
(AGENPARL) – mar 03 ottobre 2023 Parabiago ‘caso pilota’ che apre la strada per il miglioramento della legge sul diritto dei minori alla famiglia: una sentenza della Corte costituzionale stabilisce la conformità a Costituzione dell’adozione aperta.
La legge che regola le adozioni di minori in stato di abbandono (la legge n. 184 del lontano 1983) fino ad oggi sembrava che implicasse sempre e in tutti i casi la completa interruzione non solo dei rapporti giuridici, ma anche delle relazioni personali e affettive tra i bambini adottati e tutti i componenti della loro famiglia di origine.
Recentemente, invece, una sentenza della Corte costituzionale (la sentenza n. 183 del 2023) ha stabilito che sia contrario a Costituzione prevedere sempre e a priori l’interruzione di ogni rapporto con la famiglia di origine per un minore adottato, e ha riconosciuto la possibilità per i giudici (valutata accuratamente la situazione del minore) di poter prevedere il mantenimento delle relazioni con uno o con alcuni membri della famiglia di origine, individuati dal giudice stesso.
La spinta a questo cambiamento importante sia a livello giuridico, che culturale e sociale, è arrivata dalla Città di Parabiago, nello specifico dalla caparbietà del Sindaco Raffaele Cucchi che, tutore di minori dichiarati dai giudici minorili in stato di abbandono, si è battuto affinché i bambini non perdessero il contatto con nonni e zii con i quali avevano mantenuto relazioni significative.
Non è il caso in sé a dover interessare, quanto la spinta e il ruolo che un Sindaco e un Ente pubblico possono dare nello stimolare riflessioni a livello giuridico e contribuire a cambiare quelle leggi che non risultano più adeguate, dopo 40 anni, alla realtà dei tempi del giorno d’oggi e che risultano lontane dai bisogni reali e sociali di chi le subisce.
Già la Corte d’Appello di Milano aveva disposto per questi minori ‘caso pilota’ di Parabiago un affidamento ‘aperto’, ovvero aveva disposto che, tramite i servizi sociali, fossero mantenuti i loro rapporti con alcuni dei familiari della famiglia di origine anche dopo essere stati affidati alla nuova famiglia che si era dimostrata disponibile e idonea ad adottarli. Tuttavia, secondo un’interpretazione più restrittiva della legge, una volta adottati avrebbero dovuto interrompere definitivamente questi rapporti familiari.
La sentenza n.183 della 2023 della Corte costituzionale, invece, dando alla legge un’interpretazione diversa e conforme alla Costituzione, ha introdotto un cambiamento epocale perché ha rimandato al giudice la scelta di disporre un’adozione ‘aperta’ a seconda dei casi, modulandola in relazione al maggior beneficio per il minore.