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[lid] Gentile Presidente, Carissimi,
ringrazio l’AIL per il cortese invito a questo importante convegno nazionale su un tema di grande
attualità qual è quello della correlazione tra impatto ambientale e rischi sanitari. Purtroppo,
concomitanti impegni istituzionali non mi consentono di potervi partecipare in presenza.
Per non rubare troppo tempo ai lavori, entro subito nel merito. E ormai acclarato che ambiente e
salute sono due facce della stessa medaglia: un ambiente salubre e sostenibile influisce positivamente
sulla qualità della nostra vita, della salute, dell’aria, delle acque, del cibo che mangiamo ogni giorno
Ed è vero anche il suo contrario. Come Ministero dell’Ambiente ne siamo consapevoli. È per questo
che l’approccio che utilizziamo, contenuto anche nella Strategia nazionale per la Biodiversità, non
può che essere “One Health”, vale a dire una visione sistemica, che lega insieme i due grandi temi in
maniera circolare.
I cambiamenti climatici, l’inquinamento ambientale, le modalità produttive ed industriali, gli stili
di vita, ciò che mangiamo, sono tutti temi correlati tra loro, che impongono un’assunzione di
responsabilità collettiva e strategie di azione intersettoriali per individuarne un difficile ma non
impossibile equilibrio.
Innovazione e sostenibilità sono le due direttrici fondamentali attraverso le quali si snodano le
politiche che questo Ministero sta mettendo in campo. Ed è in questa direzione che dobbiamo andare
se vogliamo difendere il pianeta dai cambiamenti climatici, che sono sempre più impattanti sulla
nostra vita. Da questo punto di vista, strumento importantissimo sarà il Piano nazionale di
adattamento ai cambiamenti climatici che a breve sarà adottato in modo definitivo.
Sappiamo bene come le agende globali ed europee fissino dei targets particolarmente ambiziosi
per ciò che riguarda la decarbonizzazione del pianeta, l’obiettivo inquinamento zero e la salvaguardia
delle biodiversità. L’Italia sta facendo la propria parte, con investimenti importanti che tengano
insieme il rispetto per l’ambiente e la crescita economica. Come dico sempre, infatti, la transizione
ecologica è tema non più procrastinabile e fondamentale ma deve essere guidata da buonsenso, giusta
e non ideologica.
Importante è anche tutto il lavoro che stiamo portando avanti sul tema delle bonifiche ambientali,
a cui stiamo dedicando grande attenzione ed una grande mole di investimenti, e del corretto
smaltimento dei rifiuti, per ammodernare ed efficientare il nostro sistema impiantistico, bandendo
definitivamente il ricorso alla discarica. Naturalmente occorre che anche l’approccio culturale del
Paese cambi e si adegui al tempo nuovo. La promozione di uno stile di vita salutare e sostenibile, il
corretto approccio al rifiuto, la riduzione degli sprechi, sono tutti aspetti che chiamano in causa il
singolo. Perché ciascuno di noi ha la propria parte di responsabilità in questo sfidante percorso.
Grata a tutti voi per avermi concesso questo breve spazio di apertura, vi auguro buon lavoro. Che
sia foriero di spunti interessanti e nuove consapevolezze.