“La situazione dei docenti a tempo determinato deve ritenersi del tutto comparabile a quella dei docenti a tempo indeterminato, quanto alla natura del lavoro svolto e delle competenze professionali, qualora l’entità del lavoro svolto. Né sussistono ragioni oggettive che possano giustificare il differente trattamento riservato ai docenti a tempo determinato, che non usufruiscono del beneficio della c.d. Carta Docente, pur avendo lo stesso diritto-dovere di aggiornarsi e formarsi”: a scriverlo è il Tribunale di Pescara, sezione lavoro, nell’esaminare il ricorso di un docente che ha svolto due supplenze annuali senza ricevere i 1.000 euro della formazione e dell’aggiornamento professionale. Nel risarcire l’insegnante della somma, il giudice del lavoro ha rimarcato che a ricevere la Carta docente sono per legge tutti i “docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’articolo 514 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari”. Escludere i supplenti annuali non ha quindi senso.
Nel ricordare la posizione fortemente favorevole all’allargamento della card ai precari da parte della Corte di Giustizia europea, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione, il Tribunale di Pescara ha stabilito che va “disapplicato l’art.1 comma 121 L.107/2015 nella parte in cui riconosce la carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione ai soli docenti di ruolo e non anche ai docenti a tempo determinato e va affermato il diritto della parte ricorrente a beneficiare della stessa (con le stesse forme previste in favore dei docenti di ruolo) per gli anni scolastici 2021/2022; 2022/2023, con conseguente condanna del Ministero convenuto ad attribuire alla parte ricorrente il beneficio della carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di cui all’ art.1 commi 121 s.s. L.107/2015”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si sofferma sull’importanza della “posizione presa dalla Corte di Giustizia europea, lo scorso maggio con l’Ordinanza 450/22, come pure della sentenza Consiglio di Stato, la 1842 del 16 marzo 2022, nell’affermare la fondatezza delle richieste dei legali Anief sulla Carta del docente da assegnare anche ai precari. Anche il Consiglio dei ministri si è espresso in questa direzione e attendiamo, ora, il dettaglio di quanto approvato in questi giorni. Rimane il fatto che chi ha svolto supplenze come insegnante almeno 180 giorni per anno scolastico o dal 1° febbraio fino al termine delle lezioni, anche gli educatori, pure se nel frattempo immessi in ruolo, ha pieno diritto di presentare ricorso gratuito in Tribunale con Anief per chiedere i 500 euro annuali negati in modalità singola o collettiva. Le probabilità che l’impugnazione venga accolta favorevolmente nell’aula giudiziaria sono davvero alte”, conclude Pacifico.
PER APPROFONDIMENTI:
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Carta docente da 500 euro, si assegna ai precari tutta la somma anche se le ore settimanali sono ridotte: il Tribunale di Terni dà 1.500 euro ad un’insegnante per tre supplenze annuali
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Docente precaria, niente carta del docente per sei anni: i 3mila euro negati adesso glieli fa restituire tutti il tribunale di Cosenza
Carta del docente, anche il tribunale di Reggio Emilia dice che va pure ai precari: 2.500 euro a una supplente che ha lavorato 5 annualità tra il 2016 e il 2022
Carta docente, mille euro per due supplenze: il tribunale di Udine dice sì. Anief invita a gli insegnanti a ricorrere subito: chi tarda rischia di perdere uno o più anni perché vanno in prescrizione
Carta del docente, a Trani riconosciuti 1.500 euro ad un’insegnante che ha svolto tre supplenze annuali: violati tre articoli della Costituzione, due del contratto di lavoro e la clausola 4 della direttiva UE 1999/70/CE
Carta del docente per aggiornarsi, ai supplenti non si può negare: lo dice la Costituzione. Il Tribunale di Trani fa avere ad un’insegnante 1.500 euro per i servizi svolti tra il 2019 e il 2022
Sulla carta del docente ai precari domina il parere della Corte di Giustizia europea: 2.500 euro ad una docente che ha fatto ricorso al Tribunale di Trani
Un docente fa ricorso per aggiornarsi con la carta del docente: riceve 3 mila euro
Niente Carta del docente per sei anni sono 3 mila euro netti negati: una docente precaria fa ricorso, il sindacato: il giudice di Pistoia gli dà ragione
Durante il Covid i docenti precari hanno fatto la Dad senza ricevere la Carta del docente, lo dice il giudice di Treviso che fa avere 2 mila euro ad un’insegnante che ha presentato ricorso con Anief
Carta del docente negata ai precari, prima sentenza da 3.500 euro: vanno ad una docente di Vicenza
Nessun dubbio: la Carta del docente va anche ai precari. Il Tribunale di Roma condanna il Ministero ad assegnare 2.500 euro ad un’insegnante che ha svolto cinque supplenze annuali
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Carta del docente, va data anche ai supplenti con “spezzone” di cattedra: a Parma una precaria recupera 2 mila euro per avere svolto quattro annualità con 10-12 ore a settimana
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Carta del docente, perché lo Stato la assegna agli insegnanti in regime part-time e nell’anno di prova mentre la nega ai precari? A Cosenza il giudice fa avere 2.500 euro ad una supplente
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Formazione docenti obbligatoria, perché ai precari niente Carta del docente? A Livorno il giudice conferma che la Legge 107/15 è sbagliata: 2.000 euro al supplente che ha fatto ricorso con Anief
Carta docente, va data anche ai supplenti perché anche loro hanno l’obbligo di aggiornarsi: a Treviso il Tribunale assegna 1.000 euro ad un insegnante che ha stipulato “una serie di contratti …”
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Reggio Emilia, sei supplenze annuali senza Carta del docente: ci pensa il giudice a fare avere al prof i 3 mila euro negati. Anief: si allunga la lista delle cause vinte e dei 500 euro annui recuperati
Carta del docente ai precari, anche a Parma il Tribunale segue l’ordinanza UE: 1.500 euro ad un prof che ha lavorato per tre annualità come supplente formandosi e aggiornandosi a proprie spese
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Carta del docente anche ai maestri precari, il Tribunale di Firenze restituisce alla supplente i 1.000 euro per formarsi che lo Stato non gli voleva dare
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