
(AGENPARL) – mar 07 marzo 2023 Interrogazione di Bori e Meloni (Pd), l’assessore Coletto risponde:
“Attiveremo un tavolo di concertazione”
(Acs) Perugia, 7 marzo 2023 – Nella seduta odierna dell’Assemblea
legislativa è stata discussa l’interrogazione a risposta immediata dei
consiglieri regionali Tommaso Bori e Simona Meloni (Pd) relativa alle
“politiche a contrasto della discriminazione e della violenza di genere.
Bando di riassegnazione della sede della Casa delle Donne di Terni”.
Illustrando l’atto in Aula, Bori ha chiesto alla Giunta regionale “se
intende attivare un percorso di co-progettazione e in alternativa quali
attività intende mettere in campo per scongiurare la chiusura della Casa
delle Donne di Terni, considerata la natura essenziale e la continuità
indispensabile delle attività e servizi che eroga a sostegno di donne e
minori. In tutta la regione Umbria c’è una sola Casa delle Donne, quella
di Terni e l’attuale amministrazione comunale ne ha posto a bando la sede.
Quanto operato dalle Case delle Donne non può essere sostituito da semplici
servizi, che in molti casi i comuni non garantiscono. Il bando di
riassegnazione risponde a una logica squisitamente numerica tesa al pareggio
di bilancio, tralasciando la valutazione della risonanza sociale di una
eventuale mancata riassegnazione dei locali alla Casa delle Donne. In questo
modo la comunità umbra rischia di fare a meno di: sportello antiviolenza, di
ascolto, orientamento ai servizi e consulenza legale; laboratori/corsi di
formazione; incontri tematici e formativi; presentazioni di libri; assemblee
pubbliche; manifestazioni e flash mob; spettacoli, concerti, cene raccolte
fondi; mostre; gruppi di confronto e/o mutuo aiuto. Esistono esempi e
pratiche virtuose messe in campo in altre regioni, come il Lazio, dove si è
deciso di firmare un atto di indirizzo con cui riconoscere il valore
dell’esperienza maturata a Roma, così da evitare il rischio di sfratto e
poter continuare le attività. Bisogna ricordare che la violenza contro le
donne incide in maniera significativa sulla libertà, la dignità,
l’autonomia, l’immagine di sé e l’autostima delle vittime, in quanto
violenza sul corpo, sulla mente, sull’emotività, sugli affetti di una
donna è una forma di potere e controllo che si esprime attraverso atti o
minacce di sopruso fisico, psicologico, sessuale, economico e persecutorio
(stalking) contro le donne in quanto donne, per mantenere in una condizione
di inferiorità nei rapporti privati (la coppia, la famiglia) e pubblici (il
lavoro, la scuola, la collettività)”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che “accolgo la proposta del
consigliere Bori di attivare un tavolo di concertazione per la Casa delle
donne di Terni. La Regione ribadisce la piena disponibilità a sostenere
tutte le iniziative e le proposte per il contrasto della violenza di genere,
compresa la Casa delle donne di Terni. Segnalo che per la Casa delle donne di
Terni non risulta nessuna coincidenza con il centro antiviolenza. Si tratta
di una meritoria attività svolta in mera autonomia. Non è mai stata fatta
alcuna richiesta di finanziamento o di inserimento nel sistema regionale”.
Nella sua replica Bori ha detto di “accogliere molto positivamente che
verrà attivato un tavolo per la Casa di Terni e mi rendo disponibile a
collaborare per fornire informazioni e supporto. I risultati raggiunti in
Umbria in questo campo sono frutto di un lavoro fatto negli anni e di un
finanziamento in cui si è creduto e bisogna potenziarlo perché in pandemia
i reati di violenza sulle donne sono in crescita esponenziale. Questa è una
battaglia che deve vedere unite tutte le forze politiche”. DMB/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74773
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO