
(AGENPARL) – mar 28 febbraio 2023 Interrogazione di Thomas De Luca (M5S), l’assessore Roberto Morroni
risponde: “La tariffa dell’acqua ha diverse componenti. Non siamo a
conoscenza di situazioni analoghe e la Regione non deve prendere alcun
provvedimento”
(Acs) Perugia, 28 febbraio 2023 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria
ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata
“Gestione dei corpi idrici gravati da uso civico afferenti al comune di
Sant’Anatolia di Narco nell’interesse della collettività titolare”,
presentata dal consigliere Thomas De Luca (M5S).
Illustrando l’atto ispettivo in Aula, De Luca ha chiesto “se e come la
Regione Umbria intenda recepire quanto stabilito con sentenza del Commissario
Regionale per la Liquidazione degli usi civici per le Regioni Lazio, Umbria e
d’Appello di Roma – Sezione specializzata Usi Civici) che accogliendo il
ricorso dei proponenti stabilisce che i corpi idrici, anche sotterranei,
appartengono al patrimonio civico dei naturali di Sant’Anatolia di Narco.
Se con ciò si intenda, come richiesto, disporre quanto di propria competenza
nei confronti dell’ente gestore del Servizio Idrico al fine di coordinare
tutte le azioni volte a garantire l’interesse della collettività titolare
dell’uso civico, ivi compreso un nuovo piano tariffario adeguato al caso di
specie. Alcuni residenti nel Comune di Sant’Anatolia di Narco, nel 2018,
hanno presentato un esposto al Commissario per la Liquidazione degli Usi
Civici per le Regioni Lazio, Umbria e Toscana, denunciando che le acque delle
sorgenti insistenti nel territorio comunale su terreni gravati da usi civici
erano state illegittimamente date in concessione a soggetti terzi, per poi
rivendere l’acqua agli utenti. Veniva richiesto di verificare la legittimità
e regolarità giuridica del fatto che una società per azioni gestisse e
rivendesse agli utenti acqua derivata da sorgenti che nascono ed insistono su
territori soggetti ad uso civico. Gli esponenti richiedevano altresì di
disporre ogni altro provvedimento utile ed efficace in favore della
collettività titolare dell’uso civico, chiedendo che la fatturazione
futura delle forniture in esame rispetti un piano tariffario adeguato e
differenziato in favore della collettività titolare dell’uso civico, e
infine di condannare le resistenti a corrispondere in favore degli utenti
cittadini di Sant’Anatolia di Narco un’indennità commisurata alle somme
illegittimamente incassate negli anni 2002 e successivi. Veniva lamentato
l’aumento ingiustificato dei costi dell’acqua passati da 15,49 euro su
base semestrale a 120 euro, con un aumento di quasi il 900%. A seguito di
tale esposto il Commissario aggiunto per la liquidazione degli usi civici per
le Regioni Lazio, Umbria e Toscana ha citato in giudizio il Comune di
Sant’Anatolia di Narco, la Regione Umbria, Auri e Vus. La sentenza del
Commissario regionale per la liquidazione degli usi civici n. 02/2021 del
Narco, dichiarando che i corpi idrici oggetto appartengono al patrimonio
civico dei naturali di Sant’Anatolia di Narco. Essa ha una portata
rilevante e coinvolge ulteriori ambiti territoriali da quello oggetto del
presente atto, in cui da una moltitudine di anni sussistono controversie in
merito all’utilizzo e alle concessioni relative alle risorse gravate da uso
civico”.
L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “il Comune di Sant’Anatolia
ha spiegato che le opere di adduzione vennero costruite all’inizio del
‘900. Nel 2021 il Commissario aggiunto ha dichiarato che quei corpi idrici
appartengono al patrimonio dei naturali di quel Comune, senza altro indicare.
La Corte di appello ha poi confermato la sentenza del Commissario per gli usi
civici, che però poi non ha chiarito la regolarità della situazione e non
ha adottato provvedimenti conseguenti. Non ci sono dunque atti che la Regione
deve adottare. La determinazione delle tariffe spettano all’Auri e sono
sottoposte ad Arera. La tariffa idrica ha diverse componenti ed è calcolata
principalmente tenendo conto degli investimenti effettuati, della attività
di gestione e manutenzione e non della mera vendita della materia prima
acqua. Non siamo a conoscenza di situazioni analoghe. Nel caso della sorgente
di Sant’Anatolia, essa rappresenta peraltro una componente minoritaria
della risorsa introdotta in rete”.
Thomas De Luca si è detto “in totale disaccordo con la risposta. Se c’è
una sentenza che sancisce che quei terreni sono di proprietà di qualcun
altro, a cui sono stati sottratti illegittimamente, non servono ulteriori
pronunciamenti per il loro affidamento. Se è vero che la tariffa è composta
anche dai costi di gestione, l’acqua non può essere sottratta e poi
rivenduta ad un prezzo maggiorato”. MP/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74716
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO