
[lid] – I singoli stati-nazione devono conferire all’UE ancora più potere per aiutare a combattere il possibile ritorno di Donald Trump, ha affermato Guy Verhofstadt, amante del grande governo.
Il famoso eurofederalista Guy Verhofstadt ha dichiarato che i singoli stati-nazione in Europa devono ora cedere più poteri all’UE per contrastare il ritorno di Donald Trump.
Un uomo con un odio appassionato per la Brexit, Verhofstadt ha regolarmente spinto affinché l’Unione europea ricevesse più potere, avendo ripetutamente invitato i governi nazionali a cedere i loro poteri sovrani a burocrati non eletti a Bruxelles.
In un pezzo di opinione che segna la “Giornata dell’Europa” – una celebrazione inventata dai pezzi grossi europei durante la metà degli anni ’60 – Verhofstadt ha espresso seria preoccupazione che il presidente Donald Trump possa essere rimesso in carica dagli elettori americani nel 2024, aggiungendo che i progressisti all’interno dell’UE devono ora lavora per combattere l’influenza che l’aspirante 47esimo presidente potrebbe avere sul blocco.
“Donald Trump sarà sicuramente il candidato repubblicano alla presidenza americana del prossimo anno”, ha scritto in un pezzo pubblicato lunedì da Euractiv, aggiungendo che il sindacato ora deve prendere sul serio la reale possibilità di “Trump 2.0”.
“Dobbiamo preparare un’Europa sovrana e capace di difendere i propri interessi”, ha proseguito, affermando che gli Stati ora devono essere disposti a cedere ancora di più la propria sovranità a funzionari dell’UE non eletti.
Come parte di tale trasferimento di potere, Verhofstadt ha scritto che i paesi devono cessare di avere elezioni democratiche allo scopo di scegliere i rappresentanti statali nell’UE, rompendo il legame nazionale con i loro rappresentanti. Invece, i cittadini europei parteciperebbero a elezioni transnazionali più ampie in cui i singoli cittadini saranno tenuti a votare per candidati di partiti paneuropei privi di radici locali.
L’ex negoziatore della Brexit ha anche chiesto la capacità dei governi nazionali di porre il veto a leggi e regolamenti in fase di attuazione nell’Unione Europea, qualcosa che consentirebbe effettivamente a Bruxelles di imporre leggi agli Stati membri senza il loro consenso.
Infine, ha sostenuto un giro di vite sul cosiddetto “regresso democratico” all’interno dell’Unione europea, un possibile riferimento alle affermazioni fatte dagli eurocrati secondo cui – opponendosi alle richieste di Bruxelles su varie questioni – governi come Polonia e Ungheria stanno effettivamente tentativo di minare la democrazia .