
(AGENPARL) – ven 28 aprile 2023 Per quanto consentito, ed opportuno, se la sicurezza sul lavoro è una priorità sociale, in linea con il dettato Costituzionale (artt. 32, 35, 41, 117), che prevede l’acculturamento mirato ed adeguato di tutto il popolo, residua come solo ed unicamente la connessa adeguata, tempestiva e diffusa scolarizzazione ( garanzia anche dell’auspicata omogeneità’/uniformità’), in ordine al possibile rischio lavorativo, rappresenterebbe quel valore aggiunto, atto, a limitare ogni relativo danno e concretizzare l’accettabilità dello stesso rischio fino a perimetrare, efficacemente, la sicurezza sul lavoro.
Tanto, colmerebbe quel “vulnus” inconfessabile, presente nell’ attuale paradigma, che, di fatto, già limita la relativa e variegata istruzione/informazione/formazione all’occorrenza (corsi per dovere), slegando, nel contempo, tale prioritario e determinante fattore dalla universalità come, anche, dalla stessa età e cultura dei destinatari.
Si tratta di un cambiamento epocale, da fare partire senza alcun indugio sostiene l’ing. Paola Mazzotta, autrice in tema di criticità sull’attuale paradigma inerente la sicurezza sul lavoro, all’interno della propria tesi di laurea magistrale dello scorso gennaio 2020. Cambiamento, questo, che permetterebbe alla popolazione di ben acquisire, nel tempo, quell’istruzione di base su cui ciascun soggetto potrà meglio innestare le sole, successive e specifiche istruzioni personali che lo riguarderanno in ordine al proprio impiego a garanzia dell’efficace, uniforme e rapido innalzamento del livello di conoscenze e competenze, atteso, sull’intero territorio nazionale, per l’abbattimento di ogni rischio nell’ ambito lavorativo.
Un contributo, non secondario, può essere atteso, per i fini in questione, dal personale esperto in materia per specifico studio come, anche, dai vigili del fuoco con protocolli d’intesa, per l’insegnamento nelle scuole, a partire dal primo cicloall’interno del sistema pubblico di istruzione, in tema di sicurezza sul lavoro, e’ quanto afferma Fernando Cordella, Presidente del sindacato ANPPE vigili del fuoco.
Continua Cordella – è come la pandemia che ci ha insegnato che per tutelare il diritto alla vita e al lavoro bisogna indirizzare sia investimenti economici ma ancora di più culturali sul concetto di “sicurezza e salute”.