
(AGENPARL) – mer 20 settembre 2023 Dichiarazione Stampa
Situazione migranti e accoglienza in Comina. Alcune associazioni disdegnano l’accoglienza per provocazione politica a discapito del povero migrante!
Pordenone, 20/09/2023
Continuano costantemente gli interventi della Polizia Locale per controllare e vigilare l’attività nei parchi, con particolare attenzione ai “profughi” e ai richiedenti asilo.
«A Pordenone – puntualizza il sindaco Alessandro Ciriani – le regole non le fanno né le associazioni immigrati né la politica, ma le norme, le leggi e i regolamenti. Non si può bivaccare, dormire nei parchi, lasciare sporcizia, rifiuti o oggetti personali che spesso vengono reclamati molto tempo dopo, magari su sollecitazione di certe associazioni vicine al mondo degli immigrati e alla sinistra».
«Nella provincia di Pordenone – aggiunge il sindaco – grazie all’accoglienza diffusa, sono ospitate 715 persone. Insieme alla Prefettura ci stiamo impegnando a trovare posti letto per altre 60 persone, ma non è così facile. È chiaro che, in un momento di emergenza, l’avere approntato in Comina una struttura che garantisce a queste persone un tetto, dei servizi igienici e la somministrazione dei pasti, mi pare una soluzione più che dignitosa rispetto a quella precaria dei bivacchi per strada. Eppure alcune associazioni preferiscono lasciare gli immigrati nei parchi per creare scompiglio, degrado e confusione sotto il profilo politico.
Stamattina all’alba la Polizia Locale ha accompagnato una ventina di immigrati nella struttura allestita in Comina, ma verso le 11 – spiega Ciriani «una signora molto conosciuta nel mondo dell’associazionismo vicino agli immigrati, ne ha condotti alcuni presso della chiesa del Beato Odorico, mentre due dottoresse avrebbero effettuato visite mediche sui migranti proprio all’interno del luogo sacro. Si tratterebbe di un atto chiaramente provocatorio che non ha nulla di umanitario. Sarebbe stato un gesto umanitario se avessero visitato gli immigrati nei loro ambulatori, non in una chiesa».
«Questo fenomeno – conclude il sindaco – è complesso e ha delle implicazioni di carattere internazionale, ma vogliamo che a Pordenone siano rispettate le regole: che i bagni dei parchi non siano distrutti o usati in maniera impropria, che non ci siano bivacchi o si dorma per strada. Se qualcuno non vorrà andare a dormire nella struttura in Comina, sicuramente non potrà dormire all’aperto nei parchi».
Il Comune intensificherà i controlli, non per disumanità o razzismo, ma per il rispetto delle regole da parte di tutti. Sottolinea infine Ciriani che il compito delle associazioni non è quello di fomentare l’immigrato, ma piuttosto di spiegargli quali sono le regole elementari di civile convivenza e rispetto, che consentirebbero di abbassare la tensione.
Aggiunge l’assessore alla sicurezza e Polizia Locale Elena Ceolin: «La soluzione della Comina è sicuramente temporanea ma rappresenta una risposta concreta per le dimensioni che stava assumendo in città. Non era più sostenibile per la cittadinanza avere bivacchi per strada e parchi occupati a discapito della sicurezza e del decoro delle persone di tutte le età, bambini compresi. Ora è stato allestito in Comina un luogo al coperto con servizi igienici, che garantisce agli immigrati una certa dignità e alla popolazione una certa tranquillità nel frequentare i parchi cittadini».
Spiega l’assessore Ceolin: «Durante l’operazione di stamane la Polizia Locale ha registrato, oltre a diversi migranti in possesso dell’appuntamento per recarsi in Questura ed avviare l’istruttoria necessaria, anche cinque clandestini sconosciuti entrati nel nostro territorio ed altre cinque persone che avevano già precedentemente ricevuto dei fogli di via da varie città della regione e dalla stessa Pordenone. Un ringraziamento va alla Polizia Locale che svolge con attenzione il suo compito, ma anche ai cittadini, che hanno pazientato per parecchi mesi dinanzi a questa situazione difficile».
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