Non svolge un buon servizio alla cittadinanza uno Stato che non prevede “docenti non aggiornati, né formati”, perché nega “il diritto-dovere di formazione professionale e aggiornamento” ad una parte del personale insegnante: l’aggiornamento e la formazione devono gravare “su tutto il personale docente e non solo su un’aliquota di esso”. Per questi motivi, il Tribunale di Treviso ha deciso di assegnare ad un docente, che ha presentato ricorso con Anief, “in virtù di una serie di contratti a tempo determinato, stipulati negli a.s. 2020/21 e 2021/22”, i 1.000 euro negati dall’amministrazione scolastica della Carta del docente inizialmente negati.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ribadisce che le chiare espressioni sulla materia del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia europea, con la famigerata ordinanza del 18 maggio 2022, non lasciano spazio a dubbi. Tutti coloro che dal 2016hanno svolto supplenze annuali, a vario titolo, hanno facoltà di presentare ricorso gratuito al giudice del lavoro per recuperare la Carta del docente e recuperare tutto l’importo annuo dei 500 euro negati in modo illegittimo. Vale pure gli educatori, per i quali si è espressa favorevolmente Cassazione. Il docente e l’educatore possono fare ricorso al giudice anche in modalità collettiva”.
LA SENTENZA
Il giudice ha riportato nella sentenza il parere del Consiglio di Stato, che “nella pronuncia n. 1842 del 16.03.2022 ha ritenuto che la scelta ministeriale forgi un sistema di formazione “a doppia trazione”: quella dei docenti di ruolo, la cui formazione è obbligatoria, permanente e strutturale, e quindi sostenuta sotto il profilo economico con l’erogazione della Carta, e quella dei docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcuna obbligatorietà e, dunque, alcun sostegno economico. Secondo il C.d.S., “un tale sistema collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A. […] è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla”.
Inoltre, il giudice di Treviso ha spiegato che “sulla compatibilità con il diritto dell’Unione europea, è poi recentemente intervenuta sulla questione la Corte di Giustizia a seguito di domanda pregiudiziale ex art. 267 TFUE” ricordando che la Carta del docente va assegnata anche i supplenti, perché “la formazione continua dei docenti” risulta “obbligatoria tanto per il personale a tempo indeterminato quanto per quello impiegato a tempo determinato presso il Ministero”. La “Corte Giustizia UE, sez. VI, 18/05/2022, n.450” ha quindi detto che “la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti”.
Per concludere, “il Giudice del Lavoro del Tribunale di Treviso, disattesa ogni altra domanda, eccezione e difesa, definitivamente pronunciando, così provvede: Accerta e dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di Euro 500 annui per gli a.s. 2020/21 e 2021/22 tramite la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente e, per l’effetto, condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione della parte ricorrente l’importo complessivo di Euro 1.000 tramite il sistema della Carta elettronica”.
IL RICORSO CON ANIEF
L’Anief mette a disposizione di tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado precari dal 2016 la possibilità di presentare ricorso al giudice del lavoro, attraverso i legali del giovane sindacato, per chiedere l’assegnazione dei 500 euro annui prevista dalla Carta del docente: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma, che può raggiungere 3.500 euro netti. È possibile visionare la video guida, lascheda rilevazione datie la modalità di adesione al ricorsoper chi non vuole sottostare alla sottrazione illegittima della Carta del docente.
PER APPROFONDIMENTI:
Carta del docente ai precari? Per il Tribunale anche loro hanno il diritto-dovere di procedere all’aggiornamento professionale: altri 1.500 euro recuperati da un supplente a Catania
Carta del docente, è irragionevole non darla ai precari: il Tribunale di Catania ripercorre le tante sentenze favorevoli e assegna mille euro a un’insegnante. Anief: non ci fermiamo più
Carta del docente negata ad una precaria per 5 anni, il Tribunale di Trani le assegna 2.500 euro: rientra nel “riconoscimento del servizio c.d. pre-ruolo svolto”
Carta del docente, a Roma una maestra precaria recupera 2 mila euro: la Legge 107/15 “Buona Scuola” ha dimenticato i supplenti ed il Tribunale ci mette una “pezza”
Carta docenti, a Udine un’insegnante precaria dal 2016 recupera 3mila euro. Pacifico (Anief): le giustificazioni del Ministero non reggono, in questi anni il personale ha fatto anche la dad da casa
Carta docente da 500 euro, si assegna ai precari tutta la somma anche se le ore settimanali sono ridotte: il Tribunale di Terni dà 1.500 euro ad un’insegnante per tre supplenze annuali
Carta docente da 500 euro l’anno, non c’è differenza tra docenti di ruolo e precari: insegnante fa ricorso e il Tribunale di Marsala gli assegna i 500 euro della supplenza del 2017/18
Docente precaria, niente carta del docente per sei anni: i 3mila euro negati adesso glieli fa restituire tutti il tribunale di Cosenza
Carta del docente, anche il tribunale di Reggio Emilia dice che va pure ai precari: 2.500 euro a una supplente che ha lavorato 5 annualità tra il 2016 e il 2022
Carta docente, mille euro per due supplenze: il tribunale di Udine dice sì. Anief invita a gli insegnanti a ricorrere subito: chi tarda rischia di perdere uno o più anni perché vanno in prescrizione
Carta del docente, a Trani riconosciuti 1.500 euro ad un’insegnante che ha svolto tre supplenze annuali: violati tre articoli della Costituzione, due del contratto di lavoro e la clausola 4 della direttiva UE 1999/70/CE
Carta del docente per aggiornarsi, ai supplenti non si può negare: lo dice la Costituzione. Il Tribunale di Trani fa avere ad un’insegnante 1.500 euro per i servizi svolti tra il 2019 e il 2022
Sulla carta del docente ai precari domina il parere della Corte di Giustizia europea: 2.500 euro ad una docente che ha fatto ricorso al Tribunale di Trani
Un docente fa ricorso per aggiornarsi con la carta del docente: riceve 3 mila euro
Niente Carta del docente per sei anni sono 3 mila euro netti negati: una docente precaria fa ricorso, il sindacato: il giudice di Pistoia gli dà ragione
Durante il Covid i docenti precari hanno fatto la Dad senza ricevere la Carta del docente, lo dice il giudice di Treviso che fa avere 2 mila euro ad un’insegnante che ha presentato ricorso con Anief
Carta del docente negata ai precari, prima sentenza da 3.500 euro: vanno ad una docente di Vicenza
Nessun dubbio: la Carta del docente va anche ai precari. Il Tribunale di Roma condanna il Ministero ad assegnare 2.500 euro ad un’insegnante che ha svolto cinque supplenze annuali
Carta del docente anche ai precari, attività pienamente equiparabile: il giudice di Venezia assegna ad un insegnante 3 mila euro in un colpo solo
Carta del docente, il tribunale di Venezia fa avere altri 3 mila euro ad un supplente annuale. La motivazioni: come si fa non darla ai precari se è concessa anche agli insegnanti part-time, in prova (quindi non ancora assunti), comandati, distaccati…
Carta del docente, per il Tribunale di Vicenza va data anche ai precari: “investimento” che incide sulla qualità dell’insegnamento, 2 mila euro ad una supplente in servizio tra il 2015 e il 2019
Carta del docente, a Milano il giudice disapplica la Legge 107/15 che ha dimenticato i precari: 2 mila euro a una supplente
La Carta del docente va pure ai maestri dell’infanzia e primaria che svolgono attività alternativa alla religione cattolica e sostegno: a Parma il giudice fa avere 2 mila euro su ricorso Anief
La Carta del docente va ai supplenti che hanno svolto almeno 5 mesi di servizio in un anno scolastico, lo dice il Tribunale di Vicenza
Carta del docente, va data anche ai supplenti con “spezzone” di cattedra: a Parma una precaria recupera 2 mila euro per avere svolto quattro annualità con 10-12 ore a settimana
Carta del docente ai supplenti, anche il ricorso collettivo è vincente: a Roma una sola sentenza assegna 16.500 euro a dieci insegnanti
Carta del docente, i supplenti si formano come i colleghi di ruolo: il giudice dice sempre sì dalla Sicilia a Pordenone, 2 mila euro a un’insegnante per il servizio svolto tra il 2017 e il 2021
Carta del docente, anche a Pordenone il giudice dice che va data ai precari: 2 mila euro al prof che ha svolto quattro supplenze annuali costretto pure durante il Covid a formarsi a proprie spese
Carta del docente, anche a Pordenone il giudice dice che va data ai precari: 2 mila euro al prof che ha svolto quattro supplenze annuali costretto pure durante il Covid a formarsi a proprie spese
Carta docente ai supplenti, dopo il Tribunale di Pordenone tocca a quello di Venezia: 1.500 euro ad una docente, non si possono dimenticare i precari e calpestare tre articoli della Costituzione
Card annuale da 500 euro per aggiornare i docenti, a Trapani 1.500 euro al supplente discriminato: per il giudice del lavoro è sbagliata la legge, lo dicono Consiglio di Stato e Corte di Giustizia UE
Non dare la Carta docente ai precari va contro la Costituzione: un prof di matematica recupera 1.500 euro, decide il Tribunale del lavoro di Venezia
Carta del docente, perché lo Stato la assegna agli insegnanti in regime part-time e nell’anno di prova mentre la nega ai precari? A Cosenza il giudice fa avere 2.500 euro ad una supplente
Docenti di ruolo e precari, non c’è differenza di mansioni: la Carta del docente va ad entrambi. Il Tribunale di Vicenza condanna il Ministero a dare ad una docente 2.500 euro negati per 5 anni
Carta del docente ai precari, a Pordenone il giudice assegna 2.500 ad un’insegnante che durante la pandemia da Covid si è dovuta aggiornare a proprie spese
Insegnanti precari costretti ad aggiornarsi da soli e a proprie spese durante il Covid, a Marsala il giudice dice che lo Stato gli doveva dare la Carta del docente: il “diritto dovere di aggiornarsi e …”
Formazione docenti obbligatoria, perché ai precari niente Carta del docente? A Livorno il giudice conferma che la Legge 107/15 è sbagliata: 2.000 euro al supplente che ha fatto ricorso con Anief