
(AGENPARL) – gio 08 giugno 2023 6 personaggi famosi senza autore
nella mostra L’astrazione dell’immagine.
Dal 10 Giugno nell’Ex Refettorio monastico dell’abbazia di San Benedetto Po (MN) di fianco all’affresco del
Correggio e alla tela del Bonsignori, una mostra di tutto rispetto con 6 artisti contemporanei di casa tra la
Lombardia e l’Emilia Romagna. Per Massimo Lodi mantovano di Poggio Rusco la passione e la familiarità
con il disegno e il colore restano confinate nell’ambito delle idee e delle sperimentazioni sull’architettura e
il design di interni. Poi nel 2010 incontra l’acrilico e la tela scoprendo che dalla loro fusione prende vita
l’emozione. Le sue opere rappresentano l’evoluzione di un cammino artistico tutto in ascesa. Antonella
Bertoni è una delle pittrici mantovane più attente, sia nei momenti di ricerca che in quelli di realizzazione e,
cultrice di varie tecniche e cicli, sviluppa temi e approfondimenti diversi tra loro. Nella sua ricerca artistica,
condizionata dalla sua formazione, la pittura si esprime su vari generi, dal figurativo, all’informale fino al
geometrico. Opere delicate di grande potenza evocativa. Sempre dalla Lombardia ma da Saronno in
provincia di Varese giunge l’artista Paolo Boscolo. Autodidatta inizia la sua carriera pittorica nel 1997
dipingendo volti surreali, frutto della sua fantasia. Negli anni seguenti dopo varie sperimentazioni, opta
per la tecnica informale, dove riporta nelle opere le proprie emozioni. Gioco di fantasia e creatività che fin
da bambino lo attrae e lo diverte. Le sue opere con colori metallici sono collezionate da grandi imprenditori
lombardi e non solo. Paola D’Antuono nasce a Sassuolo (Mo), dove risiede ed opera.I reticoli delle sue
opere rappresentano l’insieme di legacci e condizionamenti da cui l’uomo è circondato ogni giorno, anche
quando s’illude di essere libero. Il colore invece, spesso vivace, rappresenta la via di fuga e la cura
dell’anima e delle sue tensioni. Le ultime opere si addentrano maggiormente nella sfera psicologica umana,
indagando l’io più intimo. Modenese anche l’artista Massimo Riccò, che dopo un primo approccio di tipo
paesaggistico impressionista, di carattere prevalentemente figurativo, nel corso degli anni ha consolidato
una costante evoluzione verso la rottura della forma. Affidando al colore il compito di conferire all’opera
forza e spontaneità. Costante è la ricerca compositiva di soggetti di varia natura, e lo studio dei diversi
materiali da poter utilizzare per rendere efficace il linguaggio artistico. Ospite della mostra è Giuliano
Ottaviani, nato a Foligno di Perugia dove ha frequentato la Scuola D’Arte. Poi sotto l’occhio critico del
Maestro Domenico Purificato ha conseguito il diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Una sua
scultura marmorea di 5 metri di altezza è esposta a Changchun poi a Shanghai in Cina, città che acquisisce
numerose opere per la collezione pubblica. L’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga gli ha
attribuito l’onorificenza al merito di Cavaliere della Repubblica Italiana per l’arte. La mostra resterà aperta
al pubblico con guida della curatrice i sabati e le domeniche dal 10 di giugno al 2 di luglio compresi. In