
(AGENPARL) – lun 15 maggio 2023 De Rita cittadino onorario di Bevagna: “Qui c’è la misura”
Al fondatore del Censis l’onorificenza all’unanimità del consiglio comunale. È stato
lui a coniare il termine “bevagnizzazione”. Il sindaco: “Siamo capaci di sognare”
In una Sala del Consiglio di palazzo Lepri gremita, Bevagna ha insignito il professor Giuseppe De
Rita del riconoscimento di cittadino onorario. Fondatore del Censis, importante sociologo e figura
di prestigio dello Svimez tra gli anni Cinquanta e Sessanta, al professore è stato riconosciuto il
merito di aver coniato il neologismo “bevagnizzazione”, comparso per la prima volta nelle pagine
del Corriere della Sera nel 2004, quotidiano del quale è editorialista. Il conferimento è avvenuto
sabato 13 maggio, con tantissime persone che non hanno voluto mancare all’appuntamento.
Presenti, tra gli altri, anche l’europarlamentare Camilla Laureti e il senatore Walter Verini. Un
giorno decisamente significativo per Bevagna, che ha voluto omaggiare una figura molto legata alla
città, non solamente per aver coniato il termine che eleva la cittadina umbra come modello del
vivere in maniera genuina, armoniosa e tranquilla. Tratteggiando il profilo del dottor Giuseppe De
Rita e ripercorrendone l’importante carriera, il sindaco di Bevagna, Annarita Falsacappa, ha anche
messo in risalto l’attuale pensiero del sociologo rispetto alla situazione sociale e politica d’Italia. Nel
suo intervento, il primo cittadino ha sottolineato come “il dottor Giuseppe De Rita, da attento
osservatore qual è, ha colto l’essenza del paese, la semplicità austera della sua gente, la convinzione
di avere le radici nel bello che germoglia nella comprensione dell’unicità del luogo, che porta
ognuno ad apprezzare la vita che viviamo, tanto da credere che sia la sola vita possibile”. Il sindaco
di Bevagna ha voluto inoltre ringraziare De Rita per il “gradito dono” del termine
“bevagnizzazione”, un neologismo “che nessun altro borgo può vantare, che racchiude le emozioni,
il gusto, l’armonia, che si colgono vivendo a Bevagna”. “Il vivere in tranquillità – ha ammonito
Falsacappa – non vuol dire adagiarsi sul passato, ma esprimere la nostra capacità di creare, di
inventare, di sognare”. Dalle peculiarità agricole al Mercato delle Gaite, passando al forte legame
con il cinema, il sindaco Falsacappa ha messo in evidenza le tante eccellenze della città. A rendere
omaggio al dottor Giuseppe De Rita, presente alla cerimonia con alcuni familiari, anche gli
assessori e i consiglieri di maggioranza e opposizione. Presenti anche Laura, Antonello e Luca Radi,
figli di Leonello Radi, grande amico di De Rita con il quale ha condiviso l’esperienza
dell’associazione Nemetria, di cui il neo cittadino bevanate è presidente. Apprezzando in maniera
emozionata l’iniziativa dell’amministrazione comunale, la famiglia Radi è apparsa visibilmente
commossa ogniqualvolta è stata ricordata la figura dell’indimenticato Leonello. E, a ricordarlo, è
stato anche lo stesso Giuseppe De Rita, una volta presa la parola. “Per quale motivo si dà una
cittadinanza onoraria? – si è chiesto il dottor De Rita – Per un aspetto fondamentale, quello affettivo.
Mia moglie amava moltissimo questa città – ha proseguito – e venivamo sempre per le Gaite. Anche
Leonello Radi credeva molto in questo paese. Il mio attaccamento a Bevagna lo devo anche a
un’amica, Maria Venturini. Abbiamo lavorato insieme negli anni Cinquanta e Sessanta, poi lei qui
ha portato avanti l’associazione culturale ‘Le Mura e gli Archi’, un nome che le avevo proposto
leggendo una poesia di Giacomo Leopardi”. Ma “bevagnizzazione” non significa solamente vivere
in maniera tranquilla e armoniosa. Ad andare alla radice del ragionamento che ha portato De Rita a
coniare questo termine è stato lo stesso professore. “Bevagna mi ha dato il senso della misura – ha
detto ai presenti -. Parte del merito va alla sua collocazione geografica e al fatto che non è né una
metropoli né un piccolo borgo. Ho sempre avuto l’impressione che dentro questa città ci fosse la
cultura della misura. I greci giudicavano le persone dalla loro misura e la dismisura era invece un
peccato. Quando è nata ‘bevagnizzazione’ era in atto un processo sociale per il quale la gente voleva
vivere in una dimensione misurata, è per questo che il termine viene immediatamente dopo questa
volontà da parte delle persone di voler abitare in luoghi così. Perché ‘bevagnizzazione’ non è
diventata battaglia politica? – si è chiesto nuovamente il professore -. Perché ad un certo punto ha
vinto la parola borgo, l’imborghesimento. Se andiamo a vedere il Pnrr, siamo pieni di bandi per i
borghi. Il borgo ha colpito subito, mentre ‘bevagnizzazione’ ha un valore molto più forte, quello di
stabilire un processo, anche psicologico”. Più che un intervento di circostanza, le parole del
professor Giuseppe De Rita hanno avuto il carattere di una vera e propria lezione sociologica. È
anche per questo che il suo discorso è stato salutato da un lungo e caloroso applauso: tutti in piedi
per omaggiare il nuovo bevanate. Poi la firma nel libro delle cittadinanze onorarie, con il professor
De Rita che ha ricevuto dal Comune una targa contenente la raffigurazione di un dipinto del
maestro Luigi Frappi. Anche il Mercato delle Gaite, con il podestà Giuseppe Proietti, ha voluto
omaggiare il professor De Rita con un dono.