(AGENPARL) - Roma, 14 Luglio 2023(AGENPARL) – ven 14 luglio 2023 Carta delle Città
della Bellezza
Protocollo d’intesa
I Comuni che sottoscrivono
la presente intesa, promossa negli
«Stati Generali della Bellezza 2023» di Andria,
si riconoscono
nei principii e negli obiettivi fissati dalla «Convenzione di Parigi» riguardante la protezione del
patrimonio culturale e naturale da parte dell’UNESCO con il Piano Mondiale del Patrimonio
Culturale e Naturale (1972) e dalla Convenzione dell’UNESCO per salvaguardia del patrimonio
culturale Immateriale (Parigi, 2003), dalla «Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore
dell’eredità culturale per la società» (Convenzione di Faro, Venezia, 2005), della «Convenzione
europea sul Paesaggio» (Firenze, 2000), nella Dichiarazione di Roma, sottoscritta dai Ministri
della Cultura del G20 (2021) e nella Risoluzione approvata dal Parlamento Europeo dal titolo
«Definizione di una strategia dell’UE per il turismo sostenibile» (2021).
chiedono
il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e
nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali,
come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda
2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile;
riconoscono
la funzione trasformativa della cultura nello sviluppo sostenibile, motore e facilitatore
per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e determinante
nell’affrontare le sfide economiche, sociali ed ecologiche a tutti i livelli della società, a partire
dalle comunità locali.
Ritengono
che ogni progetto e ogni azione di salvaguardia del patrimonio culturale, come ogni iniziativa
di promozione culturale, anche volte alla valorizzazione della bellezza e dei territori per la
finalità di un turismo sostenibile, responsabile e intelligente, implichi, oltre alla necessaria
politica dello Stato e delle Regioni, il consolidamento della relazione tra cittadini e società
civile che condividano gli obiettivi con i governi e le autorità locali a beneficio delle generazioni
future, la valorizzazione della creatività dei giovani e lo spirito imprenditoriale delle persone,
delle organizzazioni e delle piccole e medie imprese locali;
che sempre maggiore e sempre più mirato debba essere l’investimento per la promozione
della cultura, di un patrimonio materiale e immateriale così diffuso e diversificato nel nostro
paese, dalle città d’arte ai borghi, tanto da caratterizzare la nostra identità nazionale e
europea, da essere presidio di unità nazionale e garanzia di accrescimento del benessere e
delle capacità critiche dei cittadini e da rivestire un’importanza fondamentale per la crescita
dell’economia italiana.
S’impegnano
a valorizzare e sviluppare le esperienze innovative che, partendo dalla valorizzazione dei Siti
Italiani del Patrimonio Mondiale UNESCO, hanno realizzato programmazioni organiche e
coinvolto le forze culturali dei territori, rendendole protagoniste e produttive, com’è avvenuto con
la selezione della Città Italiana Capitale Europea della Cultura e con quelle che hanno concorso
al titolo di Capitale Italiana della Cultura;
a progettare con un alto e unitario profilo di contenuti culturali e realizzare nel tempo quanto via
via previsto nei dossier, rendendosi disponibili alla valutazione ex post;
ad assumere, in ogni caso, dalle Città ai Comuni di minore dimensione, il metodo della
pianificazione con nuovi strumenti di programmazione e regolazione, promuovendo con
percorsi partecipati costruttivi «piani strategico-operativi della cultura», che programmino
mappature e attività programmatorie e progettuali di cura e accessibilità del patrimonio storico;
di ampliamento dei luoghi della produzione, della fruizione e dell’incontro-aggregazione; di
apertura alla contemporaneità; per la disponibilità dei mezzi di trasmissione, dal libro, al cinema,
alla multimedialità digitale; per la coltivazione della memoria storica; ciò, investendo per
realizzare progetti, necessari per accedere a risorse aggiuntive a quelle che i Comuni possono
impiegare e per creare un tessuto di competenze professionali e d’impegno volontario;
ad accettare il metodo della misurazione dei risultati delle politiche, adottando e condividendo
riferimenti e indicatori finalizzati a restituire l’impatto dell’investimento nelle politiche culturali
rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 e dei documenti d’indirizzo generale in cui si riconoscono;
a connettere l’offerta culturale con quella turistica, puntando sulla qualità, sulla sostenibilità per
la preservazione dell’identità dei contesti territoriali e per la salvaguardia dell’ambiente, sulla
differenziazione che è la bellezza più grande e la nostra base di ricchezza e dunque ad evitare
il mero consumo di prodotti culturali promuovendo invece la produzione di contenuti culturali
tramite azioni finalizzate allo sviluppo dell’industria culturale e creativa.
S’impegnano perciò
ad organizzare le necessarie forme di coordinamento, d’impulso di ALI e in collaborazione con
altri attori interessati, per aiutare a valorizzare le esperienze virtuose e innovative e per dare
maggiore impatto alle proposte che i Comuni devono sviluppare, in forma associata, rivolte
all’Unione europea, al Governo, alle Regioni e alle comunità culturali e produttive.
Andria, 13 luglio 2023
Firmato