(AGENPARL) – gio 30 marzo 2023 sugli investimenti sostenibili
e sui rischi climatici
sugli investimenti sostenibili
e sui rischi climatici
Banca d’Italia, 2023
Indirizzo
Via Nazionale, 91 – 00184 Roma – Italia
Telefono
http://www.bancaditalia.it
Tutti i diritti riservati. È consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali,
a condizione che venga citata la fonte
Grafica e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia
Stampato nel mese di marzo 2023 su carta certificata Ecolabel UE
(numero di registrazione: FI/011/001)
IL GOVERNO DEGLI INVESTIMENTI
Riquadro:
Gli organi di governo degli investimenti sostenibili della Banca d’Italia
LA STRATEGIA
2.1 Le caratteristiche degli investimenti nanziari
Riquadro:
I piani di transizione
2.3 Le linee di azione e le iniziative in corso
Riquadro:
Il questionario sulle strategie di decarbonizzazione e sulla sostenibilità
LA GESTIONE DEI RISCHI
3.1 La gestione dei rischi dei portafogli
3.2 Il controllo dei rischi dei portafogli
Riquadro:
I limiti dell’intensità carbonica
4.1 Gli indicatori dei rischi climatici
4.2 L’analisi degli indicatori climatici e di sostenibilità
APPENDICE
TAVOLE
AVVERTENZE
il fenomeno non esiste;
i dati non r
Questo Rapporto descrive la struttura di governo, la strategia e il processo con cui
la Banca d’Italia gestisce la propria attività di investimento, e in particolare come tiene
conto dei rischi di sostenibilità e climatici. I portafogli analizzati sono: il portafoglio
valutarie; il portafoglio delle riserve valutarie; il Fondo pensione complementare dei
dipendenti della Banca d’Italia assunti dal 28 aprile 1993. Alla ne del 2022 questi
portafogli avevano un valore complessivo di 169 miliardi di euro.
Il Rapporto si ispira alle raccomandazioni della Task force per la diusione di
informazioni nanziarie collegate ai rischi climatici (Task Force on Climate-related
Financial Disclosures, TCFD) e alla guida per la divulgazione di informazioni sui
In continuità con il precedente, questo Rapporto risponde a due degli impegni presi
dalla Banca nel 2021 con la pubblicazione della
Carta degli investimenti sostenibili
environmental, social
and governance
, ESG) nell’allocazione degli investimenti e nella gestione dei rischi;
contribuire alla diusione della cultura della nanza sostenibile nel sistema nanziario
e tra i cittadini.
Con il Rapporto l’Istituto dà inoltre attuazione all’
banche centrali dell’Eurosistema
per la diusione periodica di informazioni relative
un’intensa collaborazione tra le banche centrali per individuare fonti di dati comuni e
A ciascuna delle quattro aree indicate dalla TCFD è dedicato un capitolo:
I meccanismi di governo.
le scelte di investimento è rimasto invariato. Sono descritte: le fasi del processo di
investimento in cui avviene l’integrazione dei proli di sostenibilità e dei rischi climatici;
le strutture incaricate delle proposte e gli organi che presidiano la loro approvazione;
le modalità con cui le informazioni sui proli di sostenibilità e sui rischi climatici sono
trasmesse ai vertici della Banca; il ruolo svolto dal Comitato Cambiamenti climatici e
sostenibilità, che coordina e indirizza i lavori dell’Istituto su tutte le tematiche ESG.
La strategia.
Dal 2019 la strategia di investimento della Banca combina tra
loro criteri nanziari e di sostenibilità. Con il
Piano strategico 2023-2025
l’Istituto
Guide on climate-related disclosure for central banks
, dicembre 2021.
in questo modo a migliorare la gestione dei rischi di sostenibilità e a contrastare i
La Banca ha scelto di non ricorrere a strategie di investimento basate sulla mera
sono stati rivisti per tenere conto degli impegni di decarbonizzazione delle aziende.
Lo scorso anno sono state intraprese due nuove attività. In primo luogo è stato
costituito un portafoglio tematico, incentrato sulle imprese dell’area dell’euro che con
le loro attività produttive possono contribuire maggiormente alla transizione verso
un’economia a basse emissioni. È stato inoltre avviato un dialogo con le imprese
responsabili della gran parte delle emissioni di gas serra riferibili al portafoglio azionario,
per approfondire i loro piani di transizione e per illustrare la strategia di investimento
sostenibile della Banca.
Con riferimento ai titoli emessi da Stati, organismi sovranazionali e agenzie
di investimento tematico, mediante il progressivo ampliamento, nell’ambito del
portafoglio nanziario e delle riserve valutarie, di portafogli di obbligazioni verdi
(green bond).
Le strategie illustrate si avvalgono sia dell’attività di ricerca condotta dalla Banca,
sia della partecipazione al dibattito nazionale e internazionale, in particolare all’interno
dell’Eurosistema e dell’NGFS.
 I rischi legati alla sostenibilità possono inuire sui proli
di rischio nanziario e di rendimento dei portafogli
ragioni l’Istituto integra i fattori climatici e di sostenibilità nei modelli di gestione
dei rischi di portafoglio, a partire dalla fase di allocazione strategica. Laselezione
degli investimenti prende avvio dai risultati di un modello che minimizza la perdita
di capitale che si potrebbe vericare, nell’orizzonte di un decennio, negli scenari
economico-nanziari più avversi; contestualmente, attraverso specici vincoli, si
migliora (o almeno si preserva) di anno in anno il punteggio ESG dei portafogli e si
riduce progressivamente l’intensità carbonica media ponderata degli investimenti nei
titoli di emittenti privati.
Nella fase successiva di selezione dei titoli, l’integrazione dei criteri di sostenibilità
avviene con modalità dierenziate per ciascuna classe di attività nanziaria. Per gli
riferimento. Il controllo del rischio climatico avviene tenendo conto non tanto del
Banche centrali, rischi climatici e nanza
, Banca d’Italia, Questioni di economia e nanza, 608, 2021.
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
livello delle emissioni storiche, quanto della sua variazione e dei piani di transizione
sotto controllo il rischio di transizione; inoltre concentrarsi unicamente sul livello
intensità di carbonio nel reperimento dei capitali necessari per sostenere questi piani.
Gli indicatori analizzati sono relativi sia ai rischi
climatici sia agli altri rischi di sostenibilità. Per quanto riguarda il portafoglio
nanziario, il maggiore per dimensione (134 miliardi di euro alla ne del 2022),
l’evoluzione degli indicatori conferma i risultati positivi degli ultimi anni. L’indicatore
36 per cento nel confronto con la ne del 2020, a fronte di una riduzione del 16 per
all’indice di riferimento. Per quanto riguarda i titoli di Stato, la quota di obbligazioni
verdi nel portafoglio nanziario è cresciuta in un anno dallo 0,7 al 2,8 per cento.
Anche gli indicatori del portafoglio del Fondo pensione complementare evidenziano
Relativamente alle altre dimensioni della sostenibilità, i portafogli azionari e
riferimento. Alcuni dati, come ad esempio quello sulla diversità di genere negli organi
degli altri dati ESG, come quelli relativi ai consumi di risorse e quelli riguardanti il
neutralità climatica al 2050 dell’Unione europea. A questo scopo, l’Istituto è impegnato
proprio mandato, che il percorso di decarbonizzazione contribuisca al perseguimento
degli impegni di neutralità climatica dichiarati dalle imprese e dai governi degli Stati in
cui la Banca investe.
L’Istituto continuerà a fornire informazioni sulle iniziative intraprese e sui risultati
stato del dibattito, dei dati disponibili e della normativa. Sono pertanto sottoposte a
un continuo vaglio critico e potranno evolvere in funzione dei progressi su questi temi.
IL GOVERNO DEGLI INVESTIMENTI
del Comitato Strategie e rischi nanziari e del Comitato per gli investimenti. Sui temi
della sostenibilità il Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità, presieduto da un
rischi e sulle opportunità relativi ai proli ESG, che contribuiscono all’anamento
dal Nucleo Cambiamenti climatici e sostenibilità, che coordina i lavori sui temi ESG
presso i vari Dipartimenti della Banca, anche grazie alla collaborazione di un Gruppo di
contatto permanente costituito dagli specialisti in materia presenti in diverse funzioni
dell’Istituto.
Sia le proposte di allocazione di lungo periodo (allocazione strategica) del
portafoglio nanziario e delle riserve valutarie della Banca sia le proposte di allocazione
di breve periodo (gestione tattica) sono elaborate dalla funzione di Gestione del
rischio, in collaborazione con le funzioni deputate alle operazioni di mercato e alla
ricerca economica. La proposta di allocazione strategica, formulata annualmente,
emittenti privati (cfr. il capitolo 3:
); viene sottoposta per un parere
La verica periodica della convergenza del portafoglio nanziario verso l’allocazione
Gli organi
di governo degli investimenti sostenibili della Banca d’Italia
Un meccanismo di governo analogo viene adottato anche per la gestione del
Fondo pensione complementare per i dipendenti della Banca d’Italia
Il vertice dell’Istituto e, per quanto riguarda il Fondo pensione complementare,
gli aderenti e i loro rappresentanti ricevono periodicamente informative che includono
del rischio.
, la Banca d’Italia è impegnata
anche a ridurre l’impronta ambientale delle operazioni interne (cfr.
Rapporto ambientale
). Il coordinamento delle iniziative è adato al Servizio Organizzazione, che si
avvale della collaborazione della Task force Ambiente
L’allocazione strategica del Fondo viene rivista con cadenza triennale. Prima di presentare la proposta denitiva
formato da rappresentanti della Banca e del personale aderente al Fondo.
La Task force Ambiente è composta da rappresentanti delle strutture che si occupano di gestione immobiliare,
ambientali individuati in ciascuna Filiale dell’Istituto.
Figura 1.1
Organi di governo in materia di investimenti e di sostenibilità
Funzione
Gestione del rischio
Funzione Operazioni
di mercato
Funzione
Ricerca economica
Comitato
per gli investimenti
allocazione tattica
allocazione strategica
indirizzo e coordinamento sui temi di sostenibilità
Comitato Strategie
e rischi nanziari
Comitato
Cambiamenti Climatici
e sostenibilità
GLI ORGANI DI GOVERNO DEGLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI DELLA BANCA D’ITALIA
Il Comitato Strategie e rischi nanziari è presieduto da un membro del
Mercati e sistemi di pagamento, il Ragioniere generale e i Capi dei Servizi Gestione
rischi nanziari e Operazioni sui mercati.
Il Comitato Investimenti è presieduto dal Capo del Dipartimento Mercati e
sistemi di pagamento ed è composto anche dai Capi dei Servizi Gestione rischi
nanziari e Operazioni sui mercati, nonché da due dirigenti del Dipartimento
Economia e statistica.
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
Il Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità è presieduto da un membro
statistica, Mercati e sistemi di pagamento, Vigilanza bancaria e nanziaria, il Capo
la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass). Alle riunioni partecipano anche rappresentanti
dei Dipartimenti Immobili e appalti e Pianicazione, organizzazione e bilancio,
che svolgono compiti rilevanti ai ni della sostenibilità della Banca d’Italia, quelli
dei Dipartimenti di Tutela della clientela ed educazione nanziaria, Circolazione
Servizio Revisione interna.
Per maggiori informazioni, cfr. sul sito della Banca d’Italia:
Funzioni e governance
LA STRATEGIA
Il capitolo descrive le funzioni e la composizione degli investimenti nanziari della
Banca d’Italia e del Fondo pensione complementare dei suoi dipendenti assunti dal 28
aprile 1993. Illustra inoltre la strategia di investimento e le modalità di applicazione
Le caratteristiche degli investimenti nanziari
Alla ne del 2022 gli investimenti nanziari esaminati in questo Rapporto
(portafoglio nanziario in euro, riserve valutarie e Fondo pensione complementare)
ammontavano a 169,2 miliardi di euro, composti prevalentemente da titoli di Stato
delle caratteristiche di sicurezza e liquidità di questi strumenti.
Il portafoglio nanziario.
 Al 31 dicembre 2022 il portafoglio nanziario
aveva un valore di mercato di 133,7 miliardi di euro ed era composto per l’86
per cento da titoli di Stato, in prevalenza della Repubblica italiana (g.2.1);
erano presenti anche titoli di Stato di altri paesi dell’area dell’euro e di emittenti
sovranazionali equiparabili a quelli pubblici
. Nel 2022 la riduzione di valore è
dipesa principalmente dal rialzo dei tassi di interesse sui titoli di Stato e in misura
minore dal calo dei mercati azionari.
I valori riportati nel paragrafo sono basati su prezzi di mercato, a prescindere dai criteri di valutazione utilizzati
per la redazione del bilancio; dove necessario si ricorre a stime. Variazioni in aumento o in riduzione non si
traducono necessariamente in variazioni contabili.
Figura 2.1
Valore di mercato degli investimenti
(a) portafoglio nanziario
(b) riserve valutarie
(c) Fondo pensione
complementare
titoli sovranazionali
obbligazioni societarie
titoli di Stato
161,7
159,5
133,7
Stati Uniti e
Circa il 12 per cento è investito in azioni quotate di imprese dell’area dell’euro e
valuta, che replicano indici azionari dei mercati statunitense e giapponese; una parte
svolto dalla Banca d’Italia sono esclusi dagli investimenti i titoli bancari e assicurativi.
di banche centrali (SEBC) e possono essere utilizzate per interventi sul mercato dei
Alla ne del 2022 le riserve valevano 44,2 miliardi di euro (escluse le attività
dollari canadesi e australiani, renminbi e won sudcoreani; in questo Rapporto si fa
riferimento alla componente relativa a titoli di Stato e obbligazioni sovranazionali e
rialzo dei tassi di interesse.
Il Fondo pensione complementare.
 I dipendenti della Banca d’Italia assunti
dal 28 aprile 1993 possono aderire a un fondo pensione negoziale che eroga una
prestazione integrativa di quella fornita dall’INPS. Alla ne del 2022 il valore di
mercato complessivo dei montanti previdenziali gestiti dal Fondo era pari a 0,7
miliardi di euro, investiti in un insieme diversicato di attività. Lo scorso anno il
valore del portafoglio si è ridotto principalmente a causa dell’aumento dei tassi di
interesse sui titoli di Stato e del calo dei mercati azionari.
I primi sono di tipo “tradizionale”; riguardano cioè il contenimento dei rischi nanziari
e la prudente ricerca del rendimento, per preservare il capitale investito anche in
condizioni di tensione dei mercati e contribuire alla copertura dei costi dell’Istituto
Questo approccio viene integrato da informazioni di sostenibilità con una duplice
nalità: da un lato, tenere conto dell’impatto dei rischi di sostenibilità sul perseguimento
sostenibilità, in linea con il quadro legislativo nazionale e dell’Unione europea
L’Istituto utilizza le riserve valutarie anche al ne di regolare per conto del Tesoro i pagamenti sul debito
Per le riserve valutarie occorre anche garantire un grado di liquidità particolarmente elevato.
In particolare si segnalano i provvedimenti del Green Deal dell’Unione europea per il conseguimento della
neutralità climatica e, per l’Italia, le modiche agli artt. 9 e 41 della Costituzione che hanno introdotto l’esplicito
riferimento alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e il principio che l’iniziativa economica
privata non può svolgersi in modo da recare danno alla salute o all’ambiente (oltre che in contrasto con
I principi ispiratori di questo approccio sono indicati nella
Carta degli investimenti
Queste nalità sono perseguite mediante speciche linee di azione, a loro volta
articolate in diverse iniziative (g. 2.2; cfr. il paragrafo 2.3:
Le linee di azione e le
iniziative in corso
Migliorare il prolo di rischio e di rendimento degli investimenti.
 Nella gestione
a ottimizzare il prolo di rischio-rendimento dei portafogli, tenendo conto dei
rischi di sostenibilità (cfr. il capitolo 3:
). La strategia utilizza
Figura 2.2
Strategia di investimento sostenibile
tivi della st
Linee di azione
Iniziati
e in co
decarbonizzazione delle
imprese
Partecipazione attiva
nell’NGFS e nei gruppi di
lavoro nazionali e
internazionali
Dialogo costruttivo con:
imprese
gestori di fondi
fornitori di dati ESG
Portafoglio tematico per la
materia di lavoro, armi e tabacco
favorire le imprese con le migliori prassi ESG e quelle maggiormente impegnate nel
cambiamento dei loro modelli produttivi per contenere i rischi legati alla transizione
Nel breve termine questa strategia può portare a una decarbonizzazione del
indicata per favorire una transizione ordinata, in quanto sostiene e incentiva le
aziende basata solo sulle emissioni storiche rischierebbe di penalizzare le imprese più
attivamente impegnate nella transizione climatica, che sono spesso quelle a più alte
emissioni.
Contribuire alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità.
 La Banca ha indicato
l’impegno per l’ambiente tra le priorità del
Piano strategico 2023-2025
, prevedendo
per l’attività di investimento una particolare attenzione al tema del contrasto
Per quanto riguarda i titoli di Stato e sovranazionali, il compimento di questo
impegni presi con la sottoscrizione dell’Accordo di Parigi. Anche per sostenere
la realizzazione delle misure sottese a tali impegni, l’Istituto ha adottato la
strategia di costituire portafogli di obbligazioni verdi emesse da Stati, organismi
sovranazionali e agenzie (green bond; cfr. il paragrafo 3.1:
portafogli
indicatori sugli impegni di decarbonizzazione delle imprese e sulle riduzioni
conseguite negli ultimi anni (cfr. il paragrafo 3.1:
La gestione dei rischi dei
portafogli
). I progressi nella decarbonizzazione del portafoglio di titoli privati della
dei piani di transizione delle imprese in cui investe (cfr. il riquadro:
I piani di
transizione
Carta degli investimenti sostenibili
La Task force per la diusione di informazioni nanziarie collegate ai rischi
climatici (Task Force on Climate-related Financial Disclosures, TCFD) denisce
azioni a sostegno della transizione a un’economia a basse emissioni di gas serra
TCFD,
, ottobre 2021.
La strategia di investimento del Fondo pensione complementare.
– Il Fondo
pensione complementare persegue una strategia di investimento orientata al
lungo periodo, per finanziare un reddito aggiuntivo a quello erogato dall’INPS
nella fase di cessazione del lavoro; le decisioni sono pertanto improntate a
di sostenibilità nell’attività di investimento del Fondo è avvenuta in modo
molto bassi. Inoltre l’OICR attraverso il quale il Fondo investe in obbligazioni
climatico.
Le linee di azione e le iniziative in corso
Nella Carta degli investimenti sostenibili l’Istituto ha denito tre linee di azione
incoraggiare la diusione di informazioni sui proli ESG da parte delle imprese,
integrare gli indicatori ESG nella gestione degli investimenti e nei sistemi di
specici di riduzione delle emissioni a breve, medio e lungo termine, basati sulla
scienza climatica e controllati regolarmente grazie a indicatori appropriati; (b)
essere parte della strategia generale dell’impresa; (c) indicare ruoli e responsabilità
dei vertici aziendali.
indicati nei piani di transizione delle aziende siano allineati alla scienza climatica
e agli accordi internazionali sul clima, fornendo al contempo agli investitori
un contributo per valutare il posizionamento dell’impresa nei confronti della
transizione. A questo riguardo la Banca d’Italia, nella selezione dei titoli sui cui
investire privilegia, a parità di altre condizioni, quelli delle aziende con impegni
ambiziosi e certicati dalla SBTi.
La SBTi è una organizzazione senza scopo di lucro nata dalla collaborazione tra il Carbon Disclosure
Project (CDP), il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute (WRI) e il World
Wide Fund for Nature (WWF).
pubblicare analisi e guide in materia di nanza sostenibile e comunicare
periodicamente i risultati conseguiti sui proli ESG, per favorire la diusione
Incoraggiare la diusione di informazioni ESG.
 La Banca promuove la diusione
messi in campo dal legislatore europeo e nazionale. In tale ambito nel 2022, in
qualità di azionista, ha avviato un dialogo con le imprese del proprio portafoglio che
maggiormente contribuiscono alle emissioni di gas serra, per approfondire le loro
strategie climatiche, sensibilizzarle sull’importanza di una comunicazione ampia e
trasparente sulle strategie di decarbonizzazione e sui temi ESG e illustrare i criteri di
investimento adottati dall’Istituto. La Banca ritiene questo dialogo fondamentale per
nanziaria sia quelli ambientali (cfr. il riquadro:
Il questionario sulle strategie di
La rilevanza di questa iniziativa è confermata da recenti analisi condotte internamente su un campione
rappresentativo di imprese quotate italiane, tedesche e francesi. Nel biennio 2021-22 il dialogo extra
assembleare sulla sostenibilità ha rappresentato un importante canale di confronto sia per i soci, per segnalare
analisi hanno evidenziato che l’assemblea mantiene, anche sui temi della sostenibilità, la propria funzione di
esercitando il diritto di voto (cfr. G. Buscemi, T. De Stefano e M. Fanari,
, Banca d’Italia, mimeo, 2023).
IL QUESTIONARIO SULLE STRATEGIE DI DECARBONIZZAZIONE E SULLA SOSTENIBILITÀ
La Banca d’Italia, in qualità di investitore, ha predisposto un questionario sulle
strategie di decarbonizzazione rivolto alle imprese partecipate ad alte emissioni di gas
serra. Si tratta di circa 20 imprese italiane e dell’area dell’euro, che contribuiscono
a circa l’80 per cento dell’intensità carbonica media ponderata del portafoglio
azionario. Il questionario copre i seguenti temi:
pianicare e incentivare l’adozione dei piani di decarbonizzazione e i sistemi di
con l’Accordo di Parigi, le dicoltà di esecuzione della strategia, gli investimenti
in attività che possono favorire la decarbonizzazione;
gestione dei rischi legati al cambiamento climatico: il controllo e la gestione
decarbonizzazione;
dell’impresa e sui risultati conseguiti;
Nel 2022 la Banca ha inoltre organizzato incontri con i gestori dei fondi
di sostenibilità; sono state anche approfondite le loro modalità di integrazione dei
proli ESG nella gestione di portafoglio e il ruolo che rivestono in quest’ambito le
iniziative di azionariato attivo.
L’Istituto si confronta inoltre con i fornitori degli indicatori ESG per manifestare
i propri fabbisogni informativi e segnalare possibili miglioramenti, incongruenze o
errori.
Integrare la neutralità climatica e i criteri ESG negli investimenti e nella gestione dei
2022 è stato sviluppato internamente un indicatore sugli impegni di decarbonizzazione
delle imprese (cfr. il paragrafo 3.1:
La gestione dei rischi dei portafogli
). È stata inoltre
avviata una linea di investimento azionario tematico incentrata sulla transizione
e tecnologie funzionali alla transizione. Il nuovo portafoglio, del valore di circa 220
Pubblicare analisi, guide e risultati.
 Nel 2022 la Banca ha partecipato a
numerose iniziative di dialogo con rappresentanti del sistema nanziario italiano e
internazionale, esponendo il proprio punto di vista sui temi della nanza sostenibile
. Sono state pubblicate analisi su: le obbligazioni ESG
Tra gli interventi dei rappresentanti della Banca a conferenze ed eventi si segnalano: il terzo workshop di
ricerca
Long-term investors’ trends: theory and practice
, organizzato da LTI@UniTO e dal Dipartimento
Economia e statistica della Banca d’Italia; il convegno
Second Digital Day: at the roots of sustainability
Il trend inarrestabile
dell’economia digitale e ESG: il pensiero dei banchieri, dei CRO e della Vigilanza
, organizzata dall’Associazione
Italiana Financial Industry Risk Managers; il convegno
Ambiente, Mercato, Comunità: spunti per l’educazione
alla ragione
, organizzato dal Ministero dell’Istruzione e del merito; il convegno
La trasformazione sostenibile:
, organizzato dalla Fondazione Centesimus
Annus Pro Pontice (FCAPP).
P. Antilici, G. Mosconi e L. Russo,
Quando innovazione nanziaria e nanza sostenibile si incontrano:
iSustainability-Linked Bonds
, Banca d’Italia, Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento, 22, 2022
confronto con gli azionisti sulle questioni climatiche: il rapporto con gli azionisti
sui piani di transizione, sia in ambito assembleare sia mediante il dialogo extra
assembleare;
ambientali (ad es. risorse naturali, biodiversità, economia circolare) e su quelli
Alla data di pubblicazione di questo Rapporto, la Banca ha inviato il questionario
a un gruppo pilota di aziende e iniziato i colloqui. Nel corso dell’anno coinvolgerà
le altre imprese individuate.
di un programma di acquisti permanenti da parte della banca centrale di titoli di
; la resilienza dei titoli ESG durante il crollo del mercato
; l’ecacia delle politiche di incentivazione dell’energia pulita
non convenzionale nell’area dell’euro
; la diversità di genere negli organi sociali delle
ha inoltre organizzato numerose occasioni di confronto
alcune politiche per l’adattamento e la mitigazione sull’economia reale
. L’attività di
ricerca si è giovata del confronto accademico a livello sia nazionale sia internazionale,
grazie alla partecipazione a conferenze e seminari, talvolta organizzati insieme ad
altre istituzioni
L’attività di ricerca è stata svolta anche in collaborazione con le altre autorità
di vigilanza, in particolare con l’Ivass, assieme al quale sono stati organizzati eventi
In ambito internazionale la Banca ha contribuito alla pubblicazione di rapporti
e guide sulla nanza sostenibile dell’NGFS e dell’OCSE, nonché di rapporti tecnici
a cura dei diversi gruppi di lavoro dell’Eurosistema. Questi ultimi si sono occupati,
tra l’altro, dell’applicazione dei principi di investimento sostenibile e responsabile e
della misurazione degli indicatori climatici dei portafogli.
A. Ferrari e V. Nispi Landi,
, Banca d’Italia,
Temi di discussione, 1358, 2022.
R. Albuquerque, Y. Koskinen e R. Santioni,
Mutual fund trading and ESG stock resilience during the Covid-19
, Banca d’Italia, Temi di discussione, 1371, 2022.
F. Daniele, A. Pasquini, S. Clò ed E. Maltese,
Unburdening regulation: the impact of regulatory simplication
on photovoltaic adoption in Italy
, Banca d’Italia, Temi di discussione, 1387, 2022
the euro area
, Banca d’Italia, Temi di discussione, 1377, 2022.
Gender quotas, board diversity and spillover eects. Evidence from Italian
, Banca d’Italia, Temi di discussione, 1395, 2022.
In particolare nel 2022 è stato organizzato il
Workshop on Climate change risk and credit assessment
dedicato
presentati nel corso del convegno
e riassunti in
M.Alpino, L. Citino, G. de Blasio e F. Zeni (a cura di),
, Banca d’Italia, Questioni di economia e finanza,
Association of Environmental and Resource Economists (EARE),
partecipando alla realizzazione di una
sessione sulla policy. Recentemente l’Istituto, durante l’incontro annuale della Italian Association of
Environmental and Resource Economists (IAERE), ha organizzato un evento per presentare alla comunità
scientica i risultati delle analisi condotte. Inne sono stati resi noti diversi studi nel corso del
primo
workshop annuale dell’ESCB Research Cluster sul cambiamento climatico
organizzato nell’ambito del
L’Istituto, in collaborazione con l’Ivass e con la Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità, ha
organizzato la conferenza
imprese assicurative
, tenutasi a Venezia il 28 ottobre 2022
sostenibilità nell’attività di ricerca è confermata anche per i prossimi anni: una linea di
Piano strategico 2023-2025
principali contributi in materia delle diverse funzioni della Banca.
LA GESTIONE DEI RISCHI
Il capitolo illustra le modalità con cui l’Istituto gestisce i rischi nanziari e quelli
di sostenibilità dei suoi investimenti.
La gestione dei rischi dei portafogli
La Banca d’Italia ha sviluppato un sistema di gestione dei rischi per i portafogli
con il cambiamento climatico e, più in generale, tutti i rischi legati ai fattori ESG che
possono avere ripercussioni negative sul valore degli investimenti.
Il processo inizia con l’allocazione strategica delle risorse tra le diverse classi
di attività e prosegue con la selezione degli emittenti e dei titoli. L’integrazione dei
criteri di sostenibilità avviene in entrambe le fasi (g. 3.1). Nella fase di allocazione
strategica si impiega un modello quantitativo di gestione integrata di attività e
. I risultati del modello sono arricchiti da considerazioni di
natura istituzionale, che introducono un grado di discrezionalità nel processo.
L’esercizio di ottimizzazione adotta un orizzonte temporale di dieci anni e
scenari economico-nanziari più avversi per il bilancio di una banca centrale.
Le considerazioni di sostenibilità sono utilizzate come vincoli: il modello deve
migliorare o almeno preservare di anno in anno il punteggio ESG e l’intensità
carbonica degli investimenti in emittenti privati
. L’esercizio fornisce indicazioni
sull’allocazione ottimale del valore del portafoglio tra le varie classi di attività –
titoli di Stato e sovranazionali, azioni e obbligazioni private – distinte per valuta.
Il Comitato Strategie e rischi nanziari valuta queste indicazioni e chiede eventuali
modiche o approfondimenti, anche alla luce di valutazioni discrezionali circa i
riessi di ciascuna scelta sui compiti istituzionali della Banca.
Nella seconda fase l’integrazione dei criteri di sostenibilità avviene con
modalità dierenziate per ciascuna classe di attività nanziaria. Per le azioni e le
dell’intero mercato (ades. azionario dell’area dell’euro). Dagli indici sono esclusi i
Il modello prende in considerazione l’intero bilancio della Banca e altre esposizioni implicite
nel medio e nel lungo periodo sull’equilibrio patrimoniale, ad esempio il valore attuale dei costi operativi e del
Il bilancio della Banca d’Italia
centrale) e un vincolo contabile, funzionale a evitare perdite nel breve termine, che potrebbero avere
G. Secondin,
L’allocazione strategica e la sostenibilità degli investimenti della banca centrale
, Banca d’Italia,
Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento, 14, 2021, e M. Fanari e G. Palazzo,
of the investment portfolio in a central bank
Canada e Banca d’Italia,
Evolving practices in public investment management.Proceedings of the seventh public
investors conference
, BIS, 2020, pp. 1-22.
media, per evitare rischi reputazionali. Sono inoltre esclusi i titoli non conformi ai
Carta degli investimenti sostenibili
. La selezione dei titoli da includere
all’indice di riferimento, monitorando lo scostamento atteso da quest’ultimo
mediante un modello fattoriale
. Il controllo del rischio climatico avviene secondo
), tenendo conto di:
(a)l’intensità carbonica attuale; (b) l’impegno alla riduzione delle emissioni di
ciascuna impresa, quanticato mediante un punteggio elaborato internamente, che
ne valuta l’ambizione, la solidità e l’orizzonte temporale; (c) la stima, predisposta da
Figura 3.1
Gestione degli investimenti sostenibili
e sovranazionali
e sovranazionali
DEI TITOLI
STRATEGICA
e gli indicatori climatici
controllare la volatilità
gestione di attivo e passivo
ESG e l’intensità carbonica
un fornitore esterno, delle emissioni di gas serra delle imprese attese per i prossimi
anni. Tenendo in dovuto conto le emissioni stimate e gli impegni delle aziende,
la Banca riduce il rischio di penalizzare le imprese più impegnate nella transizione
Per quanto riguarda il Fondo pensione complementare, si è scelto di non ricorrere
exchange-traded funds
comuni di replica di indici azionari di tipo ESG. Nella selezione dei fondi vengono
valutati sia gli indicatori ESG sia le caratteristiche nanziarie degli strumenti, tra
le quali la diversicazione dei portafogli gestiti, la liquidità, il volume delle masse
amministrate, le commissioni, il rendimento e la volatilità. Si applica inoltre un
principio generale di dierenziazione dei gestori e delle strategie ESG degli indici di
I titoli di Stato italiani rappresentano per ragioni istituzionali l’attività nanziaria
principale nel portafoglio della Banca, in linea con quanto si osserva in generale per le
banche centrali nazionali. Per i titoli pubblici valgono considerazioni diverse da quelle
formulate per i titoli privati. In primo luogo, il nesso fra le politiche degli emittenti
economica e produttiva di un paese; questa struttura a sua volta risente delle azioni
degli agenti economici, pubblici e privati, di ciascun paese. Inoltre le politiche
riverbera con ritardo sugli indicatori. In secondo luogo, i titoli di Stato dei vari
paesi, compresi quelli riconducibili alle riserve valutarie, presentano caratteristiche
di liquidità e sicurezza molto elevate, che li rendono dicilmente sostituibili con
strumenti alternativi. Alla luce di queste considerazioni, attualmente gli indicatori
di sostenibilità dei titoli di Stato vengono monitorati nell’ambito del controllo dei
rischi (cfr. il capitolo 4:
), ma non inuenzano le scelte
di investimento. Per questa classe di attività, la strategia di sostenibilità ritenuta
più adatta è stata la costituzione di portafogli di obbligazioni verdi emesse da Stati,
organismi sovranazionali e agenzie (green bond), presenti nel portafoglio nanziario
e nelle riserve valutarie.
Il controllo dei rischi dei portafogli
Il controllo dei rischi nanziari è svolto mediante un sistema di limiti vericati
su base giornaliera, che mirano a evitare un’eccessiva esposizione nei confronti di
singole controparti, aree geograche e strumenti nanziari. Sono inoltre previste
rendicontazioni periodiche nelle quali, oltre alle analisi dei rischi nanziari, sono
esaminati anche indicatori relativi ai rischi climatici e di sostenibilità dei portafogli
Queste considerazioni sono suragate dai risultati di analisi interne, che hanno esaminato un campione di
gas serra (pubblica utilità ed energia) sono anche tra quelli che hanno maggiormente ridotto l’intensità di
emissioni nel confronto con il triennio 2018-2021 e che prevedono di ridurla ulteriormente entro il 2025 sulla
con eventi climatici (
Climate Value-at-Risk
), l’aumento implicito della temperatura
(cfr. il capitolo4:
Per quanto riguarda gli indicatori climatici, considerata la loro centralità per
limiti o incoerenze e a proporre possibili soluzioni, come nel caso del punteggio
sugli impegni di decarbonizzazione sviluppato internamente. In questo ambito è
stata avviata un’analisi sui limiti all’utilizzo dell’intensità carbonica media ponderata
weighted average carbon intensity
, WACI) nell’allocazione dei portafogli in periodi di
elevata inazione (cfr. il riquadro:
limiti dell’intensità carbonica
I LIMITI DELL’INTENSITÀ CARBONICA
di confrontare portafogli diversi in termini di composizione e dimensione. Presenta
fatturato. In periodi di elevata inazione, a parità di altre condizioni, si osserva
un aumento del valore nominale del fatturato delle aziende (il denominatore
tende dunque a segnalare un miglioramento dell’ecienza carbonica delle imprese
cambio della valuta utilizzata per misurare il fatturato delle imprese (ad es.nel caso
Per evitare questi inconvenienti e consentire un confronto nel corso del tempo o
tra portafogli geogracamente diversicati, il fatturato delle aziende utilizzato per
il calcolo della loro intensità carbonica dovrebbe essere deazionato e calcolato
a tassi di cambio ssi. In alternativa si può ricorrere a misure di intensità sica,
che rapportano le emissioni di gas serra non al fatturato, ma a una grandezza sica
espressiva del prodotto dell’impresa (ad es. i kilowattora per le aziende produttrici
Queste misure tuttavia possono essere impiegate solo per confrontare le imprese di
Il secondo limite della WACI riguarda l’ambito dei gas serra considerati
nel calcolo dell’intensità carbonica delle imprese, che solitamente comprende le
Scope 1
dallo standard di misurazione del
Greenhouse Gas Protocol
Scope2
L’inclusione delle emissioni
Scope 2
conteggio, se nello stesso portafoglio sono presenti sia le imprese che producono
fuori dal controllo dell’azienda, ossia a monte e a valle della sua catena di valore
Scope 3
portafoglio richiede particolare cautela.
GLI INDICATORI E
Il capitolo presenta i principali indicatori con cui la Banca d’Italia analizza
e misura le opportunità e i rischi legati al clima e alla sostenibilità (ESG) dei
propri investimenti. L’
Appendice
Gli indicatori dei rischi climatici
L’analisi dei rischi climatici segue l’impostazione concordata con la Banca
centrale europea e con le altre banche centrali nazionali dell’Eurosistema, che
prevede tre indicatori principali basati sulle emissioni storiche di gas serra (per
le modalità di calcolo, cfr. nell’
Appendice
). Il loro utilizzo è
raccomandato dalla TCFD e dalla Partnership for Carbon Accounting Financials
. Gli indicatori sono i seguenti:
l’intensità carbonica media ponderata
weighted average carbon intensity,
WACI)
le emissioni carboniche totali o emissioni nanziate, ossia l’ammontare di
emissioni di gas serra che possono essere attribuite a un dato portafoglio;
l’impronta carbonica, che misura le emissioni di gas serra totali del portafoglio
normalizzate per il valore di mercato del portafoglio stesso.
Per i portafogli di titoli di Stato
indicatori sono calcolati in tre versioni,
legate alla produzione, ossia quelle generate all’interno del paese per produrre
beni e servizi;
legate ai consumi, ossia quelle generate all’interno del paese per soddisfare i
consumi interni, più quelle generate dai beni importati;
La PCAF è un partenariato globale di istituzioni nanziarie che collaborano per sviluppare e realizzare un
investimenti.
La Banca impiega due ulteriori indicatori basati sui dati storici:
l’intensità carbonica, che misura
l’ecienza carbonica media delle imprese in
portafoglio;
la quota percentuale di obbligazioni verdi in portafoglio.
Gli indicatori basati sulle emissioni storiche hanno il vantaggio di impiegare dati che
si fondano su regole condivise di rendicontazione; tuttavia possono risultare insucienti
per la valutazione dei rischi climatici, in quanto non
Due indicatori (i dati sugli impegni di decarbonizzazione e le previsioni a breve termine
delle emissioni future) servono a orientare le scelte di portafoglio (cfr.ilcapitolo3:
). Altri quattro sono utilizzati per il momento solo a ni di analisi
del rischio, in quanto molto sensibili agli scenari sottostanti (aumento implicito della
Climate Value at Risk
di transizione e da rischio sico, punteggio sul rischio
sico dei paesi; cfr. nell’
Appendice
L’analisi degli indicatori climatici e di sostenibilità
Indicatori climatici storici
indicatori climatici storici riportati in questo Rapporto si riferiscono ai
imprese al 2021. Per gli indicatori alla ne del 2022 dei titoli di Stato, i dati di PIL,
popolazione e spesa governativa sono relativi al 2021
. Soprattutto per i titoli di Stato,
gli indicatori per gli ultimi due anni risultano variati di poco, in ragione delle modeste
modiche nell’allocazione dei portafogli e negli importi investiti.
Portafoglio nanziario.
 Nel 2022 la WACI dei titoli di Stato del portafoglio nanziario
equivalente (tCO
eq) per milione di euro di PIL, in base
allineato a quello dell’indice rappresentativo del mercato di riferimento (g. 4.1)
due anni precedenti, la WACI è leggermente migliorata per l’aumento del PIL conseguente
all’allentamento delle restrizioni imposte per contenere la pandemia (g. 4.2).
Nel periodo in esame la quota di obbligazioni di Stato verdi, il cui acquisto è iniziato
nel 2020, è cresciuta no a raggiungere quasi il 3 per cento; tra i titoli sovranazionali
il 7 per cento.
I tempi di aggiornamento dei dati macroeconomici e climatici non consentono, almeno per il momento, di
disporre di informazioni più recenti.
La WACI del portafoglio azionario in euro, pari a 153 tCO
eq per milione di
eq; g.4.1)
L’indice per il confronto del portafoglio azionario in euro è il medesimo utilizzato per la gestione; quello per
gli investimenti azionari in titoli statunitensi e giapponesi è costituito dagli indici standard di mercato MSCI
di Stati Uniti e Giappone.
Tavola 4.1
Indicatori climatici storici: portafoglio nanziario
(valori assoluti, salvo dove diversamente indicato; 2022)
Indicatori
Titoli di Stato
Altri titoli
legate alla
produzio
legate ai
legate alle
attività
governa
Titoli
sovrana
Obbliga
in euro
Stati Uniti
Dimensione del portafoglio
(miliardi di €)
117,8
Intensità carbonica media ponderata
eq per milione di € o pro capite)
165,1
109,4
152,8
(100%)
(100%)
(100%)
(100%)
Emissioni carboniche totali
(100%)
(100%)
(100%)
(100%)
Impronta carbonica
eq per milione di € investiti)
165,1
211,9
(100%)
(100%)
(100%)
(100%)
Intensità carbonica
eq per milione di € di fatturato
165,1
145,5
160,4
(100%)
(100%)
(100%)
(100%)
Quota di obbligazioni verdi
(100%)
(100%)
(100%)
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr. nell’
del portafoglio si riferisce al valore nominale dei titoli, per le azioni invece al valore di mercato. Tra parentesi è riportato il grado di copertura
di ciascun indicatore. Per copertura si intende la percentuale del valore dei titoli del portafoglio per i quali è disponibile l’indicatore.
Figura 4.1
WACI degli investimenti
eq per milione di euro di fatturato o di PIL)
(a) portafoglio nanziario
(b) riserve valutarie
(c) Fondo pensione complementare
146,9
245,0
164,7
341,6
309,0
224,6
151,2
133,4
azioni
ice di riferimento
obbligazioni societarie
titoli di Stato
Stati Uniti e Giappone
Fonte: elaborazioni su dati ISS.
(1) Per i titoli di Stato è stata riportata la WACI riferita alle emissioni legate alla produzione.
caratterizzati da una maggiore incidenza dei comparti dei servizi pubblici, energia e
industria; (b) lo stile di gestione che privilegia informazioni previsionali come gli impegni
di decarbonizzazione delle imprese, anziché applicare esclusioni basate sulle emissioni
storiche di gas serra.
della riallocazione del portafoglio verso titoli con minori emissioni di gas serra e della
diminuzione dell’intensità carbonica media dell’indice di riferimento (
16percento nel
periodo in esame). I miglioramenti riscontrati nell’indice sono legati tra l’altro ai progressi
delle imprese nei percorsi di decarbonizzazione; questi progressi sono testimoniati dalla
di peso dal 43 per cento dell’indice del 2020 al 70 per cento del 2022.
Gli investimenti in fondi azionari di Stati Uniti e Giappone alla ne del 2022
presentavano una WACI di 78 tCO
eq per milione di euro di fatturato, inferiore del 48
16 per cento nel confronto con il 2020, portandosi a 109 tCO
eq, un livello
inferiore
Riserve valutarie.
 I titoli di Stato in valuta presentano indicatori di rischio climatico
di energie rinnovabili e gas naturale. La WACI stimata con le emissioni legate alla
produzione nel 2022 è pari a 309 tCO
eq ed è allineata all’indice (g. 4.1)
Figura 4.2
Andamento della WACI
eq per milione di euro di fatturato, 2020-22)
(a) portafoglio nanziario
(b) riserve valutarie
(c) Fondo pensione complementare
ocietarie
ocietarie
Stati Uniti
e Giappone
Fonte: elaborazioni su dati ISS.
(1) Per i titoli di Stato è stata riportata la WACI riferita alle emissioni legate alla produzione. Gli istogrammi sono disposti in ordine cronologico
per ciascuna classe di attività nanziarie.
(tav. 4.2), inferiore del 18 per cento nel confronto con il 2020 e del 24 per cento
Fondo pensione complementare.
 Il Fondo pensione complementare attua uno
stile di gestione passivo. Pertanto i livelli della WACI e degli altri indicatori climatici
sono pressoché identici a quelli degli indici presi a riferimento, a esclusione delle
(g. 4.1). Guardando alle singole classi di attivo, gli indicatori
climatici storici per i titoli di Stato presentano valori analoghi a quelli del portafoglio
nanziario (tavv. 4.1 e 4.3; g. 4.1). Fanno eccezione le emissioni totali molto limitate
per il Fondo a causa delle sue dimensioni relativamente piccole.
per milione di euro, leggermente inferiori ai livelli del portafoglio nanziario
. Questi
L’indice di riferimento è formato dall’aggregazione di una serie di indici ampi di mercato che coprono il
mercato obbligazionario (governativo e non) dell’area dell’euro e il mercato azionario globale. L’unica classe di
Considerato lo stile di gestione passivo degli OICR azionari del fondo, i livelli della WACI sono pressoché
benchmark al momento non include elementi di sostenibilità, a dierenza dell’OICR di replica.
Tavola 4.2
Indicatori climatici storici: riserve valutarie
(valori assoluti, salvo dove diversamente indicato; 2022)
Indicatori
Titoli di Stato
Altri titoli
legate alla
produzione
legate ai
legate alle
attività
governative
Titoli
sovranazio
Obbliga
Dimensione del portafoglio
(miliardi di €)
Intensità carbonica media ponderata
eq per milione di € o pro capite)
(100%)
(100%)
(100%)
(100%)
Emissioni carboniche totali
41.352
(100%)
(100%)
(100%)
(100%)
Impronta carbonica
eq per milione di € investiti)
(100%)
(100%)
(100%)
(100%)
Intensità carbonica
eq per milione di € di fatturato o PIL)
170,8
(100%)
(100%)
(100%)
Quota di obbligazioni verdi
(100%)
(100%)
(100%)
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr. nell’
la dimensione del portafoglio si riferisce al valore nominale dei titoli, per le azioni invece al valore di mercato. Tra parentesi, è
riportato il grado di copertura di ciascun indicatore. Per copertura si intende la percentuale del valore dei titoli del portafoglio
per i quali è disponibile l’indicatore.
portafoglio (attuata nel 2021), sia della sottoscrizione di fondi a bassa impronta carbonica
I tre portafogli analizzati sono esposti a imprese con impegni di decarbonizzazione
certicati dall’SBTi per percentuali che variano dal 58 al 73 per cento (tav. 4.4).
nella struttura attuale dei portafogli varia tra un minimo di 1,9°C (obbligazioni
Secondo l’indicatore di
Climate VaR
, le perdite nanziarie dovute al rischio di
transizione su un orizzonte che si estende no alla ne del secolo, in uno scenario di
convergenza ordinata, si collocherebbero tra lo 0,5 per cento del valore attuale delle
investimento del portafoglio nanziario. Queste perdite, in uno scenario di transizione
disordinata, si amplicherebbero no a toccare il 20 per cento nel caso delle azioni del
Fondo pensione complementare
. Nella maggior parte dei casi, sarebbero inferiori a
Uno scenario climatico di transizione disordinata si riferisce a un possibile futuro in cui la transizione verso
un’economia a basse emissioni di carbonio avviene in modo caotico e non pianicato. In questo scenario le
misure necessarie per ridurre le emissioni di gas serra non vengono attuate in modo adeguato, risultando
sull’ambiente (cfr. NGFS,
NGFS scenarios for central banks and supervisors
Tavola 4.3
Indicatori climatici storici: Fondo pensione complementare
(valori assoluti, salvo dove diversamente indicato; 2022)
Indicatori
Titoli di Stato
Altri titoli
legate alla
produzione
legate ai
legate alle
attività
governative
Titoli
sovranazio
Obbliga
Dimensione del portafoglio
(miliardi di €)
Intensità carbonica media ponderata
eq per milione di € o pro capite)
164,1
145,2
(100%)
(100%)
(100%)
Emissioni carboniche totali
46.518
24.127
(100%)
(100%)
(100%)
Impronta carbonica
eq per milione di € investiti)
164,1
210,7
(100%)
(100%)
(100%)
Intensità carbonica
eq per milione di € di fatturato o PIL)
164,1
169,8
(100%)
(100%)
(100%)
Quota di obbligazioni verdi
(100%)
(100%)
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr. nell’
dimensione del portafoglio si riferisce al valore nominale dei titoli, per le azioni invece al valore di mercato. Tra parentesi è riportato
il grado di copertura di ciascun indicatore. Per copertura si intende la percentuale del valore dei titoli del portafoglio per i quali è
disponibile l’indicatore.
investimento attuate in questi anni (g. 4.3).
A queste perdite si aggiungerebbero quelle riconducibili agli eventi climatici
Climate VaR
da rischio sico). Le stime qui riportate, che riguardano le sole perdite
derivanti da uno scenario di eventi a forte impatto e con un orizzonte temporale
Tavola 4.4
(valori percentuali, salvo dove diversamente indicato; dicembre 2022)
Indicatori
Portafoglio nanziario
Riserve valutarie
Fondo pensione complementare
Titoli di
Stato
Obbliga
Titoli di
Stato
Obbliga
Titoli di
Stato
Obbliga
(100%)
(100%)
Aumento implicito della
temperatura (
(100%)
Climate VaR
di transizione
ordinata (2)
(100%)
(100%)
Climate VaR
di transizione
disordinata (2)
(100%)
(100%)
Climate VaR
da rischio sico (2)
(100%)
(100%)
Indicatore di rischio sico
Moody’s Four Twenty Seven (3)
(100%)
(100%)
(100%)
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr. nell’
. Tra parentesi è riportato il grado di copertura di
dei titoli del portafoglio per la quale è disponibile l’indicatore. – (2) Perdita potenziale di valore dei portafogli. – (3) Valori assoluti.
Figura 4.3
Climate VaR
da rischio di transizione degli investimenti in titoli privati
(valori percentuali; dicembre 2022)
(a) portafoglio nanziario
(b) riserve valutarie
(c) Fondo pensione complementare
-19,9
-14,7
-17,4
-17,4
ice di riferimento
Fonte: elaborazioni su dati MSCI ESG Research.
(1) Perdita potenziale di valore dei portafogli e dei relativi indici (rappresentati dai punti). Per una descrizione degli scenari, cfr. NGFS,
op. cit., 2022.
di un secolo, varierebbero da circa un decimo a oltre un quarto del valore dei
portafogli esaminati (tav. 4.4). Le cause principali sarebbero le ondate di calore,
le inondazioni costiere e il dissesto idrogeologico, nonché i cicloni tropicali, in
particolare per le riserve valutarie, per via dell’esposizione geograca implicita nella
struttura di ciascun portafoglio (g. 4.4).
riguardante l’esposizione al rischio sico. In una scala crescente di esposizione al
rischio che va da zero a 100, per i portafogli esaminati l’indicatore varia tra 73 per i
titoli di Stato del Fondo pensione complementare (che ha un portafoglio diversicato
di emittenti sovrani dell’area dell’euro) e 91 per i titoli nel portafoglio delle riserve
valutarie (che investono nelle maggiori economie mondiali esterne all’area dell’euro).
Per la sua natura di punteggio di rischio, quest’indicatore non consente di misurare la
possibile perdita di valore connessa con il materializzarsi di questi rischi.
Con riferimento ai rischi e alle opportunità legati ai fattori ambientali, sociali e di
Carta degli investimenti
Gli indicatori riportati nelle tavole sono periodicamente confrontati con quelli
degli indici di mercato non di tipo ESG. Per l’analisi dei portafogli di titoli di Stato
Figura 4.4
Eventi di rischio sico e perdita potenziale dei portafogli
(perdita in punti percentuali della capitalizzazione di mercato; dicembre 2022)
(a) portafoglio nanziario
(b) riserve valutarie
(c) Fondo pensione
complementare
-26,3
-24-18-12-60
obbligazioni societarie
azioni
-5-4-3-2-101
-20,0
-15-12-9-6-30
dato aggregato
cicloni tropicali
ondate di calore
freddo estremo
tempeste di vento
precipitazioni nevose
incendi
inondazioni costiere
forti precipitazioni
esondazioni
fenomeni idrogeologici
Fonte: elaborazioni su dati MSCI ESG Research.
considerati dal modello. Il dato aggregato non corrisponde alla somma delle singole fattispecie di rischio in quanto tiene conto della
correlazione fra gli eventi climatici.
e per quella dei titoli emessi dalle imprese private sono utilizzate due liste distinte di
Portafoglio nanziario.
 Il portafoglio di titoli di Stato, costituito principalmente
da titoli italiani, si confronta con un indice molto diversicato, che comprende 16
rinnovabili (cfr. nell’
Appendice
la tav. A.4). Sono invece inferiori a quelli dell’indice i
risultati relativi alla partecipazione femminile al mercato del lavoro, alla percentuale
pubblico. Per i restanti indicatori i risultati sono lievemente peggiori.
Per quanto riguarda gli investimenti azionari, gli indicatori che mostrano risultati
di acqua, di energia e la produzione di riuti. Quelli che presentano dati lievemente
peggiori sono gli infortuni sul lavoro, la percentuale di imprese con politiche
(cfr. nell’
Appendice
la tav. A.5).
sul lavoro, la essibilità nell’orario di lavoro (cfr. nell’
Appendice
la tav. A.6).
Riserve valutarie.
 Gli investimenti in titoli di Stato conseguono risultati
Appendice
tav. A.4).
la produzione di riuti e la essibilità nell’orario di lavoro. Il solo indicatore
considerevolmente peggiore riguarda le ore di formazione per dipendente
(cfr. nell’
Appendice
la tav. A.6).
Fondo pensione complementare.
 Nel Fondo pensione complementare gli
Appendice
la tav. A.4).
Gli investimenti azionari in euro presentano indicatori migliori dell’indice per
dierenze sono contenute (cfr. nell’
Appendice
la tav. A.5).
all’indice su tutti i temi di sostenibilità (in particolare quelli ambientali). Fanno
I titoli sovranazionali e di agenzie di emanazione pubblica non sono considerati nell’analisi.
eccezione il riciclo di riuti e la percentuale di rmatari dei principi dello United
Nations Global Compact (cfr. nell’
Appendice
la tav. A.6).
Secondo la scienza climatica, per limitare l’innalzamento delle temperature globali
sul piano ambientale, economico e sociale, è necessario l’azzeramento delle emissioni
L’Eurosistema nel 2021 ha concordato una posizione comune per l’applicazione
di principi di investimento sostenibili e responsabili ai portafogli non di politica
alla transizione verso un’economia a basse emissioni di gas serra.
La Banca d’Italia è impegnata a rivedere periodicamente le strategie di investimento
imprese e dai governi degli Stati in cui la Banca investe.
maturerà in questo campo.
facendo il possibile per restare entro un incremento di 1,5°C, cfr. IPCC,
Summary for policymakers
Synthesis report of the IPCC sixth assessment report
APPENDICE
Gli indicatori di rischio climatico ed ESG
Tavola NM.1
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: formule di calcolo
Tavola NM.2
Tavola NM.3
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: aggiornamento dei dati
Tavola NM.4
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: fattori di normalizzazione
Tavola NM.5
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: fattori di attribuzione
Tavola NM.6
Tavola NM.7
Indicatori ESG degli emittenti privati
Tavola NM.8
Indicatori ESG degli emittenti governativi
TAVOLE
Tavola A.1
Tavola A.2
Tavola A.3
Indicatori climatici storici: Fondo pensione complementare
Tavola A.4
Titoli di Stato: indicatori ESG
Tavola A.5
Azioni: indicatori ESG
Tavola A.6
Gli indicatori di rischio climatico ed ESG
I tre indicatori climatici principali concordati con la Banca centrale europea e con le altre
banche centrali nazionali dell’Eurosistema, il cui utilizzo è raccomandato dalla Task Force on
Climate-related Financial Disclosures (TCFD) e dalla Partnership for Carbon Accounting
Financials (PCAF), sono:
weighted average carbon intensity
, WACI) misura
al volume di attività; quest’ultimo è misurato dal fatturato per le imprese e dal prodotto
interno lordo (PIL), dalla popolazione o dai consumi della Pubblica amministrazione per
gli Stati (tav. NM.4). La WACI del portafoglio è quindi calcolata ponderando l’intensità
carbonica di ciascun emittente con il suo peso nel portafoglio. La WACI è la misura
raccomandata dalla TCFD per la sua comprensibilità e perché può essere impiegata per
confrontare portafogli diversi per dimensione e composizione;
o emissioni nanziate, rappresentano l’ammontare di
emissioni di gas serra che possono essere attribuite a un dato portafoglio (tav. NM.2).
Come raccomandato dalla PCAF, l’attribuzione è realizzata ponderando le emissioni di gas
enterprise value including cash
, EVIC) del capitale, del debito
emesso e della liquidità. Nel caso dei titoli di Stato per l’attribuzione è utilizzato il PIL
(tav. NM.5). Considerato che le emissioni totali sono una misura non normalizzata per le
dimensioni del portafoglio, l’indicatore non è adatto per compiere confronti tra portafogli
di diverse dimensioni o per analizzare lo stesso portafoglio nel corso del tempo;
impronta carbonica
misura le emissioni di gas serra totali del portafoglio normalizzate
per il valore di mercato del portafoglio stesso. Può essere utilizzata per confrontare
portafogli diversi, anche se risente della volatilità dei prezzi di mercato dei titoli che lo
compongono. Per ovviare parzialmente a questo limite, i dati di impronta carbonica
dei titoli obbligazionari riportati in questo Rapporto sono calcolati utilizzando il valore
nominale e non quello di mercato. Per le azioni si è utilizzato invece il valore di mercato.
La Banca impiega due ulteriori indicatori basati sui dati storici:
, che misura l’ecienza media delle imprese in portafoglio in termini
dell’intensità carbonica degli emittenti, che in questo caso è basato sulla quota di valore
quota percentuale di obbligazioni verdi
in portafoglio (tav. NM.1).
Gli indicatori per i portafogli di titoli di Stato sono calcolati in tre versioni, in relazione a
emissioni legate alla produzione
, ossia le emissioni generate all’interno del paese per
produrre i beni e i servizi destinati sia al consumo interno sia alle esportazioni; queste
emissioni sono pertanto normalizzate per il PIL (tav. NM.4);
emissioni legate ai consumi
, vale a dire le emissioni generate all’interno del paese per
soddisfare la domanda nazionale e quelle generate dai prodotti importati, escludendo le
emissioni interne connesse con le esportazioni; tali emissioni, essendo basate sui consumi,
emissioni” (
) derivante dallo spostamento delle produzioni a elevate
emissioni di gas serra dai paesi con politiche climatiche più severe a paesi con politiche
emissioni governative
Oltre agli indicatori basati sulle emissioni storiche, sono analizzati sei indicatori climatici
aumento implicito della temperatura
, che esprime l’incremento della temperatura
globale in gradi Celsius (°C) che si raggiungerebbe agli inizi del prossimo secolo se tutta
l’economia avesse la stessa prestazione dell’impresa analizzata, in termini di sovra o sotto
singola impresa in base all’ammontare dei ricavi;
Climate Value-at-Risk (Climate VaR)
variazione percentuale del valore di un’impresa in relazione al valore attuale dei costi
che, entro ne secolo, potrebbero derivare da: (a) i rischi connessi con il cambiamento
delle politiche climatiche, stimati tramite modelli integrati di valutazione (
Integrated
Assessment Models
, IAM) in grado di rappresentare le relazioni tra fattori ambientali e
socioeconomici; (b) le opportunità tecnologiche legate alla transizione a un’economia
a basse emissioni. L’indicatore viene stimato con riferimento a scenari sia di transizione
ordinata sia di transizione disordinata. I primi si riferiscono a un possibile futuro in cui la
transizione verso un’economia a basse emissioni di gas serra avviene in modo coordinato,
negativi rilevanti a livello sociale ed economico, nonché sulla salute e sull’ambiente
(cfr. NGFS,
NGFS scenarios for central banks and supervisors
Climate Value-at-Risk (Climate VaR)
da rischio sico
, che misura la variazione
percentuale del valore di un’impresa in relazione al valore attuale dei costi che, su un
orizzonte di 100 anni, potrebbero derivare dai danni che si vericherebbero da eventi
climatici avversi, acuti e cronici.
impegni di decarbonizzazione delle imprese
, riassunti dal peso in portafoglio delle
già approvati dalla stessa SBTi;
, che valuta i titoli di Stato con un punteggio di
rischio crescente da zero a 100, ottenuto prendendo a riferimento diverse fonti di rischio
sico (ad es. alluvioni, siccità, innalzamento del livello dei mari) e misure socioeconomiche;
stime sulle emissioni di gas serra a breve termine
sono stime annuali delle emissioni
delle imprese basate sulle emissioni storiche e sugli impegni dichiarati per gli anni a venire
Nelle tavole NM.7 e NM.8 vengono illustrati gli indicatori ambientali, sociali e di governo
environmental, social and governance
Tavola NM.2
Emittente
Fonte
Impresa
(tonnellate
di CO
equivalente,
esempio le emissioni derivanti dalla combustione in caldaie, fornaci
e veicoli). Le emissioni
comprendono le emissioni di gas
raffreddamento.
Ente
sovranazionale
o Agenzia
Stati
Emissioni basate
sulla produzione
Emissioni prodotte all’interno dei conni sici del paese,
comprese quelle dovute ai consumi interni e quelle associate alle
delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Nations Framework
Convention on Climate Change, UNFCCC).
Emissioni basate sui
Emissioni generate all’interno del paese per soddisfare la domanda
nazionale e quelle generate dai prodotti importati (sono escluse
invece le emissioni interne connesse alle esportazioni). Questo
e affronta il problema della ‘fuga di emissioni’ (
carbon leakage
derivante dallo spostamento delle produzioni a elevate emissioni di
gas serra dai paesi con politiche climatiche più severe a paesi con
politiche meno stringenti.
Carbon4 Finance
Emissioni governative
collegate al consume di energia, ma anche alla spesa pubblica,
ai sussidi statali e agli investimenti pubblici) da parte del governo
centrale di un paese.
Tavola NM.1
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: formule di calcolo
Indicatore
Formula
WACI (1)
valore attuale dell’investimento
emissioni carboniche dell’emittente
valore attuale del portafoglio
fatturato, PIL PPP, popolazione o
spesa governativa dell’emittente
totali (1)
valore attuale dell’investimento
emissioni carboniche dell’emittente
EVIC o PIL PPP
Impronta carbonica (1)
valore attuale dell’investimento
emissioni carboniche dell’emittente
EVIC o PIL PPP
valore corrente del portafoglio
Intensità carbonica
valore attuale dell’investimento
emissioni carboniche dell’emittente
EVIC o PIL PPP
valore attuale dell’investimento
fatturato, PIL PPP, popolazione o
spesa governativa dell’emittente
EVIC o PIL PPP
Quota di obbligazioni verdi
valore attuale delle obbligazioni “verdi” in
portafoglio
valore attuale del portafoglio
(1) Indicatori climatici concordati con l’Eurosistema.
Tavola NM.3
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: aggiornamento dei dati
Emittente
Impresa
Gli indicatori 2022 e 2021 sono basati sulle emissioni
del 2021. Gli
indicatori 2020 sulle emissioni 2020.
Ente sovranazionale o Agenzia
Stati
Tutti gli indicatori sono riferiti alle emissioni 2020, ad eccezione di Cina e Corea del Sud,
per le quali le emissioni sono relative al 2019.
Tavola NM.4
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: fattori di normalizzazione
Emittente
Fattore
Fonte
Impresa
Fatturato in milioni
di euro (per le
Ricavi totali generati dalla vendita di beni e servizi collegati
all’attività principale dell’impresa.
Ente sovranazionale
o Agenzia
Stati
di euro (per le
emissioni basate
sulla produzione)
Il PIL è la somma del valore aggiunto lordo di tutti i produttori
residenti, più eventuali imposte sui prodotti e meno eventuali
sovvenzioni non incluse nel valore dei prodotti. Il fattore di
conversione basato sulla parità del potere d’acquisto (PPP) è un
deatore spaziale dei prezzi e un convertitore di valuta che elimina
Popolazione
basate sui
Popolazione totale di un paese.
Spesa governativa
in milioni di euro
governative)
La spesa nale per consumi delle Amministrazioni pubbliche
pubbliche) comprende tutte le spese correnti del governo per
Comprende inoltre la maggior parte delle spese per la difesa
nazionale e la sicurezza, ma esclude le spese militari in conto
capitale.
Tavola NM.5
Indicatori climatici basati sulle emissioni storiche: fattori di attribuzione
Classe di attività
Fattore
Fonte
Titoli di Stato
di euro (per le
emissioni basate
sulla produzione)
Il PIL è la somma del valore aggiunto lordo di tutti i produttori
residenti, più eventuali imposte sui prodotti e meno eventuali
sovvenzioni non incluse nel valore dei prodotti. Il fattore di
conversione basato sulla parità del potere d’acquisto (PPP) è un
deatore spaziale dei prezzi e un convertitore di valuta che elimina
Valore della
le disponibilità
enterprise
value including
Somma, a ne esercizio, della capitalizzazione di mercato delle
azioni ordinarie e privilegiate e del valore contabile del debito
totale e delle partecipazioni non di controllo, senza deduzione delle
disponibilità liquide o mezzi equivalenti.
ISS e Bloomberg
Obbligazioni
sovranazionali e di
Obbligazioni
Obbligazioni bancarie
garantite
Tavola NM.6
Indicatore
Descrizione
Fonte
Aumento implicito della
temperatura (
temperature rise,
ITR)
Indicatore che esprime l’incremento della temperatura globale in gradi Celsius (°C)
che si avrebbe agli inizi del prossimo secolo se tutta l’economia avesse la stessa
emissioni carboniche necessario a mantenere l’aumento della temperatura globale
sotto i 2°C.
Research
Climate VaR
da rischio di
transizione
Indicatore che misura la variazione percentuale del valore di un’impresa in relazione
al valore attuale dei costi che, entro ne secolo, potrebbero derivare da: (a) i rischi
connessi con il cambiamento delle politiche climatiche; (b) le opportunità tecnologiche
legate alla transizione a un’economia a basse emissioni. L’indicatore viene stimato
con riferimento a scenari sia di transizione ordinata sia di transizione disordinata.
Research
Climate VaR
da rischio sico
Indicatore che misura la variazione percentuale del valore di un’impresa in relazione
al valore attuale dei costi che, su un orizzonte di 100 anni, potrebbero derivare dai
danni che si vericherebbero da eventi climatici avversi, acuti e cronici.
Research
imprese
Misura del peso percentuale delle imprese nel portafoglio che hanno assunto un
impegno con la SBTi per denire un piano di decarbonizzazione, oppure che hanno
Research
Punteggio sul rischio sico
Indicatore che misura l’esposizione di un paese ai rischi di cambiamento climatico.
Si basa su 19 indicatori che considerano 6 fonti di rischio (alluvioni, siccità, uragani
e tifoni, innalzamento del livello dei mari, stress idrico e incendi boschivi) e 3 misure
socioeconomiche (popolazione attesa nel 2040, PIL in dollari a PPP 2005 atteso nel
2040 e supercie agricola attuale). Può variare tra 0 (rischio minimo) e 100 (rischio
Moody’s Four
Twenty Seven
Stime sulle emissioni di gas
serra a breve termine
Stime annuali delle emissioni delle imprese basate sulle emissioni storiche e sugli
impegni dichiarati per gli anni a venire nei piani di transizione.
Research
Tavola NM.7
Indicatori ESG degli emittenti privati
Indicatore
Descrizione
Fonte
Punteggio ESG
Valuta la gestione, da parte delle imprese, dei rischi e delle opportunità legati ai
punteggio, migliore è il prolo ESG.
Research, 2021
Indicatori ambientali
Intensità di energia
per euro di fatturato)
Media ponderata dell’intensità di energia consumata. L’intensità di energia è il rapporto
tra l’energia consumata espressa in gigajoule e il fatturato espresso in milioni di euro.
L’intensità è ponderata con il peso di ciascun emittente nel portafoglio.
Renitiv, 2021
Intensità di acqua media
ponderata (
per milione di euro di
fatturato
Media ponderata dell’intensità di acqua utilizzata. L’intensità di acqua è il rapporto
tra il volume di acqua utilizzato dall’impresa, espresso in m
, e il fatturato espresso in
milioni di euro. Per il calcolo viene considerata l’acqua prelevata da qualsiasi fonte,
ponderata con il peso di ciascun emittente nel portafoglio.
Renitiv, 2021
Intensità di riuti media
ponderata (
tonnellate
milione di euro di fatturato
Media ponderata dell’intensità di riuti prodotti prodotti. L’intensità di riuti è il rapporto tra
le tonnellate di riuti solidi complessivamente prodotti dall’impresa, rapportati al fatturato
espresso in milioni di euro. Si considerano riuti pericolosi e non pericolosi. I riuti liquidi
estrattivo, sono considerati riuti anche i materiali di risulta, quali le rocce di scarto e le
ceneri. L’intensità è ponderata con il peso di ciascun emittente nel portafoglio.
Renitiv, 2021
Riuti riciclati
Rapporto percentuale tra l’ammontare di riuti riciclati e l’ammontare dei riuti
totali. Nel conteggio dei riuti riciclati sono ricompresi anche i riuti destinati alla
termovalorizzazione e i riuti utilizzati per il compostaggio.
Renitiv, 2021
Intensità di energia media
ponderata
(GJ per euro di
fatturato)
Media ponderata del fatturato che le imprese nel portafoglio e nell’indice realizzano da
operazioni allineate alla tassonomia UE delle attività ecosostenibili.
Research, 2021
Indicatori sociali
Donne impiegate in ruoli
manageriali
Percentuale di donne manager sul totale dei manager dell’impresa. Nel caso l’impresa
fornisca il dato disaggregato per categoria manageriale, viene considerata solo la
categoria dei manager intermedi.
Renitiv, 2021
Formazione per dipendente
(media ore)
Media annua di ore di formazione per dipendente.
Renitiv, 2021
Imprese con essibilità
nell’orario di lavoro
Percentuale di imprese che dichiarano di offrire orari di lavoro essibili, incluso formule
quali il telelavoro, il lavoro condiviso e il part-time.
Renitiv, 2021
Tasso di sindacalizzazione
Percentuale di lavoratori rappresentati da organizzazioni sindacali indipendenti o
dell’indicatore viene utilizzato quest’ultimo.
Renitiv, 2021
Tasso di infortuni
lavoro, rapportato al numero di ore annue complessivamente lavorate. Il rapporto è
moltiplicato per il fattore di scala di un milione. Qualora l’impresa non comunichi le ore
lavorate, il dato è approssimato come numero di lavoratori moltiplicato per 2000.
Renitiv, 2021
Firmatari dello United
Nations Global Compact
Tasso di imprese rmatarie dello United Nations Global Compact.
Research, 2021
Consiglieri indipendenti
con Consiglio dualistico il calcolo si basa sui soli componenti del Consiglio di sorveglianza.
Research, 2021
Sovrapposizione delle
cariche di Amministratore
delegato e Presidente
Percentuale di imprese nelle quali le cariche di Amministratore delegato e Presidente
nel Consiglio di amministrazione sono attribuite a una stessa persona.
Research, 2021
Donne nel Consiglio di
amministrazione
Percentuale di donne nel Consiglio di amministrazione. Nel sistema dualistico il calcolo
si basa sui soli componenti del Consiglio di sorveglianza.
Research, 2021
Remunerazione legata a
Tasso di imprese che hanno introdotto collegamenti a proli di sostenibilità nella
Research, 2021
Politiche anticorruzione
Tasso di imprese che hanno un piano di prevenzione della corruzione.
Research, 2021
(1) Sebbene i fornitori di dati della Banca d’Italia, inclusi senza limitazioni MSCI ESG Research LLC e le sue affiliate (le “Parti ESG”), ottengano informazioni
riportati in questo documento e declina espressamente ogni garanzia espressa o implicita, comprese quelle di conformità, inclusa la conformità a un uso
speciale. Le Informazioni possono essere utilizzate solo per uso interno, non possono essere riprodotte o ridistribuite in qualsiasi forma e non possono
quali titoli acquistare o vendere o quando acquistarli o venderli. Nessuna delle Parti ESG potrà essere ritenuta responsabile per eventuali errori o omissioni
(incluso il mancato guadagno), anche qualora sia stato informato della possibilità di questo danno.
Tavola NM.8
Indicatori ESG degli emittenti governativi
Indicatore
Descrizione
Fonte
Punteggio ESG
Valuta l’esposizione degli Stati ai rischi legati ai fattori ambientali, sociali e di governo
e la loro gestione. Può variare tra 0 e 10; maggiore è il punteggio, migliore è il prolo
Research, 2022
Indicatori ambientali
(MJ per dollaro di PIL)
Rapporto tra domanda primaria di energia espressa in megajoule (MJ) e PIL in dollari
PPP 2017.
Mondiale, 2021
Copertura forestale
Percentuale di supercie coperta da foreste.
FAO, 2020
Quota di fonti rinnovabili
sulla domanda di energia
primaria
paese in un dato anno.
Indicatori sociali
Indice di concentrazione
Livello di concentrazione della distribuzione del reddito in una popolazione. Può variare
tra 0 (equidistribuzione massima) e 100 (concentrazione massima).
Mondiale, 2019
Investimenti in ricerca e
sviluppo
Percentuale di PIL investita in ricerca e sviluppo.
Partecipazione femminile al
mercato del lavoro
Tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro rapportato a quello maschile.
ILOSTAT, 2022
Indicatori di governo
Indice di democrazia
Esamina lo stato di democrazia di un paese. Si concentra su 5 categorie: processo
cultura politica. Può variare tra 0 (regime autoritario) e 10 (piena democrazia).
Indice di percezione della
corruzione
(corruzione massima) e 100 (corruzione minima).
Transparency
International, 2021
(1) Sebbene i fornitori di dati della Banca d’Italia, inclusi senza limitazioni MSCI ESG Research LLC e le sue affiliate (le “Parti ESG”), ottengano informazioni
riportati in questo documento e declina espressamente ogni garanzia espressa o implicita, comprese quelle di conformità, inclusa la conformità a un uso
speciale. Le Informazioni possono essere utilizzate solo per uso interno, non possono essere riprodotte o ridistribuite in qualsiasi forma e non possono
quali titoli acquistare o vendere o quando acquistarli o venderli. Nessuna delle Parti ESG potrà essere ritenuta responsabile per eventuali errori o omissioni
(incluso il mancato guadagno), anche qualora sia stato informato della possibilità di questo danno.
AVOLE
Tavola A.1
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr.
valore nominale dei titoli, per le azioni invece al valore di mercato. Tra parentesi è riportato il grado di copertura di ciascun indicatore. Per copertura si
intende la percentuale del valore dei titoli del portafoglio per i quali è disponibile l’indicatore.
Tavola A.2
legate alla
produzione
legate ai
legate alle
attività go
vernative
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr.
valore nominale dei titoli, per le azioni invece al valore di mercato. Tra parentesi è riportato il grado di copertura di ciascun indicatore. Per copertura si
intende la percentuale del valore dei titoli del portafoglio per i quali è disponibile l’indicatore.
Tavola A.3
Indicatori climatici storici: Fondo pensione complementare
(valori assoluti, salvo dove diversamente indicato; 2020-22)
Indicatori
Titoli di Stato
Altri titoli
Titoli sovra
nazionali e
Obbligazioni
Dimensione del portafoglio
(miliardi di euro)
Quota di obbligazioni verdi
Indicatori
Titoli di Stato
Altri titoli
legate alla
produzione
legate ai
legate alle
attività
governative
Titoli sovra
nazionali e
Obbligazioni
Intensità carbonica media ponderata (WACI)
eq per milione di € o pro capite)
Emissioni carboniche totali (
Impronta carbonica
eq per milione di € investiti)
Intensità carbonica
eq per milione di € di fatturato o PIL)
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr.
valore nominale dei titoli, per le azioni invece al valore di mercato. Tra parentesi è riportato il grado di copertura di ciascun indicatore. Per copertura si
intende la percentuale del valore dei titoli del portafoglio per i quali è disponibile l’indicatore.
Tavola A.4
Titoli di Stato: indicatori ESG
(valori assoluti, salvo dove diversamente indicato; dicembre 2022)
Indicatori
Portafoglio nanziario
Riserve valutarie
Fondo pensione complementare
Copertura
Portafoglio
Differenza
Copertura
Portafoglio
Differenza
Copertura
Portafoglio
Differenza
Punteggio ESG
Indicatori ambientali
MJ per € di PIL PPP 2017
-13,4
Copertura forestale
Quota di fonti rinnovabili sulla domanda di energia
primaria
Indicatori sociali
Indice di concentrazione di GINI
Investimenti in ricerca e sviluppo
Partecipazione femminile al mercato del lavoro
-11,2
Indicatori di governance
Indice di democrazia
Indice di percezione della corruzione
-16,2
(1) Punteggi più elevati corrispondono a un migliore prolo ESG, ad eccezione dell’indice di Gini. Per la descrizione degli indicatori, cfr.
. – (2) Per copertura si intende la percentuale del valore nominale
dei titoli del portafoglio per la quale è disponibile l’indicatore. – (3) In verde sono evidenziati gli indicatori per i quali il portafoglio presenta un prolo di sostenibilità pari o migliore di quello dell’indice; in rosso quelli per i quali
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
Tavola A.5
Azioni: indicatori ESG
(valori assoluti, salvo dove diversamente indicato; dicembre 2022)
Indicatori
Portafoglio nanziario
Fondo pensione complementare
Azioni in euro
Azioni USA e Giappone (OICR)
Punteggio ESG
Indicatori ambientali
Intensità di energia media ponderata (
fatturato in migliaia di €
Intensità di acqua media ponderata (
per
fatturato in migliaia di €
Intensità di riuti media ponderata (
ton. per
milione di € di fatturato
Riuti riciclati
Fatturato da attività ecosostenibili della
tassonomia UE
Indicatori sociali
Donne impiegate in ruoli manageriali
Formazione per dipendente
(ore annue)
Imprese con forme di essibilità nell’orario di
lavoro
Tasso di sindacalizzazione
Infortuni per milione di ore di lavoro
Firmatari Global Compact delle Nazioni Unite
Imprese con una politica anticorruzione
Sovrapposizione delle cariche di AD e Presidente
Consiglieri indipendenti
Donne nei consigli di amministrazione
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr.
. – (2) Per copertura si intende la percentuale del valore di mercato dei titoli del portafoglio per la quale è disponibile l’indicatore. – (3) In verde sono evidenziati gli
indicatori per i quali il portafoglio presenta un prolo di sostenibilità pari o migliore di quello dell’indice; in rosso quelli per i quali il prolo di sostenibilità è peggiore. – (4) L’indice deriva dall’aggregazione di due indici relativi
portafoglio azionario del Fondo pensione complementare è costituito dall’aggregazione di più indici MSCI per le diverse aree geograche nelle quali investe il Fondo.
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
Tavola A.6
(valori assoluti, salvo dove diversamente indicato; dicembre 2022)
Indicatori
Portafoglio nanziario
Riserve valutarie
Fondo pensione complementare
Copertura
Portafoglio
Differenza
Copertura
Portafoglio
Differenza
Copertura
Portafoglio
Differenza
Punteggio ESG
Indicatori ambientali
Intensità di energia media ponderata (
fatturato in migliaia di €
Intensità di acqua media ponderata (
m3 per
fatturato in migliaia di €
Intensità di riuti media ponderata (
ton. per milioni
di € di fatturato
Riuti riciclati
Fatturato da attività ecosostenibili della
tassonomia UE
Indicatori sociali
Donne impiegate in ruoli manageriali
Formazione per dipendente
(ore annue)
Imprese con forme di essibilità nell’orario di
lavoro
Tasso di sindacalizzazione
Infortuni per milione di ore di lavoro
Firmatari Global Compact delle Nazioni Unite
Imprese con una politica anticorruzione
Sovrapposizione delle cariche di AD e Presidente
Consiglieri indipendenti
Donne nei consigli di amministrazione
(1) Per la descrizione degli indicatori, cfr.
. – (2) Per copertura si intende la percentuale del valore di mercato dei titoli del portafoglio per la quale è disponibile l’indicatore. – (3) In verde sono
evidenziati gli indicatori per i quali il portafoglio presenta un prolo di sostenibilità pari o migliore di quello dell’indice; in rosso quelli per i quali il prolo di sostenibilità è peggiore. – (4) Indice
ICE BofA AAA-A euro
non-nancial index.
ICE BofA 1-10 year AAA-A US corporate non-nancial index
merito di credito.
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
BANCA D’ITALIA
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
BANCA D’ITALIA
Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
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Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
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