
(AGENPARL) – mer 21 giugno 2023 COMUNICATO STAMPA
ASCHIMFARMA (FEDERCHIMICA) SU SUPPLY CHAIN EUROPEA DEI FARMACI: SERVE UNA
UE PIÙ INDIPENDENTE DAI PAESI TERZI
Una supply chain del farmaco europea meno dipendente da Paesi terzi: lo
sostiene Aschimfarma, l’Associazione dei produttori di principi attivi
farmaceutici parte di Federchimica, condividendo le azioni proposte dalle
Associazioni europee di categoria alla Commissione Europea: EFCG (European
Fine Chemicals Group) e Medicines For Europe, nei giorni scorsi hanno
infatti espresso forte sostegno al Non-paper sul miglioramento della
sicurezza dell'approvvigionamento di medicinali in Europa, presentato
dalla delegazione belga al Consiglio dell'Unione europea.
Attraverso il “Non-paper” sul “potenziamento della sicurezza
dell'approvvigionamento di farmaci in Europa”, cofirmato da 19 Paesi tra
cui l’Italia, i principali Stati membri hanno richiesto:
· un meccanismo volontario di solidarietà per alleviare
temporaneamente le gravi carenze che possono colpire gli Stati membri;
· un elenco europeo dei medicinali critici, le cui catene di
approvvigionamento, produzione e valore devono essere monitorate e
tutelate con politiche attive di sostegno;
· una valutazione di opportunità per un provvedimento europeo sui
farmaci critici per ridurre le dipendenze, sia dei farmaci stessi sia
delle materie prime necessarie per la produzione, in particolare per i
prodotti forniti da pochi produttori o paesi fornitori, cui Aschimfarma
sarebbe favorevole.
In riferimento alla proposta di creazione di una lista europea di
medicinali critici, per i quali sarà necessario monitorare
l'approvvigionamento, mappare le catene del valore globali e identificare
i (potenziali) fornitori e le vulnerabilità,” Aschimfarma – dichiara il
Presidente, Paolo Russolo – ritiene di fondamentale importanza che sia
avviato un dialogo tra tutti i fornitori lungo la catena del valore,
compresi i produttori dei principi attivi, che sicuramente potrebbero
giocare un ruolo fondamentale nel prevenire e sopperire a molte situazioni
di carenza”.
Sono necessari interventi legislativi che meglio definiscano la
strategicità del comparto chimico-farmaceutico, per ottenere una via
preferenziale per le pratiche burocratiche relative alle espansioni
dell’attività industriale; servono parità di condizioni produttive (level
playing field) in primis a livello europeo ma anche extra europeo, non
solo sotto l’aspetto qualitativo, ma anche per quanto riguarda sicurezza e
ambiente; occorre semplificare le procedure di registrazione degli API e
di inserimento di nuovi fornitori di materie prime e intermedi; va
sostenuta l’innovazione attraverso la sburocratizzazione dei processi
autorizzativi per il cambio di processo e per l’incremento della attività
produttiva (fast track) nel pieno rispetto delle stringenti norme
ambientali.
“Alle imprese – sostiene Russolo – serve certezza sul rientro degli
investimenti nel medio periodo, in modo che un progetto sia economicamente
sostenibile”.
Si tratta di argomenti che potrebbero essere discussi nell’ambito del
Tavolo della Farmaceutica e Biomedicale, voluto dal Ministro On. Adolfo
Urso (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e dal Ministro On.
Orazio Schillaci (Ministero della Salute), di cui Aschimfarma fa parte.
“Ci auguriamo che il Tavolo possa nuovamente riunirsi quanto prima, anche
per affrontare e ottenere una maggiore autonomia della supply chain
farmaceutica italiana ed europea” ha concluso Russolo.
Comunicazione e Immagine
federchimica.it