
(AGENPARL) – ven 06 ottobre 2023 [image: logo.jpg]
6 ottobre 2023
*SPAZIO VOLTA RIAPRE CON “SARA’ SCULTURA” DI FRANCO MAZZUCCHELLI*
*Dal 1 ottobre, in Piazza Mercato delle Scarpe, la mostra personale
dell’artista che sarà parte del festival ArtDate*
La stagione espositiva inizia con la mostra *Sarà scultura**, la personale
di Franco Mazzucchelli* a cura di *Veronica Botta, Giammarco Cugusi e
Edoardo De Cobelli*, *visitabile dal 1 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024*. La
mostra, inaugura sabato 30 settembre, sarà inoltre parte del festival
ArtDate, con un intervento pubblico dell’artista previsto il giorno 18
novembre.
*“**Grazie alla collaborazione con l’Associazione Volta, a cui
l’Amministrazione ha affidato l’animazione artistica dell’ex Fontana, lo
spazio in Piazza Mercato delle scarpe si sta delineando sempre più come
luogo sperimentale e innovativo nell’ambito dell’arte contemporanea, capace
di dare visibilità a iniziative culturali che quest’anno vanno ad
arricchire il progetto complessivo della Capitale offrendo a cittadini e
turisti un’opportunità in più rispetto al già ricco ventaglio di offerta di
Città Alta. In questo quadro, la personale di **Franco Mazzucchelli si
rivela di particolare interesse per la particolarità e la varietà della
proposta espositiva che animerà sia lo spazio lungo i tre mesi di
esposizione, sia il festival ArtDate in cui è inserita.” **Nadia
Ghisalberti*, Assessora alla Cultura
Durante i tre mesi della mostra, una serie di opere storiche di
Mazzucchelli si alterneranno infatti all’interno della ex fontana
medievale, cambiando a intervalli regolari di due settimane. Opere
storiche, come la *Sfera bianca con oblò* del 1995, lasceranno posto a
lavori dell’ultimo ventennio, tra recenti sperimentazioni e figure che
riprendono forme ricorrenti nella sua ricerca, come, ad esempio, le catene.
Ogni opera è pensata per interagire in maniera differente con i limiti e le
potenzialità del luogo, al tempo *basement* in muratura in pietra e vetrina
con affaccio sulla piazza di ingresso di città alta. I passanti avranno
così occasione di vedere, nel corso dell’esposizione, installazioni di
forme e colori diversi, che occupano la struttura architettonica come una
peculiare “dimensione abitativa”.
“La mostra si divide tuttavia in due momenti, che riprendono la duplice
natura delle opere di Mazzucchelli. Da un lato la natura espositiva,
oggettuale, che dagli anni Ottanta si è manifestata anche nella serie BD
(Bieca Decorazione), che ironizza consapevolmente sul feticismo
dell’oggetto opera d’arte. Dall’altra, la mostra desidera rievocare la
vocazione originaria dell’opera gonfiabile: quella capacità di suscitare
scoperta e nuove relazioni tra opera e luogo espositivo, inteso non solo
come contesto architettonico, ma come ambito sociale e spazio urbano.
Sabato 18 novembre, alcuni gonfiabili di grande scala saranno infatti
liberi di muoversi negli spazi aperti di Piazza Vecchia, ed i passanti
liberi di interagirvi.” Racconta *Edoardo De Cobelli*, curator della mostra
L’intervento all’esterno di Franco Mazzucchelli riprende il senso di
giocosa imprevedibilità della serie A. TO A. (Art to Abandon), con cui
l’artista sfida la nozione comune di arte e il canone estetico tra gli anni
Sessanta e Settanta. Il desiderio del rapporto del “qui e ora” che l’ha
portato ad esporre nei luoghi più disparati, dal mare ai parcheggi, fino
alle fabbriche, ritrova così espressione nella forma rettangolare quasi
perfetta di piazza Vecchia, durante il fine settimana del festival di arte
contemporanea.
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Franco Mazzucchelli (Milano, 1939) vive e lavora a Milano. È stato
professore di Tecniche della Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di
Brera a Milano. Le sue opere sono state esposte in mostre storiche, tra cui
la 15a Triennale di Milano (1973), la 37a Biennale di Venezia (1976) e
l’11a Quadriennale di Roma (1986).
Conosciuto per la sperimentazione pionieristica con materiali sintetici
iniziata negli anni ‘60 e per i suoi interventi pubblici su larga scala,
Franco Mazzucchelli ha prodotto un corpus di opere decennale e prolifico,
che arriva fino ai giorni nostri.
Dopo la serie degli Abbandoni, opere inizialmente lasciate in luoghi
deserti, la sua serie più nota, *A. TO A.* (Art to Abandon), consiste in
oggetti gonfiabili in PVC che sono stati abbandonati in spazi pubblici, tra
cui piazze, scuole e fabbriche. Attraverso queste operazioni, i lavori sono
diventati temporaneamente parte del tessuto urbano e il contatto con i
passanti ha attivato il loro ruolo sociale: il pubblico non guardava
passivamente le opere d’arte, ma desiderava toccarle, spostarle, giocarci e
portarle via. Della maggior parte di questi interventi rimangono solo
fotografie e video che documentano le interazioni tra gli oggetti e i loro
ambienti.
Una serie successiva, intitolata *Bieca Decorazione*, comprende opere che,
a differenza dei loro effimeri predecessori *A. TO A.*, fanno esplicito
riferimento alla propria oggettualità e al mercato dell’arte. L’artista,
nel corso della sua carriera, realizzerà inoltre altre serie, tra cui le
Riappropriazioni, che prevedono l’avvolgimento di luoghi pubblici con un
telo di polietilene, spesso abitabile all’interno e capace di cambiare
radicalmente la percezione degli spazi.
Le sue sculture gonfiabili e le sue installazioni spaziali sono state
esposte in diverse località in Italia e all’estero, come Camargue, in
Francia; Fabbrica Alfa Romeo, a Milano; Accademia di Belle Arti di Brera, a
Milano; Castello Sforzesco, a Milano; Piazza dei Priori, a Volterra;
Bergamo; Lago di Como, Como; e Monaco di Baviera.
Le sue opere sono state esposte, tra le altre, al MACRO – Museo d’Arte
Contemporanea di Roma, Roma; Centre Pompidou-Metz, Metz; Cité de
l’Architecture, Parigi; ArtScience Museum, Singapore; Kunsthalle Wien,
Vienna; Konsthall Lund, Lund; Center for Art and Media – ZKM, Karlsruhe;
nGbK, Berlino; Museo del Novecento, Milano; Triennale di Milano, Milano;
Villa Croce, Genova.
Nel 2022 Franco Mazzucchelli ha vinto il Premio Alfredo d’Andrade alla
carriera.
* In allegato l’immagine della mostra e due fotografie delle opere
dell’artista*
*Fabrizia Lorusso*