
(AGENPARL) – lun 13 marzo 2023 COMUNICATO STAMPA
REGIONALISMO DIFFERENZIATO E AUTONOMIA DIFFERENZIATA, COSSA: “NON POSSIAMO LASCIARE CHE LA SARDEGNA RIMANGA INDIETRO”
“Se permettiamo che sin da subito il Parlamento nazionale faccia finta che il principio di insularità non esista, stiamo facendo un grave torto alla Sardegna e alle generazioni future. La nuova norma costituzionale è la corazza della nostra specialità, ma spetta a noi farla valere: se saremo acquiescenti o distratti rispetto a quello che succede òattorno a noi ci assumeremo una enorme responsabilità”. Parte da questa considerazione il monito che arriva dal consigliere regionale Michele Cossa, dagli oltre cento sindaci sindaci della Sardegna che hanno già dato il loro sostegno, dalle organizzazioni di categoria e dai sindacati, che oggi si sono riuniti a Cagliari per parlare di Regionalismo differenziato e principio di insularità. Tutti soggetti, insieme alla società civile in ogni sua declinazione e articolazione, pienamente coinvolti nel percorso che ha portato, negli anni, al riconoscimento del principio di insularità in Costituzione.
Il messaggio lanciato nel corso dell’incontro è chiaro: si può essere favorevoli o contrari all’autonomia differenziata, ma non è accettabile che l’unico principio dell’art. 119 ad essere ignorato dal DDL Calderoli sia proprio il principio di insularità. Nello specifico, l’art. 116, 3 comma della Costituzione, su cui si basa l’autonomia differenziata, prevede che questa si possa attuare “nel rispetto dei princìpi di cui all’articolo 119”. In effetti il DDL in questione richiama tutti i principi dell’art. 119 tranne uno, proprio quello su cui la Sardegna si è tanto battuta in questi anni: ‘La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità’.
“Le Isole non sono Nord o Sud, ma appartengono a una categoria diversa – prosegue Cossa – perché rispetto alle altre Regioni hanno il problema della discontinuità territoriale, che condiziona pesantemente la vita dei cittadini e lo sviluppo economico di quei territori”.
Michele