
(AGENPARL) – ven 22 settembre 2023 [image: logo.jpg]
22 settembre 2023
*IL MUSEO ARCHEOLOGICO PRESENTA IL VOLUME*
*“BERGOMUM. STUDI DI ARCHEOLOGIA SULLA CITTÀ ROMANA DI BERGAMO”*
*Appuntamento sabato 23 settembre in Sala Curò*
*Domenica 24 visite guidate alle sale romane del Museo*
Nell’ambito delle *Giornate Europee del patrimonio*, domani, *23 settembre,
alle 17:30 in sala Curò*, il *Museo Archeologico presenta il
volume Bergomum. Studi di archeologia sulla città romana di Bergamo*, a
cura di Maria Fortunati, insieme al prof. Furio Sacchi dell’Università
Cattolica S.C. di Milano.
Il volume è il punto di arrivo di un progetto che ha avuto inizio con la
mostra *Bergomum, un colle che divenne città*, allestita a Palazzo della
Ragione nel 2019, che prevedeva, oltre alle attività didattiche e l’APP
Bergomum, anche la stampa di un catalogo per il grande pubblico, e un
volume di studi scientifici su alcuni dei complessi più interessanti messi
in luce dagli scavi della dott.ssa Fortunati.
*Nel volume Bergomum. Studi di archeologia sulla città romana di Bergamo*
si è quindi ripreso e approfondito il tema che ha percorso la mostra, e che
ha portato anche al riallestimento del Museo e al suo ampliamento per
accogliere i reperti della città romana, e dato rilievo agli studi da cui
sono emerse interessanti notizie sulla città, la sua organizzazione e la
vita quotidiana.
Gli studi sono stati pubblicati nel volume 30 delle Notizie Archeologiche
Bergomensi, la rivista specializzata del Museo Archeologico.
La rivista Notizie Archeologiche Bergomensi, fondata nel 1993, si
riallaccia alle pubblicazioni periodiche che Gaetano Mantovani, Reale
ispettore alle Antichità del circondario di Bergamo, pubblicava negli anni
Ottanta e Novanta del 1800 con le notizie dei ritrovamenti archeologici che
poi in gran parte sono confluiti nelle raccolte del Museo.
Nel 1900 la rivista si ferma e viene riattivata nel 1993 per pubblicare gli
studi inerenti i materiali archeologici della Bergamasca e, più in
generale, dell’Italia settentrionale.
In poco tempo la rivista, che viene inviata a più di 300 Istituti che si
occupano di archeologia italiani ed europei, è diventata la più importante