(AGENPARL) - Roma, 9 Maggio 2023(AGENPARL) – mar 09 maggio 2023 CGIL SICILIA
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Mafia: Mannino ( Cgil), “C’è oggi un calo di tensione nella lotta alla
mafia e un preoccupante degrado politico-istituzionale. E’ come se
Impastato e Falcone fossero morti invano. E’ tempo dunque di mobilitarsi
contro questa situazione”
Palermo, 9 mag- “Assistiamo oggi a un calo di tensione nella lotta
contro la mafia. Si varano provvedimenti come quelli sugli appalti che
allargano le maglie della discrezionalità, la pubblicistica privilegia
il gossip piuttosto che la ricerca della verità su complicità e
collusioni, viene riabilitato un ceto politico che per quanto abbia
scontato i suoi debiti con la giustizia non può tornare illibato. E’
come se Peppino Impastato e Giovanni Falcone fossero morti invano”. Lo
dice il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino. “L’attuale
clima – aggiunge Mannino- ci preoccupa, la mafia è entrata in tanti
settori economici, dai rifiuti alla sanità, anche grazie a un ceto
politico se non colluso compiacente. I fatti ma anche le dichiarazioni
di esponenti politici e delle istituzioni rivelano un degrado morale che
va contrastato. E’ necessario dunque che le forze democratiche e
antimafiose della Sicilia- sottolinea Mannino- tengano accesi i
riflettori su quanto accade e non consentano che sui temi della legalità
e delle azioni contro la criminalità organizzata si stenda il velo
dell’oblio”. Mannino sottolinea la “necessità di una Sicilia libera dai
condizionamenti mafiosi in economia, nel lavoro e nelle istituzioni.
Libera dal malaffare che la sta strozzando e che le impedisce di
progettare il proprio futuro”. Dice il segretario della Cgil: “Il tempo
di Pio La Torre, Impastato, Falcone è ora, è ora che dobbiamo
mobilitarci e la Cgil è pronta a organizzare questa lotta. Come
Impastato vogliamo che la bellezza della nostra terra e dei giovani
sconfigga la misera di chi lucra e affama il popolo”.
Mannino chiede che “vengano svelate le reti di complicità e di
corruzione che favoriscono gli interessi mafiosi, a cominciare da quelle
che hanno consentito gli affari di Messina Denaro. E’ questo che ci
interessa sapere: con chi faceva affari, su cosa aveva allungato le
mani, chi glielo aveva consentito”. E aggiunge: “Ancora oggi, come
diceva Pio La Torre, occorre seguire i soldi e svelare gli ‘affari’,
chi ci sta dietro e chi partecipa, tutti soggetti che non fanno gli
interessi della Sicilia e dei siciliani, anzi impediscono lo sviluppo
della nostra regione, piegando per i propri interessi le risorse di cui
la Sicilia può disporre”. Il segretario della Cgil ricorda “le
innumerevoli truffe e appropriazioni indebite a valere dei fondi
europei. E ora che ci sono pure le risorse del Pnrr- rileva- è lì che
occorre tenere accesi i riflettori”. Ma non solo su quello che sarà ma
“anche quello che è stato. E’ lecito quindi chiedersi a che punto siano
le indagini su complicità e collusioni. Solo rompendo le dinamiche
affaristiche- clientelari- mafiose, colpendo corruzione e mafia, si può
pensare a innescare un trend virtuoso di sviluppo che porti a lavoro
duraturo e di qualità”.
2023 dac