
(AGENPARL) – gio 18 maggio 2023 Servizio Comunicazione e informazione
Stefano Contu
UNIONE Responsabile Ufficio Stampa
Bergamo, 18 maggio 2023
COMUNICATO STAMPA
Proseguono i presidi allo stabilimento di Seriate
“Mobilitazione continua” alla Clay Paky:
licenziamento incomprensibile per un addetto
FIM e FIOM: “l’Azienda non spiega, e non riprende le trattative per il PdR”
Continua la mobilitazione dei lavoratori Clay Paky, azienda di illuminotecnica leader nella
produzione di proiettori, che occupa a Seriate circa 130 dipendenti, che protestano contro il
metodo con il quale la società ha aperto la procedura di licenziamento di un loro collega. Anche
ieri, un presidio di 2 ore ha bloccato l’attività dell’azienda.
“Un lavoratore con esperienza ventennale – si legge in un comunicato sindacale, a firma R.S.U. FIM
CISL e FIOM CGIL – si è ritrovato senza alcun preavviso una convocazione presso ITL per un
tentativo di conciliazione in riferimento a un licenziamento per giustificato motivo oggettivo da
“ricondursi alla necessità di riorganizzazione e razionalizzazione delle risorse lavorative della
società” che comporterebbe la soppressione della posizione del lavoratore. Peccato che il 14
febbraio 2023, data in cui è stato sottoscritto il verbale relativo al conferimento del ramo d’azienda
al Gruppo industriale tedesco ARRI, è stato chiaramente specificato che non ci sarebbero state
conseguenze sulle lavoratrici e sui lavoratori presenti. Ci fa anche piacere che l’azienda dichiari che
non ci sia in atto nessun piano di ristrutturazione e che anzi sia tornata “a pieno regime ad
affrontare il proprio settore di mercato”, ma se così stanno le cose allora vorremmo sapere il
motivo per cui un lavoratore, che aveva tra l’altro da poco completato un ciclo formativo, si sia visto
recapitare dal nulla una lettera di licenziamento motivata dal fatto che la sua posizione sarebbe
stata soppressa”.
“Si parla molto dell’importanza di fare partecipare le Lavoratrici e i Lavoratori ai risultati
aziendali, di superare la logica del puro conflitto per affrontare insieme le nuove sfide di mercato –
continuano le organizzazioni sindacali dell’azienda – e poi ci si ritrova di fronte a chiusure
incomprensibili delle quali FIM CISL e FIOM CGIL vorrebbero avere delucidazioni. L’azienda deve
capire che la partecipazione passa attraverso il ruolo contrattuale e di rappresentanza del
Sindacato, considerando che ci sono anche altre questioni aperte sul tavolo da diverso tempo, in
particolare quella relativa al premio di risultato che vorremmo riprendere al più presto”.