
(AGENPARL) – mer 19 luglio 2023 Servizio Comunicazione e informazione
Stefano Contu
UNIONE Responsabile Ufficio Stampa
Bergamo, 19 luglio 2023
COMUNICATO STAMPA
Liberalizzazione del mercato dell’energia e il rischio truffe
“Con le bollette di gas e luce
la fregatura è sempre dietro l’angolo”
Busi (ADICONSUM): “Numerosi i casi di firme false e mancato diritto di ripensamento”
La liberalizzazione del mercato dell’energia sta innescando forti meccanismi di
concorrenza. Purtroppo alcuni fornitori, o nella maggior parte dei casi le agenzie di
vendita che operano per loro conto, stanno approfittando della situazione per
acquisire clienti tramite comportamenti che per ADICONSUM Bergamo non sono
del tutto trasparenti e legali.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, le truffe luce e gas non colpiscono solo
gli anziani. Anche perché le modalità con cui i raggiri possono avvenire sono tante,
dai falsi rappresentanti che si presentano alle porte delle abitazioni, alle truffe per
mail, fino ad arrivare a call center più o meno diretti dagli stessi gestori di energia
che attuano pratiche non proprio morali.
“Le vittime sono sempre i consumatori – dice Mina Busi, presidente di ADICONSUM
Bergamo -, ingannati da informazioni omesse o errate e da stratagemmi di ogni
genere, con richieste di firme su moduli “informativi” che poi diventano veri e propri
contratti, per ritrovarsi con un nuovo contratto e un altro fornitore di luce e gas.
Abbiamo avuto diversi casi di firme false e casi di non rispetto del diritto di
ripensamento”.
Un altro ”stratagemma” utilizzato dai procacciatori consiste nel convincere le
vittime che la società che fino al giorno prima forniva loro luce e gas è stata
assorbita da un’altra società, motivo per cui diventa necessario firmare un nuovo
contratto, per non rimanere senza servizio.
In altri casi, il raggiro avviene via telefono: una volta recuperati i dati anagrafici
dell’utente viene compilato all’insaputa del malcapitato il cambio di gestore con
firme false. È capitato anche che alcuni clienti ricevessero contestualmente due
addebiti in conto corrente: di fatto, per la stessa fornitura risultavano attivati due
RID naturalmente a gestori diversi e i clienti si accorgevano dopo mesi, al
ricevimento dell’estratto.
“Per contratto non richiesto della fornitura di energia elettrica e gas si intende un
contratto che il cliente ritiene di non aver mai stipulato, oppure un contratto chiuso a
seguito di una pratica commerciale ingannevole e quindi scorretta da parte
dell’agente commerciale. Il Codice del Consumo, a tutela dei diritti dei consumatori,
definisce queste pratiche scorrette ed aggressive.
Già nel 2012 l’Autorità ha emesso un provvedimento per risolvere il problema, nel
quale è indicato che per contratti di energia stipulati a distanza o fuori dai locali
commerciali, in aggiunta al contratto firmato, il fornitore deve sempre inviare al
cliente una lettera di conferma. In alternativa, deve effettuare una chiamata di
conferma per registrare la volontà del cliente”.
“Se si è vittima di contatti disconosciuti – continua Busi – è utile fare la denuncia
anche alle Autorità e poi sporgere reclamo al gestore non richiesto, il quale dovrà in
base alla procedura di ripristino stabilita da Arera, inviare al distributore e al
precedente fornitore tutti i dati, affinché il cliente possa tornare alle condizioni di
fornitura che aveva prima senza costi”.
Si sta avvicinando la fine del mercato tutelato previsto che, salvo ripensamenti,
scadrà il 10 gennaio 2024 e quindi bisogna già da ora attivarsi per scegliere un
gestore di fiducia del mercato libero. Per accaparrarsi i clienti i vari gestori stanno
proponendo condizioni vantaggiose con contratti a termine.
“Bisogna tenere presente però che in prossimità della scadenza occorre rinegoziare le
condizioni per evitare di incorrere in tariffe esose, come abbiamo purtroppo visto in
questi mesi, con prezzi più che triplicati. Le Società non hanno avvisato i clienti della
fine del contratto concordato o meglio sostengono di aver inviato e-mail o lettere
ordinarie mai ricevute. Quindi hanno effettuato modifiche unilaterali. Le conciliazioni
attivate in Arera non hanno sortito esito, in quanto l’Autorità non ha chiesto
dimostrazione di invio di comunicazioni come a dire che spetta al cliente dimostrare
di non aver mai ricevuto avvisi, quindi, la parola del cliente vale meno di quella dei
gestori! E in fase di conciliazione le Aziende, anche le più quotate, a fronte di costi
maggiori pagati dal cliente, spesso vicini ai mille euro nell’arco di tre mesi,
propongono “sconti” di 50 -100 euro. Una vergogna!!”.