anno seguente interpreta Giulietta in Romeo e Giulietta con la regia di Franco Ricordi.
Nel 1996 torna a lavorare con Luca Ronconi con il quale continuerà a collaborare fino al 2013 prendendo parte a numerosi spettacoli (tra i quali: Peer Gynt, Diario di una cameriera, Il sogno, Lolita, I due gemelli veneziani, La centaura, Lo specchio del diavolo, Pornografia).
Durante la sua attività teatrale ha lavorato con registi quali Claudio Longhi (La peste, La folle giornata o il matrimonio di Figaro, La classe operaia va in paradiso, La commedia della vanità), Walter Le Moli (Antigone, Didone, Gli incostanti), Peter Stein (I demoni), Mario Martone (Operette Morali), Arturo Cirillo (La gatta sul tetto che scotta, Villino bifamiliare), Carlo Cerciello (I manoscritti del diluvio).
È tra i fondatori di Invisibile Kollettivo con cui realizza L’Avversario, Open e Come tu mi vuoi di Pirandello in una co-produzione Elfo e Centro Teatrale Bresciano.
Per il Centro Teatrale Bresciano inoltre prende parte a Evolution City Show, a La Storia liberamente ispirato a E. Morante, drammaturgia di Marco Archetti per la regia di Flavio Cabra, e partecipa a Teatro Aperto, BS2020 Home theater, 10 poeti per resistere/10 attori che resistono, interpreta Ritter in Ritter, Dene, Voss di Thomas Bernhard, per la regia di Elena Sbardella e Carla in Le città invisibili di Silvia Quarantini e Marco Archetti, con la regia di Flavio Cabra, spettacolo ideato dal CTB per Brescia Bergamo Capitale italiana della cultura
Piergiorgio Fasolo si è formato alla Scuola di recitazione del Teatro a l’Avogaria di Venezia diretta dal regista Giovanni Poli.
Comincia la sua attività professionale nel 1974, e nel 1976 viene scritturato al Piccolo Teatro di Milano per due spettacoli con la regia di Giorgio Strehler (Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni e La storia della bambola abbandonata da Bertolt Brecht e Alfonso Sastre). Comincia così la sua collaborazione con i più importanti registi Italiani, da Aldo Trionfo (il Kean di Alexandre Dumas) a Sandro Sequi (I pettegolezzi delle donne e Il Campiello di Goldoni e La sorpresa dell’amore di Pierre De Marivaux), Antonio Calenda (Sior Todaro brontolon di Goldoni e L’affarista di Honorè De Balzac), Roberto Guicciardini (Baal di Brecht), Gianfranco De Bosio (La Piovana e La Betia del Ruzante e Le baruffe chiozzotte di Goldoni), Massimo Castri (I rusteghi di Goldoni), Luigi Squarzina (Il ventaglio di Goldoni) e Maurizio Scaparro (Il teatro comico di Goldoni)
Inoltre collabora con Lorenzo Salveti (I due gentiluomini di Verona di Shakespeare), Pino Micol (Edipo di Renzo Rosso), Giuseppe Emiliani (Una delle ultime sere di carnevale e I rusteghi di Goldoni), Giuseppe Venetucci (Il ventaglio di Lady Windermere e Il marito ideale di Oscar Wilde, Le piccole volpi di Lilian Hellman), Luca De Fusco (George Dandin di Molière, Peccato che sia una sgualdrina di John Ford e La trilogia della villeggiatura di Goldoni) e infine con Paolo Valerio (Le baruffe chiozzotte di Goldoni e Il mercante di Venezia di Shakespeare).
Collabora inoltre con importanti registi internazionali come Benno Besson (L’amore delle tre melarance di Edoardo Sanguineti da Carlo Gozzi e Il cerchio di gesso del Caucaso di Brecht), Jacques Lassalle (Il malato Immaginario di Molière) e Lluis Pasqual (Edipo da Sofocle e La famiglia dell’Antiquario di Goldoni).
Partecipa inoltre a importanti serie televisive e programmi radiofonici.
Alessandro Albertin Diplomato attore presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 1999, ha interpretato il ruolo di Mercuzio nel Romeo e Giulietta diretto da Gigi Proietti che nel 2003 ha inaugurato il Globe Theatre di Villa Borghese a Roma. Ha poi lavorato in diverse produzioni al fianco di Franco Branciaroli, da Vita di Galileo di Brecht a Finale di Partita di Beckett, da Giulio Cesare di Shakespeare a I miserabili di Hugo. È stato il protagonista del Ventaglio di Goldoni e dell’Ispettore generale di Gogol per la regia di Damiano Michieletto. È autore e interprete del monologo Perlasca. Il coraggio di dire no, che dal 2016 va in scena nei più prestigiosi teatri italiani. Nell’estate 2023 ha interpretato il ruolo di Prometeo nell’omonima tragedia di Eschilo, andata in scena al Festival di Siracusa con la regia di Leo Muscato.
Andrea Bonella, romano, dopo alcune esperienze teatrali all’Università di Roma Tre, dove si laurea in Lettere, si iscrive e si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Genova nel 2006. Lavora in teatro, fra gli altri, con i registi Marco Sciaccaluga, Massimo Mesciulam, Enrico Maria Lamanna, Giuliano Vasilicò, Guglielmo Guidi. Ha preso parte a opere di Shakespeare e Agatha Christie, con una veloce incursione nella commedia musicale; si è orientato decisamente verso la drammaturgia contemporanea, con allestimenti da Tony Kushner e Robert Farquhar. Molto attivo fra cinema e televisione, le sue prime apparizioni audiovisive sono in Distretto di Polizia 9 e Un medico in famiglia 6 e nel film Che bella giornata di Gennaro Nunziante. Vince il premio Cineuphoria a Lisbona come attore protagonista più votato dal pubblico con il cortometraggio L’amore incompreso di Riccardo Di Gerlando. Negli anni si divide fra spot pubblicitari e piccoli ruoli per il cinema (Una magia saracena, I moschettieri del re), sceneggiati radiofonici e favole per bambini nei vari canali Radio Rai. Nel 2017 riceve il premio Vincenzo Crocitti come attore in carriera, e nello stesso anno interpreta Mike Bongiorno ne Il paradiso delle signore 2, per la regia di Riccardo Mosca e Monica Vullo. Negli ultimi anni ha fatto parte del cast originario della serie Christian per Sky, regia di Stefano Lodovichi e Roberto Saku Cinardi; quest’ultimo lo dirige anche nel fortunato spot Segugio.it, ambientato nella Roma di Giulio Cesare. A dicembre 2022 è stato su Raiuno con il docufilm per la Rai Arnoldo Mondadori per la regia di Francesco Miccichè. Da diversi anni propone, in varie occasioni dal vivo, il suo monologo Scherzi del caldo, liberamente tratto dai Racconti romani di Alberto Moravia.