
(AGENPARL) – ven 15 settembre 2023 La tutela della Salute Globale: “Time to engage in global health”
L’Università Statale di Milano affronta il tema della salute globale in un convegno interdisciplinare:
saranno presentati l’innovativo progetto in eSwatini per una modalità di screening meno invasiva
per HPV e cancro della cervice uterina, il progetto didattico “Global Health Essentials” che raccoglie
i contributi sul tema di 150 autori da tutto il mondo, un approfondimento sul vocabolario della
sostenibilità, e una tavola rotonda con rappresentanti della cooperazione internazionale.
Milano, 15 settembre 2023 – Nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano il prossimo 21
settembre si svolgerà un pomeriggio di approfondimento e dibattito sul tema della Salute Globale,
“Time to engage in global Health”. L’evento declinerà il tema della Salute Globale in relazione a
ricerca, didattica e sostenibilità. Ad arricchire l’incontro, le testimonianze di studenti, dottorandi e
ricercatori impegnati in progetti internazionali di cooperazione.
La sessione introduttiva del convegno, moderata da Andrea Gori, docente di malattie infettive e
direttore del centro di ricerca multidisciplinare in Scienze della Salute (MACH), prevede i saluti
istituzionali del rettore della Statale Elio Franzini, della prorettrice all’internazionalizzazione
Antonella Baldi, del prorettore ai rapporti con le istituzioni sanitarie e preside di Medicina e
Chirurgia, Gian Vincenzo Zuccotti, di Mario Raviglione, docente di salute globale e condirettore del
centro di ricerca multidisciplinare in Scienze della Salute (MACH), e di Guido Sali, delegato alla
cooperazione allo sviluppo in ambito agroalimentare e ambientale.
A seguire, quattro panel affronteranno il tema del rapporto della Global Health con la ricerca, con
la didattica e con la sostenibilità, per chiudere con una tavola rotonda a cui parteciperanno
rappresentati del terzo settore con progetti di cooperazione internazionale in corso con l’Ateneo.
Verrà presentato il progetto pilota in eSwatini (ex-Swaziland), il Paese al mondo con la più alta
incidenza e mortalità per tumore alla cervice uterina, causato dall’infezione cronica da
papillomavirus umano (HPV). A partire da quest’anno, nella clinica di St. Philip’s, gestita
dall’organizzazione Cabrini Ministries Swaziland (CMS), grazie anche alla collaborazione con
l’Università Statale di Milano, è stato avviato un progetto per una modalità di screening innovativa
per HPV e cancro della cervice uterina, guidata dal laboratorio diretto da Elisabetta Tanzi,
coordinatrice scientifica del CRC EpiSoMI – Epidemiologia e Sorveglianza Molecolare delle Infezioni,
per affrontare un “top killer” della donna in Africa. Il progetto sarà presentato con testimonianze
degli studenti e ricercatori della Statale e della Missione di St Philip’s che collaborano attivamente
alla sua realizzazione: Simone Villa, assegnista di ricerca, Clara Fappani, dottoranda, Thavisha
Gunaratne, studentessa, Tengetile Motsa, infermiera CMS, e Bongani Nhleko, tecnico di laboratorio
Seguirà la presentazione di una survey curata da Stefania Recalcati, docente di patologia generale
dell’ateneo, per raccontare l’attività didattico-scientifica dell’Ateneo nell’ambito della
cooperazione nel campo della salute, con la presentazione di progetti di tipo didattico e didatticoclinici in vari Paesi del mondo (dal Nicaragua, al Sud Africa, all’Asia). Grazie a queste attività, studenti
e specializzandi dell’Ateneo hanno già trascorso periodi di formazione “sul campo”, in
collaborazione con alcune ONG. Sarà anche presentato un progetto Erasmus extra-Europeo,
finalizzato a rafforzare la mobilità internazionale bilaterale di docenti e studenti dell’Università
degli Studi di Milano e dell’Università Cattolica del Mozambico (UMU), in collaborazione con
l’organizzazione Medici con l’Africa CUAMM.
Il secondo panel prevede la presentazione del nuovo libro “Global Health Essentials”, un progetto
didattico diretto dall’Università Statale di Milano, in collaborazione con più di 150 autori da tutto
il mondo, appartenenti a 64 istituzioni diverse di 30 paesi, di cui 20 a reddito medio-basso. A seguire,
Lorenzo Moja, docente di igiene, epidemiologia e sanità pubblica dell’ateneo e membro dell’OMS,
affronterà il tema “Salute globale – Il mercato malato”.
La terza sessione declinerà la Salute Globale secondo il “vocabolario” della sostenibilità. Interverrà
Stefano Bocchi, delegato per lo Sviluppo del progetto “Minerva 2030: la Statale e lo Sviluppo
Sostenibile”, coordinatore del Green Office della Statale e docente di ecologia agraria e coltivazioni
erbacee, per raccontare il progetto “Sostenibilità e Agenda 2030 (SDG) in Ateneo”.
Infine, chiuderà il convegno una tavola rotonda con esponenti del mondo della cooperazione
internazionale e di realtà con cui l’Ateneo collabora: don Dante Carraro, direttore di Medici con
l’Africa CUAMM, Dominique Corti, presidente di Fondazione Corti-Ospedale Lacor (Uganda),
Alessandra Carozzi, presidente di Fondazione Ivo de Carneri, Milano – Pemba (Tanzania), Nicole
Nieman, senior consultant di Mother Cabrini’s Missionary Sisters of the Sacred Heart of Jesus,
Codogno – New York, e interventi del pubblico in sala.
L’impegno formativo dell’Università Statale di Milano per la Salute Globale si concretizza anche
attraverso il Master in Global Health, coordinato da Mario Raviglione e Andrea Gori. Giunto al
quarto anno di svolgimento, il corso, interamente in lingua inglese, si rivolge a professionisti che
provengono da diversi campi, dalle scienze biomediche a quelle economiche, sociologiche,
antropologiche, politiche e di gestione, agli ambiti dei cambiamenti climatici, delle relazioni
internazionali, della diplomazia e della comunicazione e promozione.
Al termine del Master, gli studenti saranno in grado di affrontare le problematiche della salute in
modo innovativo e con un’ottica diversa: sapranno valutare ogni tema della salute sotto una
prospettiva “globale” legata al riconoscimento dei determinanti (come povertà, nutrizione,
variazioni climatiche, urbanizzazione, migrazioni). Il tema della salute verrà affrontato nella sua
globalità, non solo geografica, ma considerando gli aspetti legati all’equità e l’ineguaglianza
nell’accesso alle cure, avendo una visione chiara delle priorità in salute che spazieranno dalla salute
materna e infantile alle condizioni di non trasmissibilità delle grandi epidemie. Infine, offrirà gli
strumenti per ricercare soluzioni multi-disciplinari e inter-settoriali, dagli aspetti curativi alla
prevenzione, centrate sulla persona ma sempre in un contesto globale.
Le iscrizioni scadono il 2 ottobre, 20 i posti disponibili; maggiori informazioni a questo link o sul sito
del master http://www.machresearch.it.
Ufficio Stampa Università Statale di Milano