
(AGENPARL) – ven 04 agosto 2023 Tari, parla l’Amministrazione comunale: “No a interpretazioni fuorvianti.
Nonostante l’aumento dei costi, assicurata la migliore tariffa possibile.
Massimo sforzo per garantire soluzioni eque e dare respiro a imprese e famiglie”
Sulla questione-Tari (Tassa rifiuti), scaturita dall’approvazione in Consiglio comunale (nella
seduta di lunedì 31 luglio) delle tariffe, interviene l’Amministrazione comunale: “In merito ad
alcune imprecise e fuorvianti interpretazioni che hanno trovato spazio negli ultimi giorni, si rende
necessario chiarire che sulla questione Tari l’Amministrazione comunale ha messo in campo tutti
gli strumenti possibili per dare respiro a imprese e famiglie, compatibilmente con l’obbligo di una
copertura integrale dei costi di gestione del servizio di igiene urbana, con gli adeguamenti normativi
obbligatori (passaggio dalla tariffa monomia alla tariffa binomia) e con gli aumenti dei costi di
conferimento (dovuti alla crisi energetica). Infatti il costo di conferimento dell’indifferenziato in
discarica è passato da 135,00 euro a tonnellata a 150,00; il costo di conferimento degli ingombranti
è passato da 300,00 euro a tonnellata a 350,00, quello dell’organico da 58,00 a tonnellata a 78,00.
il ’23 l’aumento è stato di soli 50.000, dovuto ai numerosi interventi di rimozione rifiuti abbandonati
dai cittadini incivili (bonifiche)”. Ancora l’Amministrazione. “Nel 2022 il costo del servizio è stato
mila euro del costo del servizio e della Tari riferisce un’informazione assolutamente falsa e
scorretta, poiché chi ha amministrato sa bene che dal 2019 al 2022 si è potuto beneficiare del
contributo erogato dallo Stato per le difficoltà legate al Covid (300.000 euro circa all’anno),
oltreché del contributo MIUR (poco meno di 30.000 euro all’anno). Quest’anno, non essendoci
più questo contributo statale legato al Covid, si è potuto beneficiare solo del contributo MIUR, che
Tuttavia abbiamo cercato di garantire l’equità del tributo, tenendo conto del fatto che
alcune categorie come carceri e ospedali, non effettuando in maniera puntuale la raccolta
differenziata, determinano un’incidenza notevole di costi per il Comune, dunque nei loro confronti
abbiamo applicato il principio del “chi inquina paga”, aumentando per loro la tariffa del 52-54%.