
(AGENPARL) – ven 12 maggio 2023 Antonio Giordano, giornalista Corriere dello Sport, è intervenuto a Radio Marte nel corso di “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni: «Credo che tra De Laurentiis e Spalletti, o anche tra presidenti ed allenatori passati, ci sia sempre stata condivisione di intenti. Anche perché De Laurentiis ha il pregio di riconoscere che le competenze appartengono a chi è competente. E quindi in argomenti di carattere squisitamente tecnico De Laurentiis non entra e non c’è mai entrato. Sicuramente trovare giocatori motivati è stato uno dei segreti che hanno portato il Napoli al successo. Penso che si era arrivati alla conclusione di un ciclo e nessuno voleva ammetterlo, forse per una forma di nostalgia, ma il ciclo era finito e lo aveva già detto Ancelotti. E non se ne rendevano conto nemmeno quelli che osservavano la realtà quotidiana. E secondo me sono stati bravi tutti, De Laurentiis, Giuntoli, Spalletti ad orientare questa rivoluzione di pensiero che ha portato ad un risultato straordinario. Questa è una squadra educata ad un certo tipo di gara e quella forma di educazione è stata spalmata e sfruttata due anni fa. Gli altri c’erano già, di fatto solo Kim e Kvaratskhelia sono diventati titolari e Olivera nel tempo. Quindi 8-9/11 erano quelli di due anni fa. Per proseguire il ciclo vincente di Spalletti bisogna riuscire ad essere sé stessi, fronteggiare le possibili difficoltà che nasceranno con l’addio di Giuntoli, che ha dimostrato di avere delle qualità importanti. E poi tener fede sempre a quella che è la filosofia del progetto di questi 19 anni che non può essere disconosciuto. Per tanto resto affidato alla capacità di De Laurentiis e a quella straordinaria di Spalletti. Uno scudetto così bello non l’ha vinto quasi mai nessuno. Se preferisco superare i 91 punti di Sarri o che Osimhen diventi capocannoniere? Allora il capocannoniere fa chic ma quando hai vinto lo scudetto sei già nella storia, tutto quello che accade o è accaduto conta poco. Credo che i 91 punti non siano nemmeno più un rimpianto di Napoli. Lo sono stati e sarebbero rimasti tali se non ci fosse stato altro, ma è successo altro».
Francesco Montervino, ex azzurro e dirigente, è intervenuto a Radio Marte nel corso di “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni. «E’ chiaro che con Giuntoli il Napoli perde il direttore che ha fatto rivincere lo scudetto dopo 33 anni, perde un autentico uomo di calcio, un competente, un direttore che negli ultimi due anni ha fatto capire davvero il suo valore. Il Napoli, insomma, perde un grandissimo competente. L’area scouting è fondamentale per un direttore. Anche perché quando c’è un direttore da campo, come Giuntoli o, nel mio piccolo, sono io, tu sei impegnato tanto sulla squadra, a condividere con l’allenatore dinamiche tecniche, tattiche, comportamentali, caratteriali, gestionali. Di conseguenza il lavoro sporco dello scouting lo dovrebbe fare un settore a parte. È chiaro, poi, che anche il direttore fa scouting e insieme si mettono poi le notizie e l’archivio che si ha dei calciatori e si decide in base a quelle che sono le caratteristiche tecniche che vuole l’allenatore quale è il giocatore da seguire. L’ultima parola resta sempre al direttore. Mentre nel caso specifico di Mantovani e Micheli, questi sono elementi che hanno cominciato col Napoli e quindi sono filo-società più che filo-direttore. Però quello che mi risulta è che insieme hanno fatto un lavoro straordinario in questi anni. Le indicazioni le hanno date Giuntoli e l’allenatore, poi Micheli e Mantovani hanno cercato di scandagliare quello che era il mercato europeo e mondiale. E’ chiaro che l’allenatore che quest’anno ha completamente stracciato il campionato può avere il timore che qualche figlio vada via. A Napoli dopo che hai vinto diventa difficile ripetersi. Credo che l’allenatore voglia avere la possibilità di potersi ripetere. Se la squadra non si migliora o integra, si fa fatica. Spalletti dopo aver lasciato un segno così importante vorrà soprattutto garanzie di natura tecnica. Sono certo che non saranno di natura economica. L’entusiasmo e la novità sono state tra le due caratteristiche principali che hanno portato a vincere il campionato. Spalletti ha completamente isolato la squadra dal clamore esterno e alla fine ha percorso la strada in discesa. Pietro Accardi credo che sia un direttore giovane, all’avanguardia, attento alle dinamiche tecniche, anche lui un direttore da campo. E credo che oggi le caratteristiche di un direttore siano queste. Non esiste più il direttore da scrivania ed ha rapporti solo con i procuratori. Oggi il direttore deve sapere di calcio e Pietro rispecchia perfettamente la nuova tipologia del direttore e potrebbe essere all’altezza di un percorso importante come quello di Napoli. Se così dovesse essere io non posso che fargli un grandissimo in bocca al lupo. Io e Pampa Sosa siamo stati i primi giocatori ad essere acquistati da questo nuovo Napoli. Lo abbiamo visto nascere e crescere. Oggi vedere festeggiare questa squadra ti rende orgoglioso, anche se diventa un po’ sciocco dire “lo sento mio questo scudetto”, però è nato da lì».
Mario Giuffredi,agente dei calciatori Di Lorenzo, Mario Rui e Politano, è intervenuto a Radio Marte è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, condotto da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: «E’ uno scudetto anche mio? Mi sento campione d’Italia da tifoso e da cittadino napoletano, innanzitutto. Poi certo ho avuto l’opportunità di vivere la quotidianità dei calciatori, vivendo con loro le emozioni e il percorso che ha condotto di vincere il campionato. Mario Rui nel suo tragitto a Napoli ha avuto tanti momenti difficili, ha subito critiche spesso ingiuste, alla fine con il lavoro suo ha dimostrato di essere da Napoli, ci teneva molto a fare bene con gli azzurri. Lo stesso dicasi per Politano, che ha disputato un grande stagione dopo qualche incertezza sul futuro dell’estate scorsa. Di Lorenzo a vita col Napoli? Sino al 4 giugno non parleremo di contratti e di altro, lo faremo dopo. Il capitano è stato elogiato pubblicamente da De Laurentiis? Giovanni ha dimostrato di essere uno dei terzini più forti d’Europa, un leader silenzioso e indiscutibile dello spogliatoio, un ragazzo intelligente, le parole del presidente fanno sempre molto piacere, la volontà del ragazzo è di restare, contiamo che le parole del presidente si tramutino in fatti. Il Napoli ha un’opzione di rinnovo sino al 2025 per Politano? Credo di sì, ma il contratto non è stato sottoscritto da me non essendo all’epoca il suo agente. Resteranno tutti e tre gli assistiti? Da parte nostra c’è la volontà di restare, dovremo verificare insieme a presidente e allenatore, a bocce ferme, se c’è anche la loro. Giuntoli via? Mi auguro che non vada via, da tifoso, da addetto ai lavori e da amico. Cristiano è una risorsa umana di grandissimo livello per il Napoli, se dovesse andare via il club perderà tanto, anche se c’è da stare tranquilli perché il Napoli è in ottime mani, quelle del presidente. Spalletti? Ha dimostrato di essere un grande allenatore e un grande leader, meriterebbe anche di essere gratificato e di essere confermato per quello che ha fatto. Poi penso che si incontrerà con De Laurentiis per discutere di tante cose».