(AGENPARL) – sab 29 aprile 2023 Emilia-Romagna: dinamiche 2022 mercato del lavoro, formazione e istruzione
MERCATO DEL LAVORO
Il 2022 si caratterizza per un generale miglioramento del mercato del lavoro rispetto all’anno precedente: il tasso di occupazione (20-64 anni) sale al 74,8%, in crescita rispetto al biennio precedente e in avvicinamento al dato pre-pandemico. Il valore è di 10 punti superiore alla media nazionale, e superiore sia a quello del nord-est che del nord.
Continua a diminuire la disoccupazione, con il tasso percentuale, misurato come rapporto percentuale tra il numero delle persone in cerca di occupazione di 15 anni ed oltre e la popolazione attiva, stimato attorno al 5,0%, in riduzione per il terzo anno consecutivo. Dopo il picco rilevato nel 2020, inizia a ridursi il tasso di inattività, stimato attorno al 21,3% nella fascia di età 20-64 anni. Tra chi lavora part time, diminuisce la quota di quanti dichiarano di esserlo perché non sono riusciti a trovare un lavoro a tempo pieno. Gli occupati che dichiarano di svolgere un lavoro a tempo parziale perché non ne hanno trovato uno a tempo pieno sul totale degli occupati, è pari in regione al 7,7% in calo dal 9% del 2022. Tale valore è inferiore alla media nazionale (10,2%) e a quella di tutte le altre regioni ad esclusione del Veneto (7%). Su tale fenomeno permane tuttavia un divario di genere significativo pari a 9,4 punti percentuali (3,5% per i lavoratori e 12,9% per le lavoratrici), comunque in contrazione sul 2021 quando il divario era pari a 10,7 punti percentuali.
In aumento è anche l’occupazione delle donne, tra i 25 e i 49 anni, con e senza figli. Il rapporto tra il tasso di occupazione delle donne con figli in età prescolare e quello delle donne senza figli in regione risulta in crescita per il secondo anno consecutivo, passando dal 79% del 2020 all’81% del 2021 all’82,4% del 2022. L’Emilia-Romagna evidenzia un rapporto superiore sia a quello medio nazionale (72,4%) sia alla media delle regioni del Nord (77,8%). Un valore pari a 100 significherebbe che non vi sono differenze di occupazione fra donne con e senza figli.
Migliora il posizionamento regionale anche per quanto riguarda la percezione dei lavoratori rispetto ad alcuni temi, tra cui quello dell’insicurezza dell’occupazione. Nel 2022, in regione la percentuale di occupati che nei successivi 6 mesi ritengono sia probabile perdere il lavoro attuale e sia poco o per nulla probabile trovarne un altro simile è pari al 4,8% dell’occupazione totale, in riduzione rispetto al 5,7% del 2021 e al di sotto del livello 2019 (5,2%). Il valore è però superiore a quello del nord-est e a quello di Veneto e Lombardia (rispettivamente 3,8 e 3,7).
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Prosegue la riduzione della dispersione scolastica tra i più giovani. In Emilia-Romagna, la quota di giovani di 18-24 anni con al più il diploma di scuola secondaria di primo grado (licenza media), che non sono in possesso di qualifiche professionali regionali ottenute in corsi con durata di almeno 2 anni e non inserite in un percorso di istruzione o formazione è stimata nel 2022 attorno al 9,5% (in riduzione rispetto allo scorso anno (quando era stimata al 9,9%), dato che allinea la regione alla media del Nord.
Nel 2022 diminuisce l’incidenza dei giovani Neet. In Emilia-Romagna ma soprattutto diminuisce, con uno dei livelli più bassi d’Italia, l’incidenza dei i cosiddetti Neet ovvero i giovani tra i 15 e 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono impegnati in percorsi di formazione (i cosiddetti NEET), che era stimato attorno al 15,1% nel 2021, si riduce al 12,2% nel 2022, dato che conferma l’ottima performance della regione (dato superiore solo a quello del Trentino-Alto Adige). Tale valore risulta anche inferiore al dato pre-pandemia (14,1% nel 2019). La diminuzione interessa in misura consistente la componente femminile, dove l’incidenza sulla popolazione residente passa dal 19,3% del 2021 al 13,5% del 2022 (17,4% nel 2019). Più stabile la dinamica rilevata tra i maschi, con un calo ridotto (dall’11,3% all’11%). Buona anche la partecipazione dei lavoratori alla formazione continua (persone fra 25 e 64 anni che hanno partecipato nelle 4 settimane precedenti a percorsi formativi). Il valore si attesta sul 11,9% al di sopra del livello italiano e del nord-est.
Segnali positivi arrivano dal mondo della formazione terziaria, con riferimento alle giovani donne di 30-34 anni. Anche nel 2022 si osserva una crescita della quota di giovani donne (30-34 anni) con un titolo di laurea o superiore, passato dal 41,3% del 2021 al 42,4% del 2022. Tra i maschi, invece, si osserva un peggioramento dell’indicatore (in riduzione dal 26,0% al 24,2%).
Considerando la popolazione giovanile complessiva, in regione la quota di laureati è stimata nel 2022 al 33,2% (rispetto al 33,6% del 2021), dato che la colloca al secondo posto tra le regioni italiane, dopo il Lazio, due punti sopra la Lombardia e più di 5 rispetto al Veneto. Questa differenza permane anche nel caso di persone con almeno il diploma fra 25-64 anni, che rappresentano il 68,1% delle persone di quella classe di età. In questo indicatore l’Emilia-Romagna si posiziona sopra la media italiana, quella del nord e di Veneto e Lombardia.
Per quanto riguarda la partecipazione dei bambini ai servizi educativi per la prima infanzia, dopo la battuta d’arresto del biennio 2020-2021, si rileva una ripartenza nel 2022. In Emilia-Romagna, nella media del triennio 2020-2022, i bambini tra 0 e 2 anni che frequentano i servizi per l’infanzia rappresentano il 37,6% (oltre sei punti percentuali in più rispetto al triennio 2019-2021), dato che colloca la regione ampiamente al di sopra della media nazionale e delle regioni del Nord (al terzo posto a livello nazionale, dopo la provincia autonoma di Trento ed il Piemonte).
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