
(AGENPARL) – TRIESTE mer 29 marzo 2023 Trieste, 29 mar – La Giunta regionale, su proposta
dell’assessore alle Attività produttive, ha approvato il bando
per la concessione di contributi a fondo perduto a sostegno della
realizzazione di progetti di investimento produttivo nelle
imprese che valorizzano lo sviluppo delle tecnologie e
l’innovazione (Bando per gli aiuti e per gli investimenti
produttivi).
La dotazione iniziale ammonta a 19.320.000 euro.
La misura, che fa riferimento al Programma regionale 2021-2027
finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr),
riguarda progetti realizzati in una sede operativa del
beneficiario situata sul territorio regionale.
Possono presentare domanda e beneficiare degli aiuti per gli
investimenti produttivi le Pmi iscritte al Registro delle imprese
ed i liberi professionisti per progetti che, utilizzando i
mutamenti della tecnologia, siano finalizzati all’ottimizzazione
e all’ammodernamento dei processi produttivi, della capacità
produttiva, dei modelli organizzativi e di business e delle linee
di prodotto e di servizio del beneficiario.
Ai fini della realizzazione dei progetti, sono ammissibili le
spese concernenti l’acquisto e l’installazione di macchinari,
impianti, strumenti, attrezzature e sensoristica, nonché
l’eventuale quota capitale dei canoni della locazione finanziaria
diretta alla loro acquisizione; l’acquisto e l’installazione di
hardware e di beni immateriali quali software e licenze d’uso,
nonché l’eventuale quota capitale dei canoni della locazione
finanziaria diretta alla loro acquisizione; l’acquisizione di
servizi specialistici e di consulenza tecnologica e informatica
per la pianificazione dei processi di ottimizzazione e
ammodernamento contemplati dal progetto, nel limite del 30% della
spesa ammessa.
Il limite massimo dell’aiuto concedibile per domanda è pari a
500.000 euro, con la seguente graduazione: 25.000 se il
richiedente è una microimpresa, 37.500 euro se è una piccola
impresa, 50.000 euro in caso di media impresa.
Per quanto riguarda la materia degli aiuti di Stato, il Bando
prevede l’applicazione sia del regime de minimis sia, in
alternativa, del regime di esenzione di cui al regolamento
europeo 651/2014, a scelta del soggetto richiedente in base ad
autonoma valutazione di convenienza. Sono ammissibili anche
progetti avviati, prima della presentazione della domanda, a
partire dall’1 gennaio 2022.
Le intensità massime di contributo sono distinte in base al
regime di aiuto applicato e alla tipologia di spesa, ma in linea
generale è stabilita al 40 per cento della spesa ammissibile.
Qualora il beneficiario richieda l’applicazione di regimi d’aiuto
alternativi al de minimis, l’intensità massima per le spese
d’investimento in beni materiali e immateriali è quella stabilita
dalla normativa europea, con riferimento alle aree ordinarie e
alle aree ammissibili agli aiuti a finalità regionale.
La presentazione delle domande avverrà tramite il sistema
informatico predisposto dall’Insiel per i bandi della
Programmazione Fesr da martedì 16 maggio a giovedì 29 giugno
2023. In conformità alla normativa di Rilancimpresa e
SviluppoImpresa, la gestione amministrativa del procedimento
contributivo è svolta dalle Camere di commercio.
Va ricordato che il beneficiario deve rispettare una serie di
obblighi nei tre anni successivi al pagamento finale dell’aiuto:
mantenere l’iscrizione al Registro delle imprese, nel caso sia
tenuto a tale iscrizione; mantenere attiva nel territorio
regionale la sede operativa alla quale si riferisce il Progetto;
non essere in stato di liquidazione, ad eccezione di liquidazione
connessa a procedura concorsuale; mantenere sul territorio
regionale e non alienare o cedere a qualsiasi titolo i beni
materiali ed immateriali oggetto dell’aiuto.
Inoltre, il beneficiario è obbligato a non realizzare per un
periodo di cinque anni dalla concessione dell’aiuto la
delocalizzazione del sito incentivato dal territorio della
Regione a quello di uno Stato non appartenente all’Unione
europea, con conseguente riduzione del personale di almeno il 30
per cento e a non effettuare una delocalizzazione da uno Stato
membro dell’Unione europea o da un’altra Regione italiana verso
lo stabilimento dove è stato svolto il Progetto, nei due anni
successivi alla presentazione della rendicontazione.
ARC/PPH/gg
Fonte/Source: http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?nm=20230329114025005&dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta/&WT.ti=Att.produttive:%20Regione,%20bando%20per%20sviluppo%20tecnologico%20e%20innovazione&WT.cg_n=Rss&WT.rss_f=Notizie%20dalla%20Giunta&WT.rss_a=Att.produttive:%20Regione,%20bando%20per%20sviluppo%20tecnologico%20e%20innovazione