
(AGENPARL) – mer 23 agosto 2023 Spett.le
Ministero delle Imprese e del Made in Italy
c.a. On .Adolfo Urso
Ministro del Sud
c.a. On. Raffaele Fitto
c.a. Sottosegretaria Fausta Bergamotto
Struttura per le Crisi di Impresa
c.a. Dott .Giampietro Castano
all .Illustrissimo Prefetto di Taranto
Dott. Demetrio Martino
all. Illustrissimo Prefetto di Genova
Dott. Renato Franceschelli
Commissari Ilva in AS
E p.c.
On. Dario Iaia
On. Ubaldo Pagano
On. Vito De Palma
On. Giovanni Maiorano
Sen. Mario Turco
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato
Federazione di Taranto
Sen. Vita Maria Nocco
A distanza di cinque anni è ormai evidente a tutti che l’Accordo del 6 Settembre 2018 sul rilancio degli
stabilimenti del Gruppo Ilva è stato palesemente disatteso. L’idea ad esso sottesa di una produzione
ecocompatibile che tutelasse l’ambiente e la salute dei lavoratori e dei cittadini è rimasta lettera morta, a
causa della reiterate inadempienze prima di Arcelor Mittal e poi di Acciaierie d’Italia.
Da anni l’Unione Sindacale di Base denuncia l’atteggiamento sprezzante dell'”Affittuario” e del suo
management teso a non rispettare l’accordo, il piano industriale e quello ambientale in materia di criteri di
selezione del personale da assumere, investimenti su manutenzioni ordinarie e straordinarie extra AIA, tutela
dell’ambiente e della salute, situazione impiantistica, ricorso alla cassa integrazione guadagni, relazioni
sindacali, rapporti con le società appaltatrici e con i fornitori.
In questo quadro, con circa 3000 lavoratori collocati in CIGS da ADI, in assenza di un piano industriale e di
una prospettiva futura, sembra irrealistico pensare che ADI posso richiamare i circa 1700 lavoratori collocati
in CIGS con ILVA in AS.
Ricordiamo che il reintegro dei lavoratori collocati in Amministrazione Straordinaria, nell’accordo del 2018 era
previsto da Agosto 2023 sino al 31 Dicembre 2024.
Per queste ragioni, gia da tempo l’Unione Sindacale di Base ha elaborato e diffuso un piano di proposte
alternative in grado, se applicato, di salvaguardare concretamente non solo i lavoratori dalla morte lenta e
dolorosa cui è destinato lo stabilimento siderurgico di Taranto e dalle sue pesantissime conseguenze sul
piano della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, ma anche le risorse pubbliche dallo sperpero cui
finora sono state sottoposte.
SITUAZIONE ATTUALE LAVORATORI -ILVA IN AS / ADI
Ad oggi il bacino dei lavoratori Ilva in AS tra Taranto e Genova e’ di circa 1750 unita’.
L’età anagrafica in media dei lavoratori è di 46 anni, mentre l’età contributiva è 23-25 anni.
milioni) divisi tra costo della Cig circa 30 Mln a cui bisogna aggiungere circa 15 Mln stanziati per l’integrazione
salariale (da circa 4 anni la spesa effettiva per l’integrazione si aggira intorno ai 9 milioni annui).
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato
Federazione di Taranto
I lavoratori dipendenti di ADI sono invece circa 10.600, di cui 3200-3500 collocati stabilmente in cigs per un
costo complessivo annuo di circa 65 MLN a carico dello Stato.
Quindi mediamente lo Stato sborsa circa 110 milioni di € l’anno per il sostegno al reddito di questi lavoratori
e lo fa da oltre 10 anni, per una spesa totale che supera abbondantemente 1 miliardo di euro, solo in
ammortizzatori sociali, senza contare le centinaia di Milioni già versati nelle casse di ADI, senza nessun
tangibile miglioramento dal punto di vista occupazionale, impiantistico e ambientale.
LPU (LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’ LAVORATORI ILVA IN AS)
Integrare di un ulteriore 10 %, oltre l’integrazione già prevista, ai lavoratori Ilva in AS che, su base volontaria,
forniranno una prestazione lavorativa non inferiore alle 12 ore settimanali per attività di pubblica utilità nei
comuni definiti SIN e/o di residenza del lavoratore.
Le spese di trasporto, attrezzatura e tutto quello che concerne l’attività lavorativa, sarebbero a carico dei
Comuni aderenti a tale proposta.
Tale proposta mette nelle condizioni i lavoratori di contribuire al miglioramento delle condizioni della comunità
e darebbe l’opportunità ai comuni di usufruire di molteplici professionalità.
La norma sarebbe simile per alcuni tratti all’accordo di programma stipulato a Genova a seguito della
chiusura dell’area a caldo nel 2005 e tutt’ora vigente.
È bene ricordare le decine di professionalità presenti nel bacino dei lavoratori ILVA in AS, tra cui manutentori
elettrici e meccanici, addetti a : pulizie industriali e civili, mezzi di sollevamento, trasporto, macchine
operatrici, rifacimento e manutenzione delle strade, ad attività edili, pitturazioni, ascensori, giardinaggio,
sicurezza, Saldature, carpenteria, falegnameria, montaggio, magazzini, antincendio ecc..ecc…
Esempio : Cigs (60% della retribuzione) + 10% + 10 % = 80% della retribuzione lorda.
In questo caso il costo reale dell’operazione considerando un bacino max di 500 persone si aggirerebbe
intorno a 3 Milioni di € annui.
La spesa reale dell’integrazione salariale, come già richiamato sopra si aggira sui 9 Milioni a fronte dei 15
stanziati ogni anno, quindi la economica per gli LPU la si trova nel risparmio dell’integrazione salariale.
INCENTIVO LAVORATORI ILVA IN IN AS/ADI
All’indomani dell’accordo del 6 settembre furono previsti 250 milioni di euro per gli esodi incentivati. Ad oggi
ne sono stati utilizzati poco meno 133 MLN per un totale di circa 1400 esodi, quindi sono ancora disponibili
circa 120 MLN di €, come incentivo all’esodo dei lavoratori Ilva in AS.
La situazione attuale è congelata. Il sistema adottato, € 100.000,00 di partenza per tutti ed
€ 5.000,00 in meno ogni quadrimestre, ha di fatto praticamente azzerato gli esodi volontari, per mancanza di
convenienza economica.
In relazione a ciò proponiamo di attivare una nuova procedura di licenziamento non oppositivo (ex legge 223)
su tutto il personale di Ilva in As ipotizzando un incentivo all’esodo volontario pari a € 175.000,00 lordi e due
anni di NASPI previsti dalle norme, per una finestra temporale della durata di 6-12 mesi, fino ad esaurimento
del fondo “esodi volontari” in cui sono ancora disponibili €120 Milioni.
A nostro parere si potrebbe avere una quota di esodi considerevole, compresa tra 500 e 650 unità, riducendo
di fatto a 1000 unità il bacino dei lavoratori Ilva in AS con un risparmio annuo per le casse dello Stato, stimato
tra 13 e 16 milioni di €.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato
Federazione di Taranto
Inoltre con uno stanziamento di ulteriori 250 milioni si potrebbero incentivare, ulteriori esodi volontari, per i
lavoratori assunti attualmente con ADI, stimando tra le 1500 e le 1800 adesioni volontarie, con un risparmio
annuo per lo Stato tra i 24 e 28 Milioni di euro.
Nei fatti con solo 250 Milioni di stanziamento, lo Stato risparmierebbe circa 40-45 milioni annui, qiuindi la
spessa sarebbe ammortizzabile nel giro di 5 anni.
TFR PROCEDURA IMMISIONE AL PASSIVO LAVORATORI IN AS
Liquidare tramite il fondo Garanzie dell’INPS il TFR dello stato passivo ai lavoratori Ilva in AS, così come è
già avvenuto ai lavoratori prima Arcelor Mittal ora ADI.
L’Inps dovrebbe semplicemente anticipare le somme e recuperarle alla fine del procedimento di stato
passivo, qualora vi fosse capienza.
In caso contrario alla fine del procedimento se vi fosse, come è probabile, incapienza di fondi, sarebbe
comunque il fondo di garanzia dell’Inps a versare il TFR.
RICHIESTA ANTICIPO TFR INPS SUCCESSIVO AL 2007
Varare una norma specifica per permettere ai dipendenti Ilva in AS di richiedere l’anticipazione del TFR
versato all’Inps e non compreso nello stato passivo, così come già previsto per i fondi privati.
Nei fatti chiediamo di equiparare o allineare la disciplina normativa in materia di TFR tra i lavoratori assunti
in AMI e quelli ancora alle dipendenze di AS, non ci sarebbe nessun costo aggiuntivo per INPS e l’eventuale
norma consentirebbe ai lavoratori una boccata di ossigeno visto la difficoltà economica dovuta alla CIGS, tra
l’altro si sanerebbe un Vulnus legislativo che si è creato in favore dei fondi pensione privati.
INTEGRAZIONE SALARIALE LAVORATORI ILVA IN AS
Riconfermare l’integrazione salariale del 10% per i lavoratori Ilva in AS per tutta la durata con relativa modifica
di calcolo, legata al 10% della retribuzione lorda mensile.
LEGGE SPECIALE – LAVORO USURANTE “SIDERURGIA A CICLO CONTINUO”
Per iniziare riteniamo assurdo che la Siderurgia non sia inserita nei lavori definiti “USURANTI”, facciamo
fatica atrovare attività lavorative più usuranti delle attività siderurgiche.
Detto questo la nostra proposta è di inserire la SIDERURGIA a ciclo continuonei lavori usuranti e riconoscere
a tutti i lavoratori in termini contributivi, 4 mesi aggiuntivi per ogni anno di attività effettivamente prestata
all’interno del gruppo Siderurgico, alle dipendenze dello stesso di Ilva in AS e Appalto.
CONCLUSIONI
Le proposte di USB sono praticamente a costo zero per lo Stato, infatti come già ampiamente illustrato gli
LPU verrebbero finanziati dalla parte dei fondi rimanenti per l’integrazione salariale, per gli incentivi all’esodo
per i lavoratori Ilva in AS sono già accantonati 120 milioni, per i dipendenti ADI basterebbe uno stanziamento
di 250 milioni ammortizzabili in 5 anni.
Per fare un esempio, se i Governi precedenti avessero previsto tali proposte nel 2013, ad oggi il risparmio di
spesa per lo Stato sarebbe stato di almeno 500 Milioni di Euro.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato
Federazione di Taranto