
(AGENPARL) – lun 02 ottobre 2023 [image: unnamed.jpg]
2 ottobre 2023
*La Giunta approva l’adozione del nuovo Piano di Governo del Territorio*
*Da lunedì 9 ottobre PGT in Consiglio Comunale: **previste **5 sedute in 8
giorni*
La Giunta di Bergamo ha approvato oggi l’adozione del Piano di Governo del
Territorio, il documento il documento – o meglio, la serie di documenti –
che definirà lo sviluppo di Bergamo da qui ai prossimi 10 anni.
La Bergamo di domani sarà più sostenibile, più inclusiva e più attrattiva:
su queste tre direttrici principali si è sviluppato il lavoro che ha
portato alla stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio, composto da
ben 130 documenti diversi e che arriverà sui tavoli del Consiglio Comunale
la prossima settimana.
Son ben 5 i Consigli previsti in vista dall’adozione del nuovo Piano: si
parte lunedì 9 ottobre e si proseguirà martedì 10 con la presentazione del
Piano. Giovedì 12 e venerdì 13 discussione in aula, chiusura con le
repliche lunedì 16 ottobre 2023. Il piano poi sarà oggetto di potenziali
osservazioni da parte dei cittadini prima di poter essere definitivamente
approvato, presumibilmente nell’ambito del prossimo anno.
*Il nuovo piano*
Il piano Gori NON è una variante di quello precedente, adottato
dall’Amministrazione Bruni e approvato da quella Tentorio, ma un Piano
completamente nuovo, che cambia radicalmente, dopo 13 anni, i contenuti,
gli strumenti e le finalità del documento strategico di sviluppo della
città.
E lo fa intorno a obiettivi molto chiari, che si possono riassumere – in
estrema sintesi – così:
*La città si trasforma su sé stessa*: senza più espandere il territorio
edificato e ripensando gli strumenti di gestione e governo della città
costruita esistente
*Infrastrutture e spazio pubblico al centro dello sviluppo*: mobilità e
accessibilità ragione e fondamento della trasformazione urbanistica della
città
*Valorizzare l’ambiente*: si ripensa e si aggiorna il grande progetto della
Cintura verde e si ampliano e rafforzano le forme di tutela e salvaguardia
del territorio
*I servizi pubblici esistenti al centro di un nuovo welfare urbano*: un
nuovo modello per migliorare la città pubblica
*La cultura motore dello sviluppo*: valorizzazione del patrimonio edilizio
a fini culturali e Cultural trail.
edificabilità, poco meno di 400 mila metri quadri*
Il fatto che si tratti di un piano ambizioso e coraggioso si comprende già
a una prima analisi dei contenuti del documento. Innanzitutto,
l’Amministrazione Gori taglia 1,15 milioni di metri cubi di edificabilità
riconosciuta oggi dal Piano vigente, il più significativo taglio di
volumetrie mai realizzato in città (furono poco meno di 800 mila i metri
cubi ridotti dall’attuale Piano rispetto a quello precedente), a
dimostrazione della centralità del tema ambientale nella visione della
Bergamo futura. Gli ambiti di trasformazione vengono ridotti drasticamente
a soli 3: Porta Sud, l’ex Gres e l’ex Reggiani, tutte grandi aree dismesse
ancora da riconquistare per ricucire il tessuto urbano della città.
Tutti gli altri ambiti – erano addirittura 41 nel piano vigente! – vengono
cancellati laddove previsti su suolo libero, mentre i restanti passano nel
Piano delle Regole, sottoposti quindi a un sistema di norme più vincolate
ma anche maggiormente semplificato che punta a densificare la città e a
migliorarne la qualità urbana.
La città quindi si trasforma migliorandosi, non espandendosi: un cambio di
prospettiva radicale, che passa anche attraverso un sistema di regole più
snelle e soprattutto più chiare. Le scelte che l’Amministrazione ha fatto
in questi anni su molti progetti specifici (Stadio, Accademia di Guardi di
Finanza, Chorus Life) vengono riportate attraverso il nuovo Piano ad una
visione più organica e sistematica, a favore di un’idea di città che guarda
al sua interno, intervenendo nel migliorare le condizioni del suo
patrimonio, densificando là dove possibile il suo tessuto costruito a
favore di una più radicale preservazione della aree libere.
Il che implica un futuro miglioramento delle strutture della città, anche
perché alle possibilità edificatorie si accompagna la necessità di
garantire più servizi e contropartite pubbliche. Qualità al posto di
quantità: la Bergamo di domani sarà quindi più bella e, per questo, più
attrattiva.
*Nascerà un nuovo grande Parco e si svilupperà la Cintura verde da ovest a
est della città*
Al significativo taglio delle volumetrie il nuovo Piano fa seguire la
previsione di una città più verde e nella quale la questione ambientale è
centrale, coerentemente con le politiche che si susseguiranno nei prossimi
anni, con Bergamo chiamata a guidare, insieme ad altre 99 città europee, la
transizione ecologica e la decarbonizzazione entro il 2030.
Il PGT prevede di rafforzare il livello di protezione del sistema
ambientale esterno al tessuto urbano esistente, incrementando di altri 3,5
milioni di mq di territorio l’estensione attuale del Parco dei Colli.
Nasce, quindi, una nuova vasta area verde denominata “Parco delle Piane
Agricole”, che si estende dalla Valle di Astino abbraccia la città a sud
fino alla Martinella – attraverso una serie di stanze verdi che passano dal
Parco Martin Lutero alla Trucca al Parco Ovest, al sistema dei Corpi Santi.
Per poter rafforzare questo spazio, il Piano prevede il consolidamento di
tutte quelle aree che compongono il sistema ambientale a sud della città,
attraverso il progetto della “Cintura Verde”: per potervi riuscire il
Comune punta all’acquisizione di oltre 300 mila mq di territorio – che
quindi diverranno patrimonio pubblico – attraverso lo strumento della
compensazione urbanistica. Quest’ultimo è un progetto già presente nel
Piano tutt’ora vigente, ma per potersi realizzare in tempi più brevi e
certi aveva bisogno di essere ripensato nei suoi strumenti e nel suo
percorso di attuazione.
*Casa e scuola ridisegneranno la socialità e gli spazi di quartiere della
Bergamo di domani*
Una città più bella e attrattiva, ma non inaccessibile. Anzi, l’intenzione
è quella di costruire una Bergamo più inclusiva nei prossimi anni, e, per
poterci riuscire, il Piano di Governo del Territorio dell’Amministrazione
Gori sviluppa un’attenzione particolare sul tema della casa e su quello
della scuola, individuati come volani di sviluppo sociale e dei quartieri.
Per costruire questa proposta il Comune di Bergamo si è avvalso della
consulenza anche di una dei massimi esperti sul tema dell’housing sociale
oltre che ex assessore di Milano Gabriele Rabaiotti, a dimostrazione della
centralità del tema dell’abitare nella visione della città di domani.
L’obiettivo è quello di costruire attrattività innanzitutto per le più
diverse fasce di popolazione, dagli studenti (universitari e non) a coloro
che hanno fino ad ora guardato all’hinterland e al territorio provinciale
con maggior interesse.
Tra le misure che il Piano individua per centrare questo obiettivo, vi è,
Innanzitutto, l’obbligo di riconoscere il doppio della percentuale di
housing sociale rispetto a quella oggi prevista – la quota passa dal 10% al
20% -, laddove si preveda la realizzazione di nuove destinazioni
residenziali. L’8% di questa quota potrà essere messo in vendita a valori
convenzionati, mentre il restante 12% verrà messo sul mercato in affitto
calmierato o, in alternativa, potrà essere “monetizzato”
all’Amministrazione comunale, che si impegna a finanziare con il ricavato
il nuovo Fondo per l’Abitare: questa sarà una misura che consentirà di
compensare la riduzione sempre più significativa di finanziamenti regionali
sul tema della casa, andando a sostenere i più diversi provvedimenti, come
quello sulla morosità incolpevole e/o sull’incontro, nel mercato privato,
tra domanda e offerta di immobili in locazione.
La scuola, in parallelo, diviene punto strategico – di natura anche