
(AGENPARL) – gio 20 aprile 2023 ROGO PRIMAVALLE: ORSINI (FI), “TENERE VIVO RICORDO PER UNA VERA PACIFICAZIONE NAZIONALE”
“Chi appartiene alla mia generazione o alle generazioni precedenti dovrebbe avere scolpiti nella memoria il ricordo e le immagini della tragedia di Primavalle. Un episodio di violenza politica che suscitò grande emozione anche in quegli anni nei quali la violenza stava diventando una triste consuetudine della lotta politica. Anni cupi, nei quali, è tempo di riconoscerlo, gran parte della sinistra negava la presenza degli opposti estremismi e di conseguenza la negavano molti giornali di opinione ed intellettuali affermati, la negavano molti di coloro che sedevano nelle cattedre delle università e delle scuole e si tendeva a minimizzare gli episodi di violenza politica nei quali le vittime erano esponenti di destra o a liquidarle addirittura come regolamenti di conti nell’ambito dell’estremismo nero. Eppure, la morte tragica dei due figli di Mario Mattei, la morte tragica di Virgilio e di Stefano, bruciati vivi sotto gli occhi inorriditi dei soccorritori per la sua crudeltà, per il suo carattere assurdo, per la futilità delle ragioni che l’avevano ispirata colpì profondamente l’opinione pubblica e divenne uno dei tristi simboli di quella stagione, che a buon diritto è stata definita di piombo. Ha ragione la presidente Meloni: tenere vivo il ricordo di quegli anni, di quei fatti è la condizione essenziale perché non si ripetano, per una vera pacificazione nazionale. Gli opposti estremismi, per tanto tempo negati, sono stati una tragica realtà. E se nessuno può contestare al Partito Comunista di aver fatto argine negli anni successivi e con grande fermezza al terrorismo delle Brigate Rosse, tuttavia una riflessione sugli errori e sugli orrori di quegli anni e sulla negazione del pericolo rosso, quando le Brigate Rosse erano definite ‘sedicenti’, quando erano ‘compagni che sbagliavano’, un’autocritica serena e severa non è ancora stata fatta. Questo ricordo in Parlamento non è un impossibile risarcimento di quella giustizia mancata è invece un momento importante per ricordare una memoria ed un’identità condivise di quegli anni di piombo. Questo non restituirà a Virgilio e a Stefano la vita che non hanno vissuto, non cancellerà il dolore dei loro cari, ma darà un senso alla loro morte e alla sofferenza dei loro familiari. Darà un senso alla morte di tutti coloro che hanno perso la loro vita rivendicando la libertà di esprimere le proprie idee. Parlo di quell’identità condivisa alla quale si appellava il Presidente Berlusconi nel discorso di Onna che si fonda sul principio di libertà e appartenenza ad una comunità di uomini liberi”. Così l’On. Andrea Orsini di Forza Italia, intervenuto poco fa in Aula per la commemorazione dei fratelli Mattei.
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