
(AGENPARL) – ven 16 giugno 2023 Comunicato stampa
IN TEMPORE –
La pittura dal vero in dialogo con l’antico nelle Terme di Diocleziano –
Margherita Lipinska
Roma, Museo Nazionale Romano
Terme di Diocleziano
17 giugno 2023 – 30 luglio 2023
Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: «Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere!». Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: «Tu sei un dio e mai intesi cosa più divina»? Se quel pensiero ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe subire una metamorfosi, e forse ti stritolerebbe; la domanda per qualsiasi cosa: «Vuoi tu questo ancora una volta e ancora innumerevoli volte?» graverebbe sul tuo agire come il peso più grande! Oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita, per non desiderare più alcun’altra cosa che questa ultima eterna sanzione, questo suggello?”
(F. Nietzsche “La gaia scienza”, Libro IV, n. 341)
Roma, 16 giugno 2023 – Il 17 giugno apre al pubblico la mostra “IN TEMPORE – La pittura dal vero in dialogo con l’antico nelle Terme di Diocleziano” di Margherita Lipinska, artista contemporanea, a cura dell’Architetto Cornelia Bujin. L’evento è promosso da ICAS, con gli auspici della Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei deputati e Museo Nazionale Romano, il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia in Italia e con il supporto tecnico della Fondazione Ludovico degli Uberti.
Margherita Lipinska nasce in Polonia dove consegue la laurea all’Accademia di Belle Arti di Danzica. Vince una Borsa di studio dell’Università La Sapienza di Roma, città in cui vive stabilmente dall’inizio degli anni ’90. La sua tecnica pittorica predilige l’uso di colori acrilici su tele di juta intonacate o su tessuti pregiati, si affida inoltre all’utilizzo di diversi materiali al fine di rendere le opere il più possibile materiche. Per rendere al meglio questo effetto, spesso le opere sono prive di telaio che assumono così l’aspetto di un arazzo.
Nei luoghi in cui la memoria dell’antico è pervasiva, l’espressività artistica contemporanea assume un ruolo determinante in termini di vitalità di uno spazio ancora denso di cultura viva e non solo di “memoria” del passato. Dunque, il dialogo che si stabilisce nello spazio di mostra definisce quella narrazione che porta in superficie e mette in relazione le stratificazioni storiche e i turbamenti tensionali dell’artista, a cui ella dà forma mediante un nuovo racconto.
Il lavoro di Margherita Lipinska, nei luoghi in cui il passato ha una sua tangibilità rappresentativa, nasce da una riflessione a lungo ponderata e che necessita una manifestazione immediata.
L’occasione della mostra “L’ISTANTE E L’ETERNITÀ”, al Museo Nazionale Romano nella sede delle Terme di Diocleziano a Roma, diventa per l’artista polacca occasione unica per restituire a noi tutti “l’intensità della visione e la profonda commozione” nel dare forma a “un tempo” che si attualizza e non è più solo memoria.
Non stiamo parlando di qualcosa di assolutamente nuovo: il contemporaneo che si insinua, dialoga, percorre, indaga l’antico, è qualcosa di estremamente noto. Già agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, la città di Spoleto animava il suo centro storico con le opere di artisti contemporanei. Il lavoro di Lipinska è un’esortazione a guardare, vedere, incamerare con occhi nuovi i capolavori che animano i suggestivi spazi museali delle Terme di Diocleziano. Il suo lavoro non è solo un omaggio ad una mostra di rara bellezza e ricchezza espositiva, ma è anche un invito a conosce e vedere, senza pregiudizi, l’antico.
Nelle opere di Margherita Lipinska l’idea di spazio-tempo è fondamentale per comprendere la natura di ciò che consideriamo reale. Per questo la nostra mente deve possedere una “[propria] rappresentazione concettuale”. Nell’arte, un’opera scultorea nella sua ieraticità ci comunica l’espressione di eternità cosmica, mentre un’immagine che accenna al movimento evidenzia un tempo che viene fermato e catturato per l’istante colto. La raffigurazione pittorico/materica di Lipinska non è solo una rappresentazione spaziale ma anche temporale. Il “tempo”, quello cosiddetto matematico non è autentico. É autentica la realtà connessa con la nostra coscienza, con il nostro “io” per il quale ogni istante presente riassume e preserva tutto il passato.
Il corpus espositivo della mostra IN TEMPORE di Lipinska è costituito da dodici grandi opere di formato 165×145 realizzate su tessuti pregiati. Le opere sono frutto dell’accurata analisi percettivo/scultorea dell’artista che ha seguito il percorso espositivo alla mostra alle Terme di Diocleziano. Da Osiris a Ulisse alla fanciulla di Santorini con un omaggio a tre opere presenti presso il Museo Nazionale Romano quali l’Antinoo, Afrodite e Il Principe Ellenistico. Due installazioni pittoriche eseguite dal vivo come performance
interattiva contestualizzeranno l’attualità e la raffinatezza “ad quod post quae” de “L’ISTANTE E L’ETERNITÀ”.
Parte integrante e preparatoria all’evento espositivo sono stati gli interventi del 31 maggio e 7 giugno che hanno dato luogo a una vera e propria performance in cui Margherita Lipinska ha dato una reinterpretazione di alcune opere presenti alla mostra “L’istante e l’eternità”.
Le Terme di Diocleziano sono un complesso monumentale unico al mondo per le dimensioni e per l’eccezionale stato di conservazione. Furono costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. e si estendevano su una superficie di 13 ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e Quirinale. Il complesso poteva contenere fino a 3000 persone contemporaneamente ed era strutturato secondo lo schema consueto delle grandi terme imperiali con le sale principali del percorso termale distribuite lungo un asse centrale. Dal calidarium, la sala calda riscaldata artificialmente con un complesso sistema di camere d’aria sotto i pavimenti e intorno alle pareti, si accedeva al tepidarium, l’ambiente dalla temperatura intermedia, e quindi al frigidarium, la vastissima sala per i bagni freddi, oggi riconoscibile nella Basilica di S. Maria degli Angeli. Vi erano poi la natatio, un’enorme piscina scoperta di 4000 metri quadrati impreziosita da una maestosa facciata monumentale, due vaste palestre disposte simmetricamente ai lati dell’edificio centrale e una serie di ampie aule con diverse funzioni. Tra queste la più nota è l’Aula Ottagona, anche nota come “Planetario” per l’uso che se ne fece nel secolo scorso quando la sua maestosa cupola a ombrello fu utilizzata per riprodurre la volta celeste.
Link e qr code al press kit: https://bit.ly/3qH57vf
Ingresso con il biglietto del museo
Orari
Dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle 19.00
Ultimo ingresso ore 18.00
Uffici Stampa
Museo nazionale romano
Angelina Travaglini
Silvia Palombo
Ombretta Roverselli