
(AGENPARL) – gio 21 settembre 2023 Oggetto: Prevenzione della Sclerosi Laterale Amiotrofica e della Demenza Fronto-temporale: il contributo di Unimore a un’iniziativa internazionale
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COMUNICATO STAMPA
L’Università di Modena e Reggio Emilia sul palcoscenico scientifico globale: al panel di esperti internazionali negli USA, i professori Vinceti e Filippini rappresentano l’Italia, portando in primo piano le ricerche nel campo neurologico. L’evento, che vede la partecipazione delle maggiori università mondiali, mira a definire strategie di prevenzione per malattie neurodegenerative, sottolineando il ruolo chiave di Unimore nel dibattito scientifico internazionale.
Unimore, l’unica università italiana selezionata, partecipa ad un panel di esperti internazionali negli USA, guidato dai rinomati neurologi Prof.ssa Terry Heiman-Patterson e Prof. Michael Benater, direttori dei Centri SLA della Temple University di Filadelfia e dell’Università di Miami. Questo incontro, che si sta tenendo a Filadelfia dal 20 al 22 settembre, ha come titolo “Guidance development for the clinical management and risk reduction of pre-symptomatic individuals at significantly elevated genetic risk for ALS and FTD”. L’obiettivo principale del workshop è quello di definire strategie di prevenzione della SLA e della Demenza Fronto-temporale, focalizzandosi in particolar modo, ma non esclusivamente, su individui con predisposizioni genetiche.
Al Convegno sono presenti neurologi provenienti da università statunitensi, inglesi e olandesi. Da Unimore, partecipano gli igienisti ed epidemiologi Prof. Marco Vinceti e Prof. Tommaso Filippini, membri del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze. Il Prof. Vinceti ha il privilegio di coordinare la sessione del Convegno focalizzata sui fattori di rischio ambientali della SLA e della demenza fronto-temporale, nonché sulle strategie di prevenzione primaria. In questa sessione, collabora strettamente con il Direttore del Centro SLA dell’Università del Michigan, Prof. Stephen Goutman.
Gli obiettivi del Workshop e del Gruppo di Lavoro costituitosi a Filadelfia sono ambiziosi: fare il punto della letteratura scientifica sulle cause e modalità di prevenzione primaria della SLA e della demenza fronto-temporale, evidenziare le incertezze tuttora esistenti e le necessità di approfondimento scientifico, e formulare per la prima volta raccomandazioni per la prevenzione di queste due patologie, oggi considerate in realtà appartenenti ad un unico quadro morboso complessivo seppure con sintomatologie e manifestazioni assai differenti.
Al Workshop, il Prof. Marco Vinceti esporrà un’analisi delle informazioni raccolte nella letteratura epidemiologica riguardo le cause ambientali della SLA e della demenza fronto-temporale. Presenterà inoltre i dettagliati studi effettuati nella zona di Modena e Reggio Emilia da ricercatori Unimore negli ultimi anni, mettendo in risalto i contributi dei neurologi Prof. Paolo Frigio Nichelli, Prof.ssa Jessica Mandrioli e Prof.ssa Giovanna Zamboni.
“Per quanto riguarda SLA e demenza fronto-temporale – commenta il Prof. Marco Vinceti -, non vi è dubbio come il contesto modenese e reggiano e in particolare gli studi condotti dai Proff. Nichelli, Mandrioli e Zamboni della Neurologia Unimore, anche nel contesto del Progetto Dipartimentale di Eccellenza BMN 2018-2022 coordinato dai Prof. Porro e Zoli, dalla Dott.ssa Guidetti della Neurologia dal Santa Maria di Reggio, dai Proff. Grazia Ghermandi e Sergio Teggi dell’Ingegneria Ambientale DIEF, ed infine dalla nostra Sezione BMN di Sanità Pubblica abbiano portato ad acquisizioni significative sul ruolo dei fattori ambientali di rischio, quali i contaminanti chimici, nell’insorgenza queste patologie neurodegenerative così severe ed incerta eziologia come la SLA e la demenza frontotemporale. Cercheremo pertanto di contribuire qui a Filadelfia alla definizione di raccomandazioni per la prevenzione primaria di SLA e demenza fronto-temporale, pur senza nascondere le tante incertezze che ancora esistono in merito alle cause di queste patologie, testimoniando inoltre l’interesse e la disponibilità dei ricercatori Unimore a collaborare ad ulteriori studi nel settore.”