[lid] Intervista a PAOLO CORRADINI, Presidente SIE – Società Italiana di Ematologia, Direttore della Divisione di Ematologia, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Cattedra di Ematologia, Università degli Studi di Milano.
Professor Corradini le terapie cellulari Car-T sono state un grande passo avanti nella cura di alcune patologie ematologiche. In particolare, per Linfomi non-Hodgkin, Leucemie linfoblastiche acute e Mieloma. Quale è il bilancio di questi anni?
Il bilancio di questi anni è estremamente positivo. Infatti, le Car-T sono rivolte a quei pazienti che hanno esaurito tutte le opzioni terapeutiche convenzionali, incluso il trapianto. Oggi, oltre ai risultati dell’esperienza internazionale, disponiamo anche dei dati relativi a circa 600 pazienti che sono stati trattati in Italia. Dei pazienti con linfoma non-Hodgkin il 40% ha una remissione di lunga durata e nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta nel bambino e nel giovane adulto il 50% ha ottenuto un beneficio duraturo. Il nostro è stato il primo centro italiano autorizzato alla somministrazione delle Car-T e abbiamo ora un follow-up di oltre tre anni, i pazienti non assumono alcun farmaco e stanno bene. Inoltre, a confermare i dati abbiamo anche quelli dei pazienti arruolati negli studi registrativi che hanno un follow-up di oltre cinque anni.
Le Car-T sono più di una terapia, sono un salvavita. Infatti, oggi in una quota di pazienti porta alla guarigione ed è proprio quella dove fino a non molto tempo fa non vi era più nulla di disponibile. Per quanto riguarda il mieloma multiplo, purtroppo, l’Italia ha un ritardo sull’autorizzazione dei due prodotti cellulari che sono già disponibili, ad esempio, in Germania e che potrebbero essere di estrema importanza in quei pazienti in cui sono fallite tutte le opzioni terapeutiche. Infatti, uno di questi ha una risposta cellulare completa in oltre il 70% dei casi e quindi sarebbero uno strumento fondamentale nell’armamentario terapeutico. Nel nostro Paese ci sono esperienze molto positive, ma al momento solo negli studi clinici. L’aspetto peggiore è che non si è neanche in grado di prevedere i tempi di approvazione e nel frattempo la situazione per i pazienti e le loro famiglie si aggrava. Nel nostro centro, da pochissimo tempo, abbiamo incominciato ad avviare le pratiche per sottoporre dei pazienti al trattamento Car-T per il mieloma in Germania.
Per i farmaci salvavita sarebbe opportuno prevedere degli iter approvativi diversi e differenziati perché una persona malata non può attendere.
Per quali altre patologie sono in arrivo nuovi trattamenti?
Le prossime indicazioni sono nel linfoma follicolare e nei linfomi aggressivi in prima ricaduta, che potrebbero essere disponibili in un tempo teoricamente abbastanza breve perché già approvate dall’americana FDA e in EU dall’Ema. Sono indicazioni che dagli studi clinici i dati dimostrano essere molto efficaci. Le Car – T sono una categoria di terapie avanzate piuttosto recenti, sono arrivate nel 2010-2020. ma ora sappiamo che rimarranno e che stanno cercando di espandersi anche ad altri settori e continueranno a essere studiate in medicina.
Professor Corradini la collaborazione tra SIE e AIL è di lunga data ed è molto attiva. Ci può parlare del valore di questa alleanza?
È una collaborazione molto attiva e di lunghissima data che è cresciuta molto durante e dopo la pandemia Covid-19, mettendo in atto progetti che continuano nel tempo. In ematologia AIL è l’associazione più importante per diverse ragioni per il numero dei volontari, per il costante supporto alla ricerca, e sono fondamentali i servizi di AIL per la cura dei pazienti come la disponibilità delle case alloggio gratuite e il trasporto facilitato. Per SIE è l’alleato numero uno per curare i pazienti.
Tuttavia, fino a poco tempo fa la relazione con AIL non era istituzionalizzata. Ora sono ormai un paio di anni che organizziamo un evento a Bologna “SIE incontra i pazienti” in quanto SIE si è messa a disposizione di AIL per essere il referente formale per i corsi rivolti ai pazienti; ad oggi ne sono stati organizzati diversi ad esempio sui vaccini, sul covid e altri ancora. SIE intende essere il garante dell’informazione scientifica di AIL per i pazienti e avrà sempre l’appoggio della nostra società scientifica per parlare ai pazienti e per stimolare insieme le istituzioni sulle necessità delle persone e delle loro famiglie su diversi fronti. Con AIL il sodalizio è ottimo e ne siamo fieri, in molti casi a noi ematologi ha permesso di dare un appoggio concreto alle persone. La nostra è un’alleanza a 360 gradi.