
(AGENPARL) – mer 26 aprile 2023 Lucha y Siesta, Cicculli: l’antiviolenza non si processa, salvaguardare chi lavora per il bene comune, Atac ritiri la costituzione di parte civile
Roma, 26aprile 2023 – Si è tenuta oggi l’udienza che vede imputata la casa delle donne “Lucha y Siesta” per l’occupazione dell’immobile di via Lucio Sestio, precedentemente di proprietà dell’Atac. L’acquisto da parte della Regione Lazio non ha portato il dovuto riconoscimento e la tutela necessari per una nuova istituzione civile nata e cresciuta dal basso, all’avanguardia nel contrasto alla violenza di genere.
C’è processo e processo – dicono le attiviste – contrapponendo il percorso democratico di riconoscimento di un bene comune transfemminista con il processo giudiziario che si tiene nelle aule di piazzale Clodio. L’antiviolenza non si processa.
Un presidio sociale che dopo 15 anni ha dimostrato che la violenza di genere richiede un impegno sistemico e strutturale da parte delle istituzioni, non retorica da 25 novembre, ma coraggio di sfidare le posture che vittimizzano le donne e criminalizzano, come in questo caso, chi si impegna con ogni mezzo a costruire i necessari percorsi di uscita dalla violenza di genere.
La notizia odierna che Atac ha deciso di chiedere la costituzione di parte civile è un pessimo segnale mandato dalla partecipata comunale, su cui sarà necessario lavorare nei prossimi mesi. Non c’è alcun risarcimento da sanare da parte di chi ha contributo in maniera così decisa a cambiare il volto della nostra città.
È evidente che questo processo invece di salvaguardare il bene della collettività cerca di punire chi ha dato e continua a dare tutto il possibile per il bene comune. È urgente uscire da questa bizzarra dicotomia e unire il fronte comune, costruire nuove alleanze per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere.
Lo dichiara in una nota la Presidente della Commissione capitolina Pari Opportunità Michela Cicculli