
(AGENPARL) – mar 14 marzo 2023 LAVORO, AIELLO (M5S): DA MANTOVANO DIFESA D’UFFICIO CALDERONE MA CONFLITTO INTERESSI EVIDENTE
ROMA, 14 MARZO 2023 – “Malgrado le nostre ripetute richieste, stamattina la ministra del Lavoro, Marina Calderone, non si è presentata in Aula alla Camera per rispondere sull’ombra del conflitto di interessi che aleggia su di lei, mandando al suo posto il Sottosegretario Mantovano. La difesa d’ufficio del Sottosegretario, però, non ha dissipato tale ombra, che anzi per noi rimane assai nitida”. Lo afferma il capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera, Davide Aiello, al termine dell’interrogazione svoltasi a Montecitorio.
“L’art. 25 della legge n. 12/1979, che riconosce l’Ordine dei consulenti del lavoro, difatti, dice che ‘la vigilanza sul Consiglio nazionale è esercitata dal ministro del Lavoro e della previdenza sociale d’intesa con il ministro di Grazia e Giustizia'” riprende il parlamentare 5S: “In pratica, con la nomina del marito della ministra Calderone alla testa del Consiglio nazionale dell’Ordine, carica che la stessa ministra ricopriva all’atto dell’ingresso nella compagine governativa, ci troviamo di fronte ad una dinamica in cui è la moglie ad esercitare il controllo sull’attività svolta dal marito. Diciamocelo chiaramente: in nessun altro Paese dov’è in vigore una legge sul conflitto d’interessi degna di tale nome potrebbe succedere ciò”.
“La commistione fra l’interesse di una categoria e quello pubblico” dice ancora Aiello “si manifesta anche sotto un altro aspetto: l’avvocato della Fondazione studi del coniuge della ministra, che difende la stessa Fondazione in alcune cause intentate da ex dipendenti, e il responsabile della segreteria tecnica del Dicastero di via Veneto sono la stessa persona. Pure in questo caso, la questione non è di poco conto perché, da quanto ci risulta, per gli enti privati in regime di controllo pubblico la legge anticorruzione stabilisce inconferibilità e incompatibilità per coloro che nell’anno precedente al conferimento abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato sottoposti a controllo o finanziati da parte dell’amministrazione che conferisce l’incarico”.
“Al di là di questa perdurante negligenza legislativa – conclude il capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera – esistono ragioni di opportunità e valutazioni di decenza che dovrebbero rimediarvi. Chissà cosa avrebbero detto e fatto i membri dell’attuale maggioranza se un simile caso si fosse verificato quando eravamo noi al Governo. Una cosa però l’abbiamo compresa: nascondere la testa sotto la sabbia gli riesce molto bene”.