
(AGENPARL) – mar 16 maggio 2023 Servizio Comunicazione e informazione
Stefano Contu
UNIONE Responsabile Ufficio Stampa
Bergamo, 16 maggio 2023
COMUNICATO STAMPA
Promosso da CISL FP, FP CGIL, UIL PA, CONFSAL UNSA, FLP EPNE, CONFINTESA e USB
Lavoratori INPS in agitazione
Giovedì presidio anche a Bergamo
A Bergamo il rischio di un esodo di 70 dipendenti
Nel corso del 2023, tra pensionamenti e richieste di trasferimento gli uffici INPS della provincia
di Bergamo perderanno qualcosa come una settantina di dipendenti, a fronte di un ingresso, di
33 vincitori dell’ultimo concorso (in cinque hanno rinunciato. Secondo gli ultimi dati resi noti da
INPS, oltre ai 17 pensionandi nell’anno, a Bergamo e provincia 52 domande di trasferimento sono
state accolte (il numero maggiore di tuta la regione), e nessun altro dipendente ha chiesto di
essere trasferito a Bergamo.
La situazione è esplosa negli ultimi tempi: Bergamo si è trovata tra le ultime provincie più
attrattive per i vincitori di concorsi, così come altre città del Nord Italia: il primo problema è
imputabile al carovita di queste latitudini; spesa e affitti sono decisamente più alti che in altre
zone della penisola, e così molti vincitori di concorso pubblico, mettono Bergamo tra le ultime
sedi di destinazione. E la situazione è abbastanza simile in ogni provincia lombarda, tanto che a
livello regionale si è deciso lo stato di agitazione e programmato un presidio, ce a Bergamo si
terrà per giovedì prossimo, 18 maggio, in viale Vittorio Emanuele, dalle 10.30 alle 12.30.
“Da tempo CISL FP, FP CGIL, UIL PA, CONFSAL UNSA, FLP EPNE, CONFINTESA e USB della
Lombardia denunciano la pesante carenza degli organici nelle sedi dell’istituto, con le ricadute sui
carichi di lavoro, la performance (e gli effetti sul salario accessorio) e i servizi da garantire – dice
Maurizio Lorini, segretario generale di CISL FP Bergamo. La scopertura di personale è del 57,2%.
Delle 471 persone assegnate alla Lombardia, nonostante la carenza fosse di 830 unità, hanno preso
servizio lo scorso 17 aprile solo in 355. Significa che le rinunce sono state di circa il 29%, un dato
distante dall’8% ostentato a livello centrale”.
E mentre le nuove assunzioni sono poche, continuano i pensionamenti e le mobilità, scrivono i
sindacati in un comunicato unitario.
“Stanchezza, frustrazione ed età avanzano tra i dipendenti dell’istituto, a cui manca il necessario
turnover. Questa difficile situazione sta aumentando il rischio di chiusura dei servizi, soprattutto
nelle agenzie territoriali, ma ad arrancare ci sono anche le sedi provinciali, con alcuni uffici
mandati avanti da 2-3 lavoratrici e lavoratori”.
“Con questi numeri – dice ancora Lorini -, la situazione di Bergamo peggiora sensibilmente, e
ancora di più rispetto al passato rischiamo di avere un’organizzazione non in grado di rispondere
alle esigenze di aziende e cittadini di tutta la provincia, in un settore e per servizi altamente sensibili
e importanti”.
“Non è neanche così sicuro che i 38 che aspettiamo accetteranno tutti l’incarico, e è un’incognita
anche quanto sarà consistente la seconda tranche di ingressi, prevista per la seconda metà
dell’anno. A fronte di questa condizione, rischiamo di avere una situazione tale che saremo in
sofferenza per garantire tutti i servizi necessari all’utenza. Quello da poco concluso, è stato un
concorso per laureati, quindi gente con età superiore e situazioni pregresse, con famiglia e casa nel
luogo d’origine. Qui, il caro vita colpisce duramente chi è abituato a altri livelli di spesa, e tutto
questo influisce sull’appetibilità del territorio”.
“Chiediamo che tutte le parti istituzionali e sociali del territorio si facciano carico del problema –
conclude il segretario CISL FP -, altrimenti ci troveremo presto senza sportelli, soprattutto nelle 6
agenzie in provincia, e la questione peggiorerà sempre più, con disfunzioni per aziende e per i
lavoratori dipendenti, che vedranno le risposte dilatate nel tempo”