
(AGENPARL) – mer 04 ottobre 2023 PROSPETTIVE E SCENARI DEGLI APPALTI PUBBLICI PER L’INNOVAZIONE
Il tema è stato al centro di un incontro a Potenza
Si chiamano appalti innovativi e sono procedure previste già dal 2016 nella
legislazione comunitaria e nazionale. Puntano a rivoluzionare le modalità e
l’oggetto degli acquisti della Pubblica Amministrazione. Dare loro supporto
significa fornire una spinta per l’innovazione, dando la possibilità al
Paese di esprimere appieno il proprio potenziale. Di questo si è parlato a
Potenza nel corso di un evento organizzato nel salone della Camera di
Commercio della Basilicata, dalla società lucana Exeo Lab in collaborazione
con l’Università LUM, la Libera Università Mediterranea “Giuseppe De
Gennaro”. Per l’occasione è stato presentato un progetto che punta a
formare una figura, quella del public procurement of innovation manager, in
grado di intercettare quelli che sono i bisogni della Pubblica
Amministrazione e delle piccole e medie imprese tramite la partecipazione
attiva agli appalti pubblici innovativi. All’iniziativa, coordinata da
Nicola Vita, cofondatore di Exeo Lab, hanno preso parte esperti del
settore. “Si tratta di un progetto, ‘Ppi go’, perfettamente in linea con le
attività della Camera di commercio: innovazione, crescita economica e
supporto alle imprese – ha spiegato Margherita Perretti, componente del
Consiglio della Camera di Commercio di Basilicata – l’appalto pubblico si
pensa sia un processo lento e farraginoso, ma in realtà l’innovazione
tramite un professionista, il public procurement of innovation manager, può
davvero essere la svolta in questo settore”. Dell’importanza di questa
nuova figura ha parlato Carmen Salvia, presidente dell’Ordine dei
commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Potenza. “ Si
tratta di una innovazione già stata posta al centro degli appalti pubblici
nel 2014, ma da noi in Italia fa fatica a trovare spazi in contesti come il
nostro perché è correlata all’idea che un’economia povera. L’innovazione ha
bisogno quindi di un ambiente sia economico che politico e in questo
processo la Pubblica Amministrazione con la sua domanda di innovazione ne è
la leva. I commercialisti – ha aggiunto – possono e debbono da assistenza
ai clienti; accesso a finanziamenti pubblici; supporto legale e normativo”.
Tra gli interventi più attesi quello di Giovanni Schiuma, docente della
Libera università Mediterranea “Giuseppe Degennaro”, che ha spiegato come
“il progetto nasce con l’obiettivo di formare i public procurement of
innovation manager partendo prima dalla consapevolezza delle potenzialità
degli appalti pubblici innovativi. La formazione avverrà tramite un
percorso formativo. Il target sono sia i professionisti che i giovani
laureati”. A breve verranno aperte le iscrizioni al progetto che prevede
massimo 70 partecipanti. Ma che funzione concretamente ha il public
procurement of innovation manager? “Permette alla Pubbliche Amministrazioni
di comunicare efficacemente – ha spiegato Guglielmo de Gennaro, innovation
procurement manager in AgID – in Italia il suo livello di digitalizzazione
è molto basso, anche se negli ultimi 3 anni è migliorato. Il nostro Paese
ha una scarsa capacità di spesa perché non si riesce a creare valore e
questo è un problema anche in tema Pnrr. Tuttavia, è possibile raggiungere
l’innovazione e creare valore tramite la definizione chiara dei bisogni e
delle necessità in tema di innovazione. Rispetto alla media europea – ha
evidenziato – l’Italia è messa bene perché l’adozione di questi strumenti
sta crescendo e anche per gli appalti esteri la maggior parte dei
beneficiari sono imprese italiane”. All’evento è intervenuta anche Alessia
Paparella, public & innovative procurement specialist presso la direzione
generale dell’Anas, che ha spiegato i motivi di difficoltà delle stazioni
appaltanti. “Le Pubbliche Amministrazioni scambiano per innovazione
iniziative che in realtà di innovativo hanno poco – ha sottolineato – ma in
realtà sono appalti innovativi solo quelli che sviluppano soluzioni
completamente nuove o soluzioni che esistono nel mercato ma in scala
ridotta”. Per Antonio Lerro, docente dell’Unibas, “ l’innovation
procurement è una chance per far capire alle imprese il percorso di
superamento di paradigmi datati di una vecchia innovazione che al giorno
d’oggi è stata superata”. A parere di Donato Del Corso, direttore
generale della Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata, “nella
nostra regione la strada è lunga. La necessità – ha concluso – è quella di
insistere su questo tema e sfruttare le reti giuste”.