
(AGENPARL) – mer 30 agosto 2023 È arrivata in questi giorni la risposta all’interrogazione europea
sull’inceneritore che si vorrebbe costruire in Trentino, presentata
dall’europarlamentare Sabrina Pignedoli e frutto della sua collaborazione
col consigliere provinciale Alex Marini e con Pietro Zanotti.
Come spiega il consigliere Alex Marini: «La risposta della UE, come ci
aspettavamo, è stata interlocutoria. Importante però che la Commissione
abbia ribadito la gerarchia delle misure da adottare per la gestione dei
rifiuti. In prima istanza il rifiuto va gestito, quindi i materiali utili
vanno riciclati e recuperati, poi, eventualmente, c’è l’incenerimento e
infine, per quello che non si può incenerire, la discarica. In Trentino la
destra punta invece a sostituire semplicemente le discariche con un
inceneritore, ma prima bisogna mettere in campo tutte le altre misure, in
maniera migliore di quanto non si faccia oggi».
Marini aggiunge che rispetto alla lotta agli inceneritori il M5S non
intende arrendersi e annuncia nuove iniziative politiche: «Intendiamo
presentare a breve un’interrogazione parlamentare tramite la quale chiedere
al Governo quanto già chiesto alla Commissione europea. In tal modo si
verificherà se quanto contenuto nelle direttive comunitarie sia in procinto
di venire correttamente applicato in Trentino. È nostro obiettivo inoltre
presentare una nuova interrogazione all’Unione Europea, per chiedere che
vengano fornite agli Stati almeno delle linee di condotta generali rispetto
agli ambiti ottimali nei quali collocare un inceneritore. Non pare infatti
opportuno lasciare totale iniziativa ad ogni Stato membro o alle singole
regioni, dal momento che ciascuno di essi ha ordinamenti e regole diverse,
senza contare le differenze di forma di governo tra uno Stato e l’altro, ad
esempio la Lombardia da sola ha una popolazione simile a quella della
Svezia e una ventilazione completamente diversa, quindi gli effetti di un
inceneritore in una e nell’altra realtà, cambiano. Stesso discorso per
l’organizzazione territoriale. In Italia abbiamo Regioni e Provincie, in
Francia i distretti, in Germania i Land, in Spagna le Comunità autonome e
ciascuno fa ciò che vuole sulla gestione dei rifiuti. Ecco quindi spiegato
perché l’UE deve dare indicazioni che aiutino a definire come ed
eventualmente dove collocare impianti di incenerimento dei rifiuti».
Marini conclude sottolineando alcune delle criticità più evidenti del
progetto di inceneritore che sin vorrebbe realizzare in Trentino:
«Ricordiamo che un inceneritore in Provincia di Trento per stare in piedi
economicamente avrebbe bisogno di importare rifiuti, soprattutto quelli
speciali, dalle Regioni vicine. Quindi, al limite, servirebbero accordi
migliori e più efficaci con le realtà che già possiedono inceneritori
piuttosto della costruzione di un nuovo impianto a un tiro di schioppo da
quello di Bolzano. Come si capisce, è più utile, economico e in ultima
istanza, intelligente, migliorare gli accordi con la Provincia di Bolzano o
siglarne di nuovi con le società che gestiscono gli impianti più prossimi
al Trentino, valutando anche l’acquisizione di quote azionarie delle
stesse, se necessario. Allo stesso tempo bisogna continuare a perseguire la
riduzione della percentuale di rifiuto prodotta in Trentino tramite una
raccolta differenziata che sia eccellente non solo per quantità ma anche e
soprattutto per qualità. Sembra l’uovo di Colombo ma chi vuole
l’inceneritore in Trentino sembra più interessato a far girare soldi ai
soliti noti per l’impianto e alla gestione del business dei rifiuti che a
risolvere davvero il problema».
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Alex Marini (M5S)
Consigliere della Provincia autonoma di Trento
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