
(AGENPARL) – lun 12 giugno 2023 Prot. n.______ Federico Marini
IMPRESE E LAVORO – In Sardegna calano le assunzioni con
l’apprendistato: Isola ultima in Italia. E le aziende aspettano ancora i
contributi per il 2016. Lai e Serra (Confartigianato Sardegna):
“Rilanciare lo strumento e renderlo più appetibile per imprese e
dipendenti”. Nel frattempo tante imprese faticano a trovare figure
professionali formate e preparate.
Associazioni In Sardegna cala ancora l’utilizzo dell’apprendistato nelle imprese.
Territoriali Lo scorso anno, infatti, solo 2.747 giovani sardi sono entrati nel mondo del lavoro
Sud Sardegna
con questo particolare contratto su un totale di 75.858 nuove assunzioni a tempo
Cagliari indeterminato. Tale dato pone la nostra regione all’ultimo posto nazionale, subito dopo
Via Riva Villasanta 241
nuovi rapporti di apprendistato ogni cento nuovi rapporti attivati per under 30; segue il
Oristano
Via Campanelli, 41 Piemonte con 14,7. Tutto contro la media nazionale del 10,7%.
Nuoro INPS, nel 2022 nell’Isola si sono contate solo 3,6 nuove assunzioni con l’apprendistato
Via Brig.Sassari, 37 ogni 100 nuovi rapporti attivati. Nel 2018 nell’Isola i contrattualizzati furono 6,7 su
100.
Sassari A livello provinciale, la migliore delle province sarde è Oristano (97esima
Via Alghero, 30
posizione), con 245 assunzioni con apprendistato (5,7 assunzioni ogni 100); segue Cagliari
(99esima) con 1.131 (5,6), Nuoro (104esima) con 293 (3,8), Sassari-Gallura (106esima)
Gallura Olbia con 827 (2,5) e Sud Sardegna (107esima) con 251 (2,4).
Via Sangallo 67
posizione in Italia) ha provveduto a istruire e aggiornare i propri dipendenti facendoli
partecipare a specifici percorsi formativi, contro una media italiana è del 22,4%. Per ciò che
concerne i tirocini, il 9% delle realtà isolane ha ospitato una o più persone (media nazionale
12,5%); sul totale il 3,2% dei tirocinanti è dato dall’alternanza scuola-lavoro.
“In Sardegna, continuiamo a ripeterlo, bisogna continuare a puntare
sull’apprendistato per preparare i giovani ad entrare nel mercato del lavoro – sottolinea
Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è necessario
rilanciare questa “palestra” nella quale i giovani studiano e lavorano, anche per
soddisfare le esigenze di un mondo che richiede competenze tecniche evolute imposte
anche dalla rivoluzione digitale”. “Ricordiamo come la Regione, per favorire
l’inserimento dei nuovi dipendenti nelle aziende attraverso l’apprendistato (legge 12 del
2001), nella Legge di Stabilità 2023 abbia stanziato un totale di 3 milioni di euro (1 per ogni
annualità dal 2023 al 2025) – continua la Presidente Lai – ma a oggi non è stato ancora
pubblicato l’avviso in favore delle imprese che hanno effettuato assunzioni di apprendisti del
2016. Questi ritardi sono deleteri per le realtà che hanno creduto nella norma e nel sostegno
dell’occupazione dei giovani”.
In ogni caso, nell’Isola, nonostante la cronica mancanza di lavoro, tante attività
Confartigianato Imprese Sardegna
faticano a trovare figure professionali formate e preparate ovvero cresce sempre di
più la necessità di figure professionali qualificate da inserire nelle imprese; se nel
2022 la quota mancante di manodopera specializzata era del 36,6%, nel 2023 la carenza
si attesterà al 42,1%, con una crescita del 5,5%. Tra le imprese artigiane la difficoltà di
reperimento è del 38,5%. Insomma il lavoro ci sarebbe ma i posti rimangono liberi a
causa del ridotto numero di candidati, per l’inadeguatezza professionale degli aspiranti e
per altre “generiche motivazioni”.
Manca di tutto: da chi opera nell’ambito digitale e ICT, come i progettisti di
software, gli amministratori di sistema, gli analisti e i tecnici programmatori, passando
per gli autisti di camion, gli operai edili specializzati in risparmio e riqualificazione
energetica, gli elettricisti, i meccanici, i meccatronici e i riparatori di autoveicoli, gli
idraulici, i saldatori, gli assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche senza
dimenticare gli estetisti, gli acconciatori e i cuochi.
Inoltre, nel 2022 le imprese sarde hanno impiegato in media 3,3 mesi con i tempi
allungatisi fino a 4,7 mesi per gli operai altamente specializzati anche se per migliaia di
altre figure altamente professionalizzate occorre oltre 1 anno di ricerca.
“Nella nostra regione ormai siamo al paradosso: il lavoro ci sarebbe, la possibilità
di assumere anche ma mancano le figure professionali adatte – commenta Daniele
Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna – la realtà è che gli
imprenditori hanno necessità, per la loro azienda, esclusivamente di personale
adeguatamente formato e pronto a operare in tutti i settori. Per questo la Sardegna che
produce non potrà mai esprimere tutto il suo potenziale se non si allineeranno i percorsi
formativi alle esigenze delle aziende e se non si favorirà l’inserimento dei giovani nelle
imprese artigiane”.
“Per mantenere allineata la qualità dell’offerta e della domanda di lavoro –
continuano Lai e Serra – una soluzione è quella di rendere lo strumento
dell’apprendistato più appetibile dal punto di vista del costo del lavoro a carico
dell’impresa, soprattutto al termine del percorso di apprendistato laddove ci sia
l’assorbimento in azienda del giovane. Un’altra è il consentire la valorizzazione del ruolo
del maestro artigiano, l’unico in grado di trasferire al giovane le conoscenze e
competenze utili per una corretta qualificazione professionale”. “Ricordiamo però –