
(AGENPARL) – sab 05 agosto 2023 _______________________________________________________________
MILANO: AVERE UN LAVORO ED ESSERE POVERO
Enrico Vizza: “Stop al precariato, si a vere politiche salariali, fine della speculazione.
Milano torni a essere la città inclusiva e non una città per ricchi. Si tassino gli
extraprofitti e si creino fondi per i meno abbienti”
Salvatore Monteduro: “Rinnovo dei contratti collettivi tenendo conto dell’inflazione.
Giusta retribuzione per le competenze”
MILANO, 5 agosto 2023- “Avere un lavoro ed essere povero”. Questa è la realtà che UIL Milano e Lombardia descrive per
evidenziare la situazione attuale del mercato del lavoro in Lombardia e Provincia di Milano. Un’analisi dettagliata, basata sui
dati dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell’INPS per l’anno 2021, ha rivelato dati allarmanti sulla
retribuzione dei lavoratori.
Questi dati evidenziano un problema grave e persistente nel mercato del lavoro in Lombardia e Provincia di Milano.
Nonostante l’occupazione, un numero significativo di lavoratori vive in condizioni di povertà o quasi povertà a causa di
retribuzioni insufficienti. Retribuzioni di questo livello non sono compatibili con un costo della vita che continua a salire per
effetto dell’inflazione, basti pensare che il costo di locazione mensile per un appartamento di 100 mq mediamente in
Lombardia è di 720 Euro.
La UIL Milano e Lombardia sottolinea che la precarietà dei rapporti di lavoro e il lavoro part-time sono i principali fattori
percepito una retribuzione annua lorda inferiore a 18.500 euro, pari a meno di 1.095 euro netti al mese per tredici mensilità.
Questo rappresenta il 51,0% dei lavoratori totali del settore privato.
Ancora più preoccupante è la situazione dei lavoratori part-time, con 912.247 individui che hanno guadagnato meno di
15.800 euro l’anno, ovvero meno di 940 euro netti al mese. Questo rappresenta il 99,0% dei lavoratori part-time totali del
settore privato.
I giovani lavoratori (19-34 anni) non sono esenti da questa tendenza. 624.543 giovani hanno avuto una retribuzione annua
lorda inferiore a 15.900 euro, pari a meno di 950 euro netti al mese, rappresentando il 56,7% dei giovani lavoratori totali.
Questo dato è particolarmente preoccupante, poiché evidenzia che oltre la metà dei giovani lavoratori guadagna meno di
1.000 euro netti al mese, mettendo a rischio il loro futuro e la loro capacità di raggiungere l’indipendenza economica.
La situazione è simile per i lavoratori a tempo determinato e stagionali, con il 59,0% e il 99,9% rispettivamente che
guadagnano retribuzioni annuali lorde inferiori a 12.900 euro e 7.700 euro.