
(AGENPARL) – ROMA gio 16 marzo 2023
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13 marzo 2023
Studi – Affari esteri
Ratifica del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping, fatto a Varsavia il 12 settembre 2002
L’Assemblea di Montecitorio, il 24 gennaio 2023, ha approvato, in prima lettura, la proposta di legge (Formentini e altri) di ratifica del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping, fatto a Varsavia il 12 settembre 2002 (A.C. 585).
Il provvedimento passa quindi all’esame del Senato (S.494)
In relazione al provvedimento in esame si ricorda che nella XVIII legislatura, la Camera dei deputati aveva approvato il disegno di legge di ratifica del Protocollo che, tuttavia, a causa della fine anticipata della legislatura il provvedimento non aveva completato il suo iter.
Lo scorso 21 dicembre la Commissione Affari esteri ha deliberato di applicare al provvedimento in esame la procedura prevista dall’articolo 107, comma 3, del Regolamento.
Ai sensi di tale disposizione entro sei mesi dall’inizio della legislatura, ciascuna Commissione, previo sommario esame preliminare può deliberare di riferire all’Assemblea sui progetti di legge approvati dalla Commissione stessa in sede referente nel corso della precedente legislatura e di adottare la relazione allora presentata.
Si ricorda che il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping mira a garantire il mutuo riconoscimento dei controlli antidoping e a rafforzare l’applicazione della Convenzione del Consiglio d’Europa contro il doping, ratificata ai sensi della legge 29 novembre 1995, n. 522, in vigore per l’Italia dal 1° aprile 1996.
A tal fine, il Protocollo garantisce che vengano riconosciuti dagli Stati parti della Convenzione i controlli antidoping effettuati sul loro territorio su sportivi provenienti da altri Stati parti della Convenzione, superando in tal modo la necessità di concludere molteplici accordi bilaterali; viene altresì riconosciuta la competenza dell’Agenzia Mondiale antidoping ad effettuare controlli al di fuori delle competizioni.
Per quanto riguarda il rafforzamento dell’applicazione della Convenzione, il Protocollo stabilisce un meccanismo di monitoraggio vincolante, realizzato da una squadra di valutazione, che visiterà lo Stato oggetto del controllo, e redigerà un rapporto che sarà esaminato dal Gruppo di valutazione.
Il Protocollo in esame, sottoscritto dall’Italia il 12 settembre 2002, è entrato in vigore a livello internazionale il 1° aprile 2004, dopo la ratifica di 5 Stati: Danimarca, Lettonia, Monaco, Norvegia e Svezia). Alla data odierna il Protocollo è stato ratificato da ventinove Stati membri del Consiglio d’Europa, oltre che dalla Bielorussia e dalla Tunisia. Oltre all’Italia, il Protocollo deve essere ancora ratificato da altri 6 Stati firmatari (Albania, Finlandia, Macedonia del Nord, Malta, Portogallo e Canada).
Si ricorda, altresì, che la Convenzione contro il doping, aperta alla firma a Strasburgo l’11 novembre 1989, fissa le norme obbligatorie per l’armonizzazione dei regolamenti anti-doping. In particolare, impegna le Parti contraenti ad adottare tutte le misure idonee a:
- controllare la detenzione, la circolazione, l’importazione e la vendita di agenti e metodi di doping e, in droghe quali gli steroidi anabolizzanti;
- istituire laboratori anti-doping, riconosciuti dagli organismi internazionali e approvati dall’apposito gruppo di vigilanza istituito dalla Convenzione, e prevedere un aiuto finanziario ai test antidoping
- promuovere la formazione di personale qualificato e intraprendere appropriati progetti di ricerca e di sviluppo;
- prevedere programmi educativi e campagne di informazione che pongano in rilievo i rischi per la salute inerenti al doping nonché il pregiudizio che ne deriva per i valori etici dello sport.
- stabilire un legame tra la rigida applicazione della regolamentazione anti-doping e il sovvenzionamento alle organizzazioni sportive nazionali per agevolare la pratica dei controlli anti-doping;
- prevedere controlli anti-doping regolari tanto nell’ambito che al di fuori delle gare sportive, comprese quelle in altri Paesi.
La Convenzione contiene, inoltre, un elenco di riferimento di sostanza proibite che viene periodicamente riesaminato dal Gruppo di controllo, istituito dalla Convenzione per controllarne la corretta applicazione. La Convenzione è stata firmata e ratificata da tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa e da Australia, Bielorussia; Canada, Marocco, Russia e Tunisia.
ultimo aggiornamento: 30 gennaio 2023
Il disegno di legge A.C. 585 è costituito da 4 articoli.
Gli articoli 1 e 2 contengono rispettivamente l’autorizzazione alla ratifica e l’ordine di esecuzione del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping.
L’articolo 3 contiene la clausola di invarianza finanziaria, in base alla quale le amministrazioni pubbliche interessate provvedono all’attuazione della presente legge con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
L’articolo 4 stabilisce che la presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Nella relazione che accompagna il progetto di legge, si evidenzia che il Protocollo in oggetto costituisce il primo strumento di diritto internazionale che riconosce la competenza dell’Agenzia mondiale anti-doping ad effettuare controlli al di fuori delle competizioni, consentendo in tal modo alla Convenzione del Consiglio d’Europa contro il doping di far parte del ristretto novero delle Convenzioni internazionali dotate di un meccanismo di controllo realmente vincolante.
ultimo aggiornamento: 13 marzo 2023
Nella seduta del 21 dicembre 2022, la III Commissione ha concluso l’esame in sede referente della proposta di legge C. 585 Formentini, conferendo al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea.
ultimo aggiornamento: 13 marzo 2023


Fonte/Source: https://temi.camera.it/leg19/temi/ratifica-ed-esecuzione-del-protocollo-aggiuntivo-alla-convenzione-contro-il-doping-fatto-a-varsavia-il-12-settembre-2002