
(AGENPARL) – mer 12 luglio 2023 Discorso del Presidente di Confindustria Bari e Bat Sergio Fontana
Bari, 12 Luglio 2023
Autorità, Signore e Signori,
Colleghe e Colleghi imprenditori,
benvenuti all’Assemblea Generale di Confindustria Bari e Barletta Andria Trani.
Saluto e ringrazio per aver accolto il nostro invito il Sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Oggi siamo felicissimi di avere con noi il Ministro per gli Affari europei, per il SUD, per le politiche di coesione e per il PNNR Raffaele Fitto.
Il Ministro Fitto è l’uomo che ha voluto e ottenuto la proroga della decontribuzione sul lavoro per il nostro Sud.
Grazie, Ministro, a nome di tutte le imprese che sono in questo teatro. Applauso
E grazie anche al nostro presidente nazionale, Carlo Bonomi, che ha sostenuto il tema della decontribuzione, non come una misura del Sud per il Sud, ma del Sud per l’Italia. Applauso
La presenza di questi relatori in questo prestigioso teatro, insieme a quella di tante personalità istituzionali,
del mondo accademico, economico e sindacale,
è un fatto importante:
insieme possiamo aprire quel confronto ampio,
che è sempre necessario per costruire il futuro.
Se guardiamo la scena internazionale, vediamo che due grandi potenze industriali, Stati Uniti e Cina, stanno mettendo in campo risorse eccezionali per sostenere i loro sistemi produttivi.
Guardiamo per esempio agli aiuti per produrre semiconduttori:
gli Stati Uniti hanno stanziato 77 miliardi in 4 anni
la Cina 150 miliardi in 10 anni
l’UE 12 miliardi in 7 anni (Fonte ISPI)
Gli inglesi direbbero: TOO LATE, TOO LITTLE:
l’Europa fa troppo tardi e troppo poco.
Pensate che solo per la transizione green gli Stati Uniti
hanno varato un Piano da circa 369 miliardi di dollari.
E’ il Piano noto con l’acronimo IRA (Inflation Reduction Act).
Un fiume di denaro,
che alimenterà l’economia molto rapidamente,
perché sarà erogato con crediti d’imposta. (Fonte: Treccani.it)
E non è tutto.
Il Piano IRA è infatti solo una parte del vastissimo pacchetto di aiuti da oltre 700 miliardi di dollari che verrà concesso all’industria statunitense nei prossimi 10 anni per produrre tecnologie green.
In Europa non abbiamo interventi di questa portata e soprattutto di questa rapidità a sostegno dell’industria manifatturiera.
Intanto Germania e Francia si sono mosse in autonomia e hanno chiesto alla UE una deroga agli aiuti di Stato per finanziare la loro industria.
Con i loro solidi bilanci, questi Paesi hanno ampi margini di manovra per erogare aiuti all’industria nazionale.
Quasi l’80% degli aiuti di Stato finora approvati dalla Commissione europea verrà utilizzato da Germania e Francia (Fonte Commissione UE).
E’ il segno che l’Europa non è capace di un’unica e coerente politica industriale.
Infatti, dopo anni in cui è cresciuta l’industria del Riciclo, in cui l’Italia ha raggiunto una vera e propria leadership europea, adesso, invece, la UE decide di sostenere solo il Riuso!
Mettendo in crisi tutta l’industria italiana del packaging.
E non dimentichiamo che per decenni l’Europa non ha avuto nemmeno una politica energetica.
Solo grazie alla guerra russo-ucraina abbiamo finalmente capito che il nostro continente non può dipendere dalle forniture di gas dalla Russia.
E soltanto grazie alla pandemia ci siamo accorti di non poter dipendere dalla Cina per la fornitura di semiconduttori!
Adesso l’Europa ha finalmente capito che deve avere una propria, vera politica industriale,
perché la manifattura è la forza di tutto il continente.
Anche l’Italia ha bisogno di una vera politica industriale.
le nostre aziende,
orfane di una politica industriale degna di questo nome,
in balia della volubilità dell’Europa
hanno fatto quasi sempre da sole.
E, nonostante ciò, hanno dimostrato di avere una forza straordinaria.
Siamo stati capaci di un nuovo miracolo economico.
Abbiamo reagito alla pandemia con una crescita impetuosa nel 2021 e 2022.
E quest’anno cresciamo ancora, mentre altri giganti rallentano.
Infatti nei primi tre mesi di quest’anno, contro ogni previsione,
il PIL dell’Italia è cresciuto ancora dello 0,3%: più di Germania, Francia e Regno Unito.
Anche a Bari e in Puglia le imprese hanno dimostrato di saper crescere.
Secondo la Banca d’Italia, nel 2022 l’attività economica in Puglia è aumentata del 3,3 per cento al netto dell’inflazione
Questa è la terra dove le cose si possono fare.
Per ricchezza prodotta la Città metropolitana di Bari, con i suoi 41 Comuni, è la prima economia su tutta la dorsale adriatica. (Fonte: Istat 2020)
L’Istat ci dice che, tra il 2019 e il 2021,
tutta la Puglia ha dimostrato una particolare capacità di crescita.
Il tasso di crescita del Pil pro-capite in Puglia è infatti risultato più vivace sia di quello nazionale, sia di quello meridionale:
TASSO PIL PRO CAPITE ITALIA + 2,3%
TASSO PIL PRO CAPITE SUD +3%
TASSO PIL PRO CAPITE PUGLIA +3,6%
Ed è dal 2008 che il nostro ritmo di crescita regionale cresce più del resto del Meridione e dell’Italia.
Noi siamo il Sud che non si arrende.
L’Assemblea di quest’anno è dedicata proprio al Mezzogiorno che non si ferma, e che va avanti sempre, e nonostante tutto.
Guardate la locandina di questa assemblea, quella freccia bianca che segna una traiettoria opposta a tutte le altre.
Ecco, col linguaggio delle immagini voglio dirvi che questa giornata è dedicata a chi corre in direzione “ostinata e contraria”. E ce la fa, nonostante tutto.
Questa Assemblea
È dedicata alle 700 imprese di Confindustria Bari e Barletta Andria Trani.
A voi, colleghe e colleghi imprenditori, che non vi fermate mai davanti agli ostacoli.
A voi che, in questa terra, avete creato aziende dal nulla, facendole diventare spesso leader di mercato.
A queste nostre imprese che hanno creato lavoro, benessere e dignità è affidato oggi il futuro del Mezzogiorno,
un Mezzogiorno che non vuole più vivere di assistenzialismo,
di aiuti a pioggia,
di cassa-integrazione a vita,
di reddito di cittadinanza.
Il Sud ha bisogno di una sola cosa: lavoro.
E, a proposito di lavoro, consentitemi di ricordare un uomo,
un imprenditore del commercio che ha fatto del lavoro l’impegno di una vita
il presidente della Fiera del Levante e della Camera di Commercio di Bari e BAT:
Sandro Ambrosi.
Vorrei ricordare che Sandro Ambrosi, fra i suoi tanti meriti,
ha avuto anche quello di essere stato il protagonista del rilancio della Fiera del Levante
La Fiera del Levante deve tornare ad essere,
un luogo dove si fa impresa, si creano scambi, lavoro e crescita.
Molti degli imprenditori che sono oggi in questo teatro rappresentano la prova vivente
che in Puglia fare impresa si può.
Qui abbiamo imprese che crescono e che innovano,
in sinergia con l’Università e con il Politecnico di Bari.
La nostra associazione insieme al Politecnico di Bari e all’Ance Bari BAT,
ha creato l’incubatore BINP (Boosting Innovation Poliba),
che promuove progetti di innovazione e Open Innovation.
In un solo anno di attività l’incubatore conta già 90 progetti di ricerca finanziati.
Questo incubatore può ancora crescere a accogliere tutti i partner,
pubblici e privati, che vorranno condividerne i valori e gli obiettivi.
La mia proposta è che BINP si trasformi:
non più “Boosting Innovation in Poliba”
ma “Boosting Innovation in Puglia”.
Noi siamo fiduciosi nella riposta del territorio.
Qui abbiamo tante imprese che crescono,
e che cercano nuovi talenti per innovare e crescere ancora,
perché senza le competenze giuste le sfide imprenditoriali non si vincono.
Per i nostri ragazzi e per le imprese di Confindustria Bari e BAT
ho chiesto e ottenuto dall’Università di Bari
un nuovo Corso di Laurea magistrale in “Innovazione, Governance e Sostenibilità”.
Il risultato è che il prossimo 18 luglio,
nella sede di Confindustria Bari e BAT,
nella Casa delle imprese,
avremo il piacere di ospitare la prima seduta di laurea di questo corso.
E festeggeremo i primi giovani laureati
In “Innovazione, Governance e Sostenibilità” dell’Università di Bari.
Le nostre imprese hanno un gran bisogno delle loro competenze,
perché cercano personale specializzato
che sappia accompagnarle nella trasformazione digitale ed ecologica.
La transizione digitale ed energetica comporta uno sforzo notevole,
che va sostenuto e non ostacolato con leggi sbagliate.
Ed è per questo che abbiamo contestato nel merito e nel metodo la legge
regionale in materia di incentivazione della transizione energetica del 2022.
Avevamo visto giusto: il governo ha impugnato la legge regionale, da noi tanto criticata,
e ora attendiamo il giudizio da parte della Corte Costituzionale.
Lasciateci lavorare con meno burocrazia e con regole certe,
e genereremo nuove occasioni di lavoro.
Per questo dico ai nostri giovani che non devono emigrare.
Oggi in Puglia le opportunità per loro ci sono e ce ne saranno.
Qui a Bari abbiamo ad esempio un tessuto di piccole, medie e grandi aziende dell’Information Technology che cercano centinaia e centinaia di addetti con competenze digitali,
ma spesso non li trovano.
Mancano anche:
ingegneri
farmacisti
infermieri
medici
tecnici specializzati.
Ma molti dei nostri ragazzi spesso non hanno queste competenze,
non sono stati formati per svolgere queste attività.
E allora formiamoli!
E diamo una grande occasione per crescere a loro
e all’economia della nostra terra.
Tanto è stato fatto dalle Università pubbliche e private, dal Politecnico, dagli ITS.
Ma tanto ancora bisognerà fare.
Confindustria Bari e BAT è pronta a collaborare
per avvicinare ancora di più il mondo dell’istruzione al mondo del lavoro.
Per questo bisogna inaugurare in Puglia una nuova stagione delle politiche attive del lavoro, dedicate ai nostri giovani
come le misure innovative Bollenti Spiriti e Principi Attivi,
varate dall’indimenticato Guglielmo Minervini
Bisogna attivare misure pubbliche per rendere attrattivo lavorare al Sud,
non solo per trattenere i giovani meridionali,
ma anche per attirare talenti dal resto d’Italia e del mondo.
L’inverno demografico italiano renderà le risorse umane qualificate uno dei beni più rari da accaparrarsi.
Per questo dobbiamo darci da fare per attirare talenti,
offrendo incentivi pubblici diretti, da una parte, ai lavoratori come bonus abitativi o voucher per le trasferte,
e, dall’altra, alle aziende che assumono a tempo indeterminato.
Per essere un territorio attrattivo per il CAPITALE UMANO bisogna puntare su
SCUOLA
SANITA’
SICUREZZA
Questa assemblea è dedicata anche a quegli uomini delle istituzioni che hanno fatto scelte coraggiose.
Siamo con chi non si stanca di rivendicare i diritti del nostro territorio,
come, ad esempio il diritto di avere una dotazione di Forze dell’Ordine pari ad analoghe realtà d’Italia.
Dateci pari condizioni di partenza e raggiungeremo traguardi che ancora non immaginiamo.
Come abbiamo fatto nel Turismo.
Venti anni fa Bari e la Puglia erano mete turistiche quasi sconosciute all’estero.
Contro ogni aspettativa, scelte politiche coraggiose hanno cambiato lo scenario.
Queste scelte hanno generato quell’appeal internazionale che oggi ammanta di fascino la nostra regione.
E nell’ultimo anno questa fascinazione ha “baciato” anche il nostro capoluogo di regione.
Bari è stata la rivelazione turistica del 2022 con un + 8% di presenze solo nell’ultimo anno (Fonte: Puglia Promozione)
Ora tocca alla Provincia di Barletta Andria Trani,
che dovrà diventare la rivelazione turistica dei prossimi anni.
Barletta la città della disfida
Andria con l’iconico Castel del Monte,
Trani con la sua celebre Cattedrale,
e i tanti siti archeologici della sesta provincia pugliese.
Le risorse per lo sviluppo del nostro territorio ci sono. E sono ingentissime.
Dobbiamo saperle investire al meglio.
Apprezzo la volontà del Ministro Raffaele Fitto di compiere una operazione verità sulla spesa e sulla rendicontazione della programmazione comunitaria di tutte le Regioni d’Italia.
La ricognizione del Ministro Fitto su questo aspetto è cosa buona e giusta.
Trovo giusto che lo Stato intervenga laddove ci sia una manifesta incapacità di spesa.
Per quanto riguarda la vecchia programmazione 2014-2020 i dati sono acclarati: la Regione Puglia, è stata fra le più efficienti d’Italia e ha attuato misure efficacissime per le imprese.
La programmazione regionale 2014-2020 ha attivato in Puglia:
investimenti per 8 miliardi di euro
con risorse pubbliche pari a circa 3,3 miliardi di euro
e ha coinvolto circa 19 mila imprese.
La Puglia è stata la prima regione in Italia ad attivare i Minibond,
uno strumento innovativo di ingegneria finanziaria,
che ha permesso
a 30 PMI di emettere obbligazioni del valore di 120 milioni di euro. (Fonte: Puglia Sviluppo)
Nella scorsa programmazione la Puglia ha lavorato bene.
Ora però devono partire i bandi della nuova programmazione 2021-2027.
Per questo chiedo alla Regione Puglia di attivarli al più presto,
ricorrendo, per il co-finanziamento necessario,
o a risorse proprie o a un prestito bancario.
Per quanto riguarda il Fondo Sviluppo e Coesione,
auguro che la Puglia riesca a rendicontare subito e bene quanto è stato speso.
E’ giusto che il governo faccia una diagnosi precisa sulla spesa di queste risorse.
Ma dopo la diagnosi, bisogna passare subito alla cura,
per non far morire nel frattempo il paziente.
Per questo chiedo al Ministro Fitto di concedere alla Regione
un anticipo del 20% delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione,
con l’impegno di erogare il resto dei finanziamenti in base allo stato di avanzamento dei lavori.
Comuni, Regioni e Governo nazionale devono fare squadra, dobbiamo vincere la nostra sfida.
come dice Michael Jordan:
Un talento fa vincere una partita,
il lavoro di squadra fa vincere un campionato.
Dobbiamo fare squadra.
Abbiamo davanti una prova formidabile da superare:
impiegare presto (entro il 2026)
e soprattutto bene, le poderose risorse del PNRR.
Non possiamo sbagliare.
Da una stima dell’Area Studi di Mediobanca risulta, infatti, che, se spendessimo tutto ma male,
il PNRR produrrebbe in Italia una quota aggiuntiva di PIL minima:
appena + 0,5% nel 2040.
Ben venga, quindi, la rimodulazione del Piano,
purché privilegi non solo le opere realizzabili in tempo,
ma soprattutto le opere che possono generare crescita nel nostro Sud.
Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti possibili per mettere a terra i fondi del PNRR.
Le imprese hanno dimostrato ampiamente di saper trasformare le agevolazioni fiscali in investimenti e crescita.
Basti pensare al successo del Piano Industria 4.0.
E allora, contiamo sull’iniziativa delle imprese
e attiviamo crediti d’imposta per accelerare la transizione green e digitale:
in pochi mesi potremmo utilizzare tutte le risorse del PNRR.
Certo, per realizzare le opere pubbliche resta comunque da compiere uno sforzo amministrativo straordinario.
Guardiamo al caso della Puglia, che ha ben 9 miliardi da investire entro il 2026 (Fonte: Banca d’Italia).
Una cifra molto superiore alla media nazionale.
La regione è anche fra quelle con maggior numero di progetti finanziati per i Programmi sulla Qualità dell’Abitare.
Fino ad aprile di quest’anno, però, in Puglia sono state bandite gare per 700 milioni:
solo il 9% delle risorse complessive.
La Banca d’Italia ha calcolato che, per impiegare in tempo tutte le risorse a disposizione,
i Comuni pugliesi dovrebbero raddoppiare la loro abituale capacità di spesa annua.
Lo sforzo amministrativo da compiere è gigantesco.
Giorni fa l’ANCI ci ha dato una notizia incoraggiante:
ha annunciato che il 91% dei 40 miliardi
destinati ai Comuni sono stati già assegnati.
Sul piano della progettualità Bari ha superato la prima prova.
I tempi ristretti di attuazione hanno imposto alle Amministrazioni territoriali di tutta Italia
di attingere a progetti di opere pubbliche rapidamente cantierabili.
Bari si è fatta trovare preparata: ha potuto attingere a un parco progetti ricco e già pronto,